RECENSIONE THE GILDED CAGE. LA GABBIA DORATA DI LYNETTE NONI

THE GILDED CAGE. LA GABBIA DORATA DI LYNETTE NONI

RECENSIONE THE GILDED CAGE. LA GABBIA DORATA DI LYNETTE NONI

Ucci ucci il secondo volume della serie "The prison healer" di Lynette Noni è qui! E finalmente io sono qui a scrivere la recensione. Una storia meravigliosa, con continui colpi di sorpresa che, ascoltate la vostra Eleonora, merita davvero di essere letta.  

The gilded cage. La gabbia dorata 

THE GILDED CAGE. LA GABBIA DORATA DI LYNETTE NONI
Titolo: The gilded cage. La gabbia dorata 
Serie: The Prison Healer #2
Autrice: Lynette Noni 
Editore: Sperling & Kupfer 
Genere: Fantasy Romance
Pagine: 416
Data di uscita: 5 Marzo 2024
Prezzo ebook: 9,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 17,90 € | Link acquisto Amazon

«IN UN MODO O NELL'ALTRO, A QUALUNQUE PREZZO, AVREBBE AVUTO LA SUA VENDETTA.» 
Dopo essere scampata alla prigione di Zalindov e al mortale Giudizio degli Elementi, Kiva Meridan è una sopravvissuta. Negli ultimi dieci anni, il suo unico obiettivo è stato quello di riunirsi alla famiglia e distruggere le persone che hanno rovinato le loro vite, ma questa missione sta diventando più complicata che mai. Ora che si sta ambientando nella capitale, scopre di non essere stata l'unica a soffrire mentre era a Zalindov: i suoi fratelli e i loro ideali sono cambiati, e ben presto la ragazza si ritroverà a nascondere segreti non solo ai propri nemici ma anche a chi ha di più caro al mondo. Fuori dalle mura della città, nel frattempo, serpeggia la tensione fra i ribelli, insieme alle voci di una crescente minaccia da parte dei regni del Nord. Questa volta, per sopravvivere, Kiva dovrà destreggiarsi in una complicata rete di bugie, in cui un passo falso potrebbe costarle tutto.


serie 

THE GILDED CAGE. LA GABBIA DORATA DI LYNETTE NONI
La serie 'The Prison Healer' è così composta:
1. The prison healer. La guaritrice di Zalinov [recensione qui];
2.The Gilded Cage;
3. The Blood Traitor.

autrice

THE GILDED CAGE. LA GABBIA DORATA DI LYNETTE NONI

Lynette Noni è un'autrice australiana. Ha studiato giornalismo, scrittura creativa e scienze umane all'università, prima di avventurarsi nel mondo della narrativa. Al momento è un'autrice n. 1 bestseller a tempo pieno.







recensione

Con il primo capitolo della storia sapevo che alla nostra cara Lynette piace tenere i suoi lettori con il fiato sospeso, ma daiiiii non può finire così anche questo secondo volume. Che poi sicuramente ci vorrà l’anno prossimo per averlo in Italia. 
Capite che ingiustizia?? Io ho bisogno di sapere come andrà a finire la storia… e tipo adesso!! 
«Kiva ha trascorso più di metà della sua vita imprigionata in un incubo. L’ultima cosa che voglio è farla sentire intrappolata in un’altra gabbia, per quanto possa essere dorata. Non ho idea di cosa potrebbe portarci il futuro, ma ora come ora lei si merita la possibilità di vivere la sua vita e inseguire i suoi sogni. Io posso solo sperare che mi conceda l’onore di accompagnarla nel suo viaggio, e se dovesse accadere voi dovrete farvelo piacere. Non credo di poter essere più chiaro di così.»
Kiva si sentì avvampare a quelle appassionate parole di Jaren. Non permise loro di penetrare più a fondo, ma nonostante i suoi tentativi di resistere, quel che lui aveva detto si insinuò in lei e la riscaldò.
«Il popolo non l’accetterà mai quando verrà a sapere delle sue origini.»
Questa trilogia può essere paragonata tranquillamente ad una montagna russa. Ci sono dei capitoli un po’ morti, in cui succedono cose ma niente che ti faccia sobbalzare, in altri momenti dio… non riesci proprio a stare dietro e dici: “ma vaaaa, non me lo aspettavo!!”. E quindi quei capitoli un po’ morti vengono completamente sopperiti. 
Ne era valsa la pena, però, ricordò a sé stessa, serrando i denti e rimettendosi in piedi. Nemmeno Naari era stata ammessa nella stanza. Accidenti, neanche Mirryn conosceva tutti i segreti del Consiglio, solo la regina e il suo erede. E quel giorno anche Kiva.
Adesso doveva solo trovare un modo per comunicare a Torell e Zuleeka quello che aveva scoperto.
Una spiacevole sensazione la colse allo stomaco mentre si avviava dolorante fuori dalla sala. Tentò di convincersi che fosse fame, e non il pensiero di stare pianificando come tradire la famiglia Vallentis.
Come tradire Jaren.
L’ultima cosa che voglio è farla sentire intrappolata in un’altra gabbia.
Le sue parole le riecheggiarono nella mente, e il suo stomaco si annodò ancora.
Si merita la possibilità di vivere la sua vita e inseguire i suoi sogni.
Se solo fosse stato così facile, pensò Kiva. Se solo gli ultimi dieci anni non fossero mai esistiti. Se solo non fosse stata vincolata dal dovere, dall’affetto, dalla famiglia.
Posso solo sperare che mi conceda l’onore di accompagnarla nel suo viaggio.
Lui sarebbe rimasto al suo fianco. Fino a perdere la corona.
Kiva dovette fermarsi a metà della galleria, il dolore che le causava quell’immagine era intollerabile.
Poi proseguì.
Perché doveva.
Ma nonostante i suoi tentativi di ignorarlo, quel dolore lancinante rimase con lei finché non ritornò su nel palazzo, e dopo indugiò per il resto del pomeriggio, fino a notte inoltrata. Un dolore sordo che si rifiutava di svanire.
Anche in questo caso quindi dovete leggerlo! A differenza del primo capitolo però non ho molto apprezzato Kiva. L’ho trovata molto ridondante con le sue paturnie e sensi di colpa. Sensi di colpa che le faranno completamente perdere il senso della realtà, soprattutto per quello che riguarda la sua famiglia. O quello che avrebbe dovuto essere tale. 
«Che cosa sogni tu?»
Sapeva di doversi allontanare da lui.
Invece non si mosse.
Solo per questa volta, si disse.
Solo per questa volta si sarebbe concessa di dimenticare chi era lui – e chi era lei – e di rilassarsi nel suo confortevole abbraccio.
«Sogno oscurità, e morte», rispose lentamente Jaren. «Sogno te che cadi da quella torre e io che non riesco a prenderti in tempo. Te che entri nel crematorio e non esci più. E sogno…» Deglutì. «Sogno di trovarti in fondo alla cava, che non respiri.» Rabbrividì, stretto a lei. «Sogno di vederti morire, mille volte, mentre io non posso che stare lì a guardare.»
Le sue parole scatenarono nella mente di Kiva sprazzi dei suoi stessi incubi.
Precipitare.
Bruciare.
Annegare.
Ma anche l’oscurità dell’Abisso che le aveva devastato l’anima. E…
«Io vedo te mentre vieni frustato.»
Quelle parole lasciarono le sue labbra senza permesso.
Jaren rimase impietrito come una statua.
Dopo la giornata appena trascorsa, ciò che aveva sentito e provato – e che stava ancora provando –, Kiva aveva completamente abbassato la guardia. E per quel motivo non riuscì a impedirsi di continuare: «È stata colpa mia. Tu mi hai salvata e lui… lui ti ha fatto del male per questo». Sentì la gola serrarsi e produrre un doloroso singulto.
«Tesoro», mormorò Jaren, baciandole una tempia.
Lei si sciolse completamente. Non poté evitarlo.
«Mi dispiace», sussurrò dal profondo del suo cuore. «Non te l’avevo mai detto. Avrei dovuto farlo.»
«Non hai niente di cui dispiacerti.»
«Non ti ho nemmeno ringraziato», proseguì Kiva, senza ascoltarlo. Era ancora mezzo addormentata e le parole le si riversavano fuori dalle labbra senza controllo. «Mi hai salvato la vita, e io non ti ho mai ringraziato. Ero così arrabbiata che mi avessi mentito, ma comunque… mi hai salvata. Sono viva solo grazie a te.» La sua voce si fece più roca. «Che razza di persona non ringrazia nemmeno?»
Nonostante dei fatti, palesi, indichino che non si possa fidare di una certa persona cerca sempre di essere accettata. Come se dovesse dimostrare sempre di essere all’altezza. Di meritare quel posto, come se sentisse di dover per forza appartenere ad un posto o a qualcuno. 
Diamine hai vissuto per 10 anni nella prigione più terribile del mondo e non hai proprio cazzutaggine? Dai, ho trovato questo aspetto davvero tanto tanto tantissimo forzato. Quasi a rovinare questo personaggio che secondo me darà il meglio di sé nell’ultimo capitolo. 
Per questo non riusciva a capire la luce che emanava dai reali dopo l’allenamento, la gioia che tutti loro irradiavano. Ma allo stesso tempo non poteva negare di provare una punta di invidia – e di curiosità. Se si fosse allenata come facevano loro, anche il suo potere sarebbe cresciuto come un muscolo? Avrebbe smesso di vederlo come un fardello e lo avrebbe invece accolto come una benedizione? Non lo sapeva. E finché avesse continuato a vivere a palazzo non avrebbe avuto modo di scoprirlo; perciò, chiuse la porta a quei pensieri e si risolse a lasciarli perdere.
Comunque niente, posso solo dirvi che questo libro ha tutto quello che definisce un libro bello. Di quel genere che ti fanno rimanere incollati alle pagine. Intrighi, tradimenti, azioni politiche, magia elementare, ribelli, nemici del nord, sensi di colpa, assassini, pozioni, guaritori, un meraviglioso futuro re. 
Prese entrambe le mani di Kiva tra le sue, fredde e umide. «Tu sei diversa da loro, Kiva. Sei la luce che si oppone alle loro tenebre. La tua magia è pura, così come il tuo c-cuore. Ora riesco a sentirlo.»
Una lacrima scivolò lungo una guancia di Kiva, non solo per via di quelle parole, ma perché aveva capito che Delora se ne stava andando. Non mancava molto, ormai.
«Ma d-devi stare attenta», proseguì Delora, la voce sempre più flebile. «Basta solo un errore, una singola scelta sbagliata. Dovrai lottare. Non d-diventare come loro.» Con un ultimo gemito sofferente, la donna chiamò a sé tutta la forza che le restava e sussurrò: «Sii la luce nelle tenebre, Kiva».
Poi chiuse gli occhi, e la nebbia scura svanì insieme al suo ultimo respiro.
Insomma, che altro vi serve per leggerlo? Qualcuno di voi lo ha letto? Cosa ne pensate? Leggerete?
Come sempre vi abbraccio, a presto..

THE GILDED CAGE. LA GABBIA DORATA DI LYNETTE NONI

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xoxo, Eleonora