RECENSIONE SPARK OF THE EVERFLAME DI PENN COLE

SPARK OF THE EVERFLAME  DI PENN COLE

RECENSIONE SPARK OF THE EVERFLAME  DI PENN COLE 

Buongiorno Onceuponiani,
finalmente anche io posso parlarvi di Spark of the Everflame. Primo libro della “Saga degli Eletti”, una serie fantasy epica in quattro volumi che segue Diem Bellator nella sua battaglia contro l’ingiustizia e l’oppressione, nel viaggio alla scoperta di sé stessa e alla ricerca del vero amore.

Spark Of The Everflame

SPARK OF THE EVERFLAME  DI PENN COLE
Titolo: Spark Of The Everflame
Serie: Kindred's Curse #1
Autrice: Penn Cole
Editore: Rizzoli
Genere: Fantasy
Pagine: 464
Data di uscita: 30 Aprile 2024
Prezzo ebook: 10,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 17,95 € | Link acquisto Amazon

In un mondo colonizzato dagli dei e governato dalla loro spietata prole, i Discesi, Diem Bellator vuole sfuggire alla vita isolata del suo misero villaggio.
L’improvvisa scomparsa della madre e la scoperta di un pericoloso segreto legato al suo passato offrono a Diem l’inaspettata opportunità di entrare nel mondo oscuro dei Discesi e di svelare la fitta rete di misteri che sua madre ha lasciato dietro di sé.
Con l’affascinante e enigmatico erede al trono che osserva ogni sua mossa, e un’alleanza con la fazione ribelle che la recluta per unirsi all’imminente guerra civile, Diem dovrà destreggiarsi tra le regole non scritte dell’amore, del potere e della politica per salvare la propria famiglia e tutti i mortali.


serie 

SPARK OF THE EVERFLAME  DI PENN COLE

La serie 'Kindred's Curse' è così composta:
1. Spark Of The Everflame;
2. Glow Of The Everflame [inedito in Italia];
3. Heat Of The Everflame
[inedito in Italia];
4. Burn Of The Everflame [inedito in Italia, in arrivo quest'estate];


autrice

SPARK OF THE EVERFLAME  DI PENN COLE

PENN COLE è nata in Texas e vive attualmente in Francia con il marito. Dopo una breve esperienza come avvocato e poi come proprietaria di una piccola attività commerciale, ha pubblicato la sua prima saga romantasy, "La Saga degli Eletti", composta da Spark of the Everflame, Glow of the Everflame, Heat of the Everflame e Burn of the Everflame. Nel tempo libero ama chattare con i suoi lettori su Discord.





recensione

Non potete capire per quanto tempo ho atteso l’uscita di questo romanzo. Anche perché oltreoceano e, in tutte le terre del mondo, dove questa serie è già arrivata, sono tutti entusiasti. Ogni 10 video di consigli di lettura su Istragram, 9 hanno inserito questa serie. Quindi Penn Cole sarai mia!! 
«Non ho bisogno che tu mi protegga. Posso sopportarlo.»
«Ne sei sicura?» sbottò lui. «Non sei stata esattamente equilibrata, nell’ultimo periodo!»
Combatti.
Le parole mi ribollirono in bocca. Parole terribili. Parole imperdonabili. Parole che ci avrebbero allontanati in modo irreparabile.
E non si trattava soltanto di parole. A mano a mano che diventavano più forti, più insistenti, i pensieri che mi infuriavano in testa incutevano timore persino al mio cuore.
Combatti.
Serrai gli occhi.
Io… Volevo fargli del male. Rompergli le ossa. Graffiargli la pelle fino a farla sanguinare.
E quel pensiero mi raggelava.
Ma, al tempo stesso, mi affascinava.
Mi attraeva.
Poi, cerchiamo di essere obiettivi, secondo voi con un’edizione del genere potevo mai lasciarmelo scappare? Ma assolutamente no. Già dalle foto sembrava bello, ma dal vivo è veramente spettacolare con queste pagine colorate. Si farà subito notare in mezzo agli altri. Quindi Grazie a Meg e alla Rizzoli per questa scelta. 10 +!
Luther si infilò nell’intercapedine ormai allargata; il suo temibile profilo si stagliò contro le luci brillanti della città dietro di lui e i nostri occhi si incontrarono nell’oscurità.
Restammo entrambi immobili mentre qualcosa di antico e profondo fluiva tra noi; era una forza primordiale che trascendeva parole e pensieri, potente come lo schianto di un fulmine, come il primo respiro di un neonato, come le profondità infinite del mare. Non era di questo mondo, ma si intesseva nella sua trama. Mi colmò le vene di una pace che non avevo mai conosciuto e, allo stesso tempo, mi riempì di orrore per un destino che non avrei potuto evitare.
Ebbi una visione, la stessa che mi si era presentata altre volte: un campo di battaglia avvolto da fiamme argentee e disseminato di cadaveri che formavano un cerchio intorno a me; il mio corpo era rivestito da un’armatura di onice lucente e, stretta nella mano, avevo una lama nera come la notte, dagli intarsi dorati. Solo che, questa volta, non ero sola.
Adesso la figura avvolta nell’ombra che avevo scorto in passato era visibile, come se si fosse scossa dalle spalle un ampio mantello di tenebra, e la spada coperta di gemme che reggeva in pugno gocciolava di sangue scarlatto. Quando fissai quegli occhi familiari, un dolore splendido e straziante divampò sul lato sinistro del mio petto. Vi poggiai sopra il palmo della mano e, sul campo di battaglia, quella figura fece lo stesso.
La visione si dileguò, svanendo nel fumo come nebbia al sole. Il campo di battaglia si tramutò nell’armeria infuocata, le fiamme argentee si scurirono in un rosso furioso e i corpi inermi si trasformarono in macerie, ma la figura rimase dov’era. Il suo sguardo chiaro era fisso su di me, il palmo poggiato sul petto… proprio come il mio.
«Diem» sussurrò.
«Luther» risposi.
Allungò l’altra mano e fece un solo passo nella mia direzione.
CRAC.
Il suono venne dall’alto.
Distolsi gli occhi, sollevandoli appena in tempo per vedere un’enorme trave cadere… e poi un’altra ancora.
Tutto si mosse al rallentatore.
Le travi mi piombarono addosso.
Luther aprì la bocca e le sue labbra pronunciarono il mio nome, gli occhi sgranati per la paura.
La mia mano tremante si tese verso di lui.
Il cielo stava precipitando.
E il mondo divenne buio.
Focalizziamoci ora sulla trama vera e propria…. Diem Bellator lavorerà come guaritrice nella foresteria del villaggio dove vivrà con la sua famiglia. Fin da piccola seguirà le orme della madre, diventando brava almeno quanto lei nel curare le persone. Ma Diem crescendo inizierà a capire che la madre non sarà esattamente la brava donna… Ma nasconderà molti segreti oscuri, molti legati alla vera natura di Diem. Che ovviamente non posso svelarvi! 
Dolore ovunque.
La pelle, le ossa, il cervello.
Ogni centimetro del mio corpo doleva.
Due mani forti mi sollevarono e mi strinsero contro una parete solida e calda. Una parete che tremava e pulsava come un cuore.
Emisi un gemito e la parete si fermò.
«Vostra Altezza…»
«Fatevi da parte.»
«Ci sono altri ordigni intorno all’edificio, cosa dobbiamo…?»
«Trovate la Vice Comandante, da qui in poi se ne occuperà lei.»
«Ma Vostra Al…»
«Ho detto che dovete farvi da parte, cazzo!»
Riprendemmo a muoverci e ogni singolo passo gravoso mi rimbombava all’interno del cranio.
Cercai di aprire gli occhi, ma non ci riuscii.
Mi faceva male tutto, un male insopportabile.
«Ci sono qua io» mormorò con dolcezza una voce. «Sopravvivrai. Te lo giuro.»
Per qualche motivo, gli credetti. La voce era, in un certo modo, familiare, per cui mi parve quasi di rivivere un ricordo, come se non fosse la mente a riconoscerla, ma qualcosa di molto più profondo, di più radicato. Quelle parole sicure tranquillizzarono l’inquietudine del mio cuore ma, in esse, era nascosta una sfumatura… sconvolta.
Smarrita.
Un brivido mi scosse quando una fresca brezza mi sfiorò la pelle in punti inattesi… Le costole, le cosce, i fianchi. Cercai di parlare, ma dalle mie labbra uscì solo un lamento flebile e spezzato.
Le mani mi strinsero ancora di più, in una presa disperata ma, al tempo stesso, tenera.
Mi sentivo al sicuro. Davvero al sicuro. Volevo addormentarmi tra quelle braccia e non lasciarle mai più.
Sonno…
«Resta con me, Diem. Ti prego… Resta con me. No, aspetta, non…»
Buio.
Da un giorno all’altro però la madre sparirà lasciandoli da soli per diverso tempo. Proprio in questi giorni, dopo un incontro mooolto particolare con un’anziana donna, Diem deciderà di non assumere più la polvere che sua mamma preparava per lei sin da bambina. Facendo ciò una nuova Diem verrà alla luce.. Una nuova donna con uno spirito combattivo e delle visioni… 
Luther mi raggiunse in un attimo e mi cinse la vita con le braccia. Mi fece ruotare e mi strinse a sé, frapponendosi tra me e Sorae.
«Non lo fate» mi ammonì con il fiato corto. «Se dovesse attaccare, soltanto il re potrebbe fermarla.»
Volevo protestare, ma le parole si sciolsero sotto la stretta pressante di quelle mani, il calore contro la pelle, l’improvvisa vicinanza del suo viso al mio, la disperazione nascosta nei suoi lineamenti. Mi aveva guardata nello stesso modo quando era sprofondato il tetto dell’armeria… Come se fosse sul punto di perdere qualcosa di importante. Qualcosa a cui teneva più di quanto lui stesso, o io, fossimo in grado di comprendere.
Insomma, man mano che la storia procederà scopriremo insieme a Diem tutta una serie di verità e misteri che prima le erano stati nascosti per proteggerla. E forse proteggere anche tutte le altre persone. Perché Diem non sarà destinata ad essere una semplice guaritrice, ma qualcuno che cambierà per sempre le sorti del regno. 
Gli occhi del principe cercarono di nuovo i miei, le sue labbra si schiusero, ma non disse nulla.
Avrei potuto ucciderlo in un attimo. Un’unica torsione del polso, e otto centimetri di acciaio di Fortos gli avrebbero reciso l’arteria principale del collo. Una morte raccapricciante, violenta, ma veloce. Troppo veloce perché le capacità di autoguarigione dei Discendenti potessero salvarlo. Su quel sentiero isolato, poco frequentato, probabilmente il suo corpo sarebbe stato trovato dopo ore o, addirittura, giorni. E, per allora, ogni traccia della mia presenza sarebbe sparita da tempo.
Eppure…
Il modo in cui mi studiava, catturato da ogni mio movimento, da ogni respiro. Il modo in cui mi stringeva avidamente, anche se la barriera muscolosa del suo corpo non mi avrebbe permesso di andare da nessuna parte. Il modo in cui, ogni volta che sbattevo le palpebre, il suo viso sembrava farsi più vicino. Più vicino. Ancora più vicino.
Persino con la sua vita tra le mani, mi sentivo più preda che predatore.
«Se credi che sia una minaccia» dissi, e la mia voce roca rivelò più di quanto avrei desiderato, «allora dovrei farti fuori adesso. Ucciderti, prima che tu uccida me.»
«Fallo» ribatté, senza un’ombra di esitazione.
Abbassò ancora la testa, facendo affondare la punta del pugnale nel collo prima che potessi ritrarmi. Il mio respiro si spezzò quando una goccia di liquido caldo mi scivolò tra le dita.
Luther non batté ciglio.
«Credi che abbia paura della morte?» mi sussurrò all’orecchio. «Ogni singolo respiro, per me, è sia una maledizione sia un dono. Da che ho memoria, ho vissuto con i giorni contati. Non posso sfuggire al mio destino ma, se questo è il modo in cui devo andarmene, non riesco a immaginare una fine più piacevole.»
Anche se il suo tono era arrogante, dietro quelle parole percepii una sofferenza pura, simile a quella di una bestia ferita che ulula per essere vista.
«Fallo» ripeté di nuovo. «Uccidimi, se pensi che me lo meriti. Ma, se vuoi farlo, concedimi prima di chiederti un unico favore.»
Ho avuto la possibilità di parlare un po’ con Meg, di La biblioteca di Daphne, e su una cosa siamo d’accordo, questo romanzo è soltanto di introduzione a quello che sarà la vera storia. Quindi sicuramente le vicende nel secondo volume saranno molto più emozionanti. 
Senza allontanarsi dal pugnale, avvicinò il suo volto al mio e un respiro caldo mi accarezzò la guancia, mentre seguiva con le labbra il profilo della mia mascella. I suoi occhi si alzarono verso i miei. «Fammi morire con il tuo sapore sulle labbra.»
Le nostre bocche si incontrarono e io fui perduta.
Perduta nella stretta della mano ruvida e sicura che si sollevò per afferrare dolcemente il mio viso. Perduta nel palmo che mi scivolava lungo la schiena, sui fianchi, sulle cosce. Perduta nel gemito sordo che gli vibrava in gola e che percorreva anche il sangue che mi imbrattava le dita.
Perduta nel movimento della sua lingua che mi assaporava, lentamente ma con decisione, come se fossi il più delizioso dei dolci… Come se il suo fosse l’ultimo desiderio di un uomo morente.
Perduta nel movimento del suo corpo eccitato contro il mio, in ciò che premeva tra i nostri corpi.
Perduta nell’impazienza con cui mi inarcai per accoglierlo.
Non mi resi neanche conto di aver lasciato cadere il coltello finché le mie mani non furono su di lui, a esplorarne il corpo, ad aggrovigliarsi tra i suoi capelli. Un gemito mi sfuggì dalle labbra, e quel suono lo spronò a continuare, mentre mi schiacciava contro la pietra e mi stringeva tra le braccia.
Prima d’ora nessuno mi aveva mai baciata così. Non immaginavo neppure che un bacio così fosse possibile.
E mi spaventava più di una lama puntata alla gola.
Sentii l’adrenalina scorrermi nelle vene. Tornai con la mente all’addestramento, scervellandomi per ricordare una lezione che mi aiutasse a combattere un nemico a cui non sapevo resistere, ma le uniche parole di mio padre che affiorarono in superficie furono perfettamente inutili e spaventosamente folli: “La verità è che, molto semplicemente, lo sapevo”.
Merita di essere letto? Assolutamente sì. Dovete leggerlo? Assolutamente sì.. Quindi mi raccomando non lasciatevelo scappare… Io come sempre vi abbraccio, 

SPARK OF THE EVERFLAME  DI PENN COLE

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xoxo, Eleonora