Intervista A Ivy D. Morgan |
Onceuponiani miei,
Sono davvero molto emozionata e felice di intervistare la cara Ivy D. Morgan. Ringrazio di cuore Ivy per tutto il tempo che mi ha dedicato. Sono davvero felice di poterla intervistare. Allora iniziamo!!!
l'autrice
Ivy D. Morgan è lo pseudonimo scelto dall’autrice per pubblicare il suo primo libro.
Ama la lettura dall’adolescenza, ma ha sempre preferito storie poco romantiche. I suoi autori preferiti, infatti, sono Stephen King, Jeffery Deaver e Patricia Cornwell. Solo da pochi anni ha scoperto la scrittura e, di conseguenza, la lettura del genere Romance nelle sue mille sfaccettature.
Ama la lettura dall’adolescenza, ma ha sempre preferito storie poco romantiche. I suoi autori preferiti, infatti, sono Stephen King, Jeffery Deaver e Patricia Cornwell. Solo da pochi anni ha scoperto la scrittura e, di conseguenza, la lettura del genere Romance nelle sue mille sfaccettature.
intervista
1. Parlaci di te: chi è Ivy D. Morgan come persona e come autore?
Sono una persona schiva, timida e solitaria e faccio fatica a rapportarmi con le persone in carne ed ossa. Lo maschero bene, ma mi è difficile esprimere i miei pensieri o i miei sentimenti. Come autore è più facile, probabilmente perché nessuno dei miei familiari e conoscenti sa che scrivo. Condivido questa passione con delle amiche “virtuali”, alcune delle quali ho avuto la grande fortuna di incontrare dal vivo e le altre spero di riuscire a farlo presto, perché la voglia di abbracciarle è fortissima!
2. Cosa vuol dire per te scrivere?
Scrivere vuol dire respirare, nutrirmi… in una parola: vivere! Non potrei farne a meno.
3. Da dove ha origine la tua passione per i romanzi?
La mia passione per la lettura ha fatto un giro un po’ tortuoso prima di manifestarsi… Da ragazzina guardavo molti film horror, finché accompagnando un’amica in libreria il mio sguardo è caduto su un romanzo di Stephen King, di cui avevo visto alcuni film. L’ho acquistato e mi si è aperto un mondo magnifico!
4. Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita?
No, ma ne ricordo molti con affetto ed emozione, ma n
5. C’è uno scrittore/scrittrice che consideri il tuo mentore?
Nel senso più stretto del termine, no. Ma ci sono scrittori e scrittrici che ammiro per motivi differenti, e mi piacerebbe riuscire a diventare brava come loro, ma a modo mio, perfezionando il mio stile.
6. Hai un luogo/stanza dove preferisci scrivere?
Mi devo accontentare della mia cucina, ma sogno di avere uno studio tutto mio, con uno splendido paesaggio al di là della finestra, da poter guardare quando ho bisogno di staccare la spina.
7. Come nasce l’idea del tuo libro?
In genere da una frase letta o sentita da qualche parte, un’immagine oppure una sensazione. Nessun Legame, ad esempio, è nato dal bisogno di tirar fuori una sofferenza che provavo in un determinato periodo della mia vita. Non sapevo ancora come l’avrei tirata fuori, non ci pensavo neanche in realtà, ma poi in un film ho visto Jonathan. Non aveva niente del mio J, era solo un ragazzo vestito di nero intravisto per qualche momento, ma tanto è bastato per scatenare la voglia di scrivere la sua storia tirando fuori il mio dolore.
8. In quale periodo storico ti piacerebbe vivere?
In storia facevo abbastanza schifo… Posso dire nel futuro? Diciamo tra cent’anni: vorrei vedere se la razza umana è un po’ rinsavita.
9. Hai già in mente quale sarà la prossima storia che scriverai?
Sì. Verso fine anno, dopo averla sistemata e arricchita, vorrei pubblicare una storia che ho già scritto e che attualmente mi sta dando soddisfazioni su Wattpad. Poi sto lavorando a una Crossover tra i personaggi delle due storie. Non si tratta di una serie, saranno tutte storie indipendenti e autoconclusive.
10. Quanto tempo impieghi per scrivere un libro, hai qualche musa ispiratrice?
Non ho mai tenuto conto del tempo perché non avevo mai pensato alla reale possibilità di pubblicare quello che scrivevo. Per Nessun Legame mi ci sono voluti un paio d’anni, ma alternandola con altre storie e racconti. Ogni tanto riprendo le storie scritte negli ultimi anni e le sistemo un po’, in attesa di avere la spinta giusta per finirle. Muse no, non ne ho. Però a volte, se ho bisogno di sbloccarmi su una scena che non riesco a scrivere, mi passo in rassegna le foto di Robert Pattinson, che adoro, studiandomi le sue mille espressioni.
11. Che sensazioni ha provato nello scrivere il tuo primo romanzo?
In realtà questo è il mio quarto romanzo, (alternato a una decina di racconti brevi) ma il primo che ho pensato seriamente di pubblicare. Le emozioni sono più o meno sempre le stesse: paura (che non possa piacere a chi lo leggerà), soddisfazione (nel vedere i personaggi che prendono forma e diventano “reali”), tristezza (quando arrivi a scrivere la parola “fine”), e mille altre. A volte, in base alla storia, rido o piango, mi commuovo oppure sono felice.
12. Pensi che qualcosa di questo libro non sia arrivato ai lettori?
Forse il carattere di Val: spero di essere riuscita a farla vedere per quel che è in realtà e non averle dato le sembianze di una ragazzina fragile, perché non lo è.
13. Cos’hai provato dopo aver pubblicato il romanzo?
Uscirà tra pochi giorni, ma oggi ho messo online il BookTrailer e l’ho fatto con mani tremanti… credo sarà anche peggio!
14. Consigliaci un libro non tuo.
Uno solo? È dura… Ma consiglio Per Una Notte o Per Sempre, di Robin C. In verità uscirà a fine luglio, ma so già che sarà uno di quei libri che ti rimangono dentro! Robin C. scrive in maniera meravigliosa!
15. Quale sarebbe il tuo sogno da realizzare?
Si sta realizzando il più grande che ho al momento… Diciamo far conoscere a più persone possibili la storia di Jonathan e Valerie.
16. Qual è il prossimo passo di Ivy D. Morgan?
Revisionare la prossima storia da pubblicare, ormai ci ho preso gusto!
17. In genere concludo le mie interviste facendo sempre la stessa domanda. E ovviamente la propongo anche a te: voglio farti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma che vorresti ti venisse fatta. Qual è? E qual è la risposta?
Domanda: Cosa vorresti fare da grande? Risposta: la scrittrice!
Cara Eleonora, grazie mille per il tempo che mi hai dedicato, è stato un piacere collaborare con te! Alla prossima!
A volte più dei libri, è bello capire che persone ci sono dietro. Ed è stato bello conoscere, anche se solo un po’ questa nostra Ivy. Ti auguro di continuare questa carriera nel migliore dei modi. Vi abbraccio. A presto come sempre.
Eleonora ❤
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