Segnalazione Beethoven’s Silence ‘… Io Sono Irina E Sono Elise…’ Di Sonia Paolini |
Buona domenica Onceuponiani,
come state? Oggi ho il grandissimo piacere di parlarvi di un libro che è uscito qualche tempo fa, ma che merita davvero la vostra attenzione. Quindi forza! Andiamo a conoscerlo insieme..
Segnalazione Beethoven’s Silence ‘… Io Sono Irina E Sono Elise…’ Di Sonia Paolini
Autrice: Sonia Paolini
Editore: Lettere Animate Editore
Genere: Romanzo Rosa, Thriller, Suspence
Pagine: 496
Data di uscita: 13 Gennaio 2016
Prezzo ebook: 1,99 € (disponibile per Kindle Unlimited) | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 22,10 € | Link acquisto Amazon
Due colleghi psicologi e amici di lunga data ideano un progetto che vede protagonisti due loro pazienti, diversi in tutto ma uniti dalla profonda sofferenza che li ha segnati e, inaspettatamente, dalla musica classica. Il desiderio della giovane Irina, martire di violenze e abusi, di vivere la realtà di una comune adolescente si fonderà con la speranza di Philippe di superare il rimorso di aver permesso che la moglie e il figlio, vittime della sua effimera esistenza, morissero. Faranno da cornice ai loro desideri e speranze l’energia della dottoressa Jean La Mot, che considera il suo operato una missione, la determinazione e il coraggio di Etienne, deciso a percorrere la lunga strada che dista dal proprio cuore a quello della ragazza che ama e l’ossessione di Pierre Danton, un efferato criminale, disposto a tutto pur di riavere accanto a sé la sua donna. Ogni parte del progetto è studiata nei minimi dettagli, niente andrà storto o forse niente andrà per il verso giusto…
autrice
Sonia Paolini è nata e vive in provincia di Roma insieme ai tre figli e al marito. Lavora e nel tempo libero si diletta nella scrittura. A dicembre 2012 ha pubblicato un romanzo in versione e-book (Sinnerman, casa editrice Drops Edizioni), nel 2013 ha pubblicato due racconti in versione cartacea (Nothing Else Matters, casa editrice Montegrappa, raccolta Mon Amour!, Sanctae Foedus Amicitiae, casa editrice Montegrappa, raccolta Mes Amis!) arrivati finalisti a due concorsi letterari indetti dalla casa editrice. Beethoven’s Silence ‘… io sono Irina e sono Elise…’, è stato pubblicato a gennaio 2016 dalla casa editrice Lettere Animate. Dal 2016 è iscritta sulla piattaforma Wattpad. Ha scritto quattro nuove opere, due complete (Storie brevi per riflettere, Non cancellatemi), due in corso di scrittura (She can, Sinnerman – nuova versione). Ha vinto il premio #wattys2017 con She can nella categoria Cantastorie e altri concorsi promossi dalla piattaforma.
estratto
“Parlami di Danton” iniziò Philippe, “di Pierre Danton.”
Lei lo guardò sorpresa e imbarazzata. “Preferirei non farlo. È una storia intima e, per un uomo perbene come te, oltremodo squallida.”
Lui sorrise. “Squallida Elise! Penso che non ci sia niente di più squallido, scusa la franchezza, che rotolarsi su un letto con una donna, mentre tua moglie e tuo figlio stanno morendo. E niente di più indegno che tenere volontariamente il cellulare spento perché nessuno ti disturbi, neanche per dirti che tua moglie e tuo figlio sono morti.”
(Cap. XVI, pagg. 223-224)
Lei lo guardò sorpresa e imbarazzata. “Preferirei non farlo. È una storia intima e, per un uomo perbene come te, oltremodo squallida.”
Lui sorrise. “Squallida Elise! Penso che non ci sia niente di più squallido, scusa la franchezza, che rotolarsi su un letto con una donna, mentre tua moglie e tuo figlio stanno morendo. E niente di più indegno che tenere volontariamente il cellulare spento perché nessuno ti disturbi, neanche per dirti che tua moglie e tuo figlio sono morti.”
(Cap. XVI, pagg. 223-224)
“Non ho paura Jean, non temere. Più niente può farmi paura. La nascita, la crescita, la vita, l’amore, il dolore, la morte sono cose che fanno paura a chi è vivo, a chi teme che le cose belle possano finire, che le cose belle possano morire. Ma a chi è oramai morto dentro, a chi non ha più sogni, a chi non ha più speranze… niente fa paura…”
(cap. XLVII, pag. 432)
(cap. XLVII, pag. 432)
“Dottoressa deve aiutarla a uscire dallo sconforto, dalla sofferenza che la deprimono. Non deve continuamente tollerare le sue malsane parole!” l’ammonì un giorno il dottor Voltaire, preoccupato della progressiva regressione della ragazza. “Rischiamo di non averla più tra noi, di trovarla un giorno con i polsi tagliati o appesa a una corda. Sa bene a cosa porta questo tipo di comportamento. Non è la prima volta che accade anche qui in istituto!”
Jean, ascoltato il collega, con umiltà parlò: “Cosa dovrei dirle secondo lei? Dovrei dirle di voltare pagina, di ricominciare, lasciandosi tutto alle spalle, di fare finta di non essere stata violentata a soli nove anni da tre depravati, di non aver perso entrambi i genitori, di non essere stata nuovamente violentata poco tempo fa, di non aver subito abusi per quasi due anni da un uomo adulto, oltretutto un criminale? Dovrei dirle di dimenticare che la persona che amava è morta, di non pensare che a breve avrà un figlio, ma senza un compagno che le stia vicino e a solo poco più di diciassette anni? Quelli di Irina non sono avvenimenti che si può consigliare di dimenticare. Non so cosa fare. Osservo la sua tristezza e non faccio che comprenderla, non faccio che capire il suo odio, non faccio che riconoscere il rifiuto di vivere come unica conseguenza.”
(Cap. XLVIII, pagg. 237 – 238)
Jean, ascoltato il collega, con umiltà parlò: “Cosa dovrei dirle secondo lei? Dovrei dirle di voltare pagina, di ricominciare, lasciandosi tutto alle spalle, di fare finta di non essere stata violentata a soli nove anni da tre depravati, di non aver perso entrambi i genitori, di non essere stata nuovamente violentata poco tempo fa, di non aver subito abusi per quasi due anni da un uomo adulto, oltretutto un criminale? Dovrei dirle di dimenticare che la persona che amava è morta, di non pensare che a breve avrà un figlio, ma senza un compagno che le stia vicino e a solo poco più di diciassette anni? Quelli di Irina non sono avvenimenti che si può consigliare di dimenticare. Non so cosa fare. Osservo la sua tristezza e non faccio che comprenderla, non faccio che capire il suo odio, non faccio che riconoscere il rifiuto di vivere come unica conseguenza.”
(Cap. XLVIII, pagg. 237 – 238)
Ringrazio di cuore l'autrice per avermi permesso di conoscere la sua storia. Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto,
Eleonora ❤
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