RECENSIONE LA VITA INVISIBILE DI ADDIE LA RUE DI V. E. SCHWAB

LA VITA INVISIBILE DI ADDIE LA RUE DI V. E. SCHWAB

RECENSIONE LA VITA INVISIBILE DI ADDIE LA RUE DI V. E. SCHWAB

Buongiorno Onceuponiani, 
oggi vi parlerò di "La vita invisibile di Addie LaRue" uscito grazie alla Mondadori qualche annetto fa. Questo è il primo libro che leggo della Schwab, e sicuramente non perderò l'occasione di recuperare anche gli altri. Quindi buona lettura!! 

La vita invisibile di Addie LaRue

LA VITA INVISIBILE DI ADDIE LA RUE DI V. E. SCHWAB
Titolo: La vita invisibile di Addie LaRue
Serie: Stand Alone 
Autrice: V. E. Schwab
Editore: Mondadori 
Genere: Fantasy
Pagine: 608
Data di uscita: 19 settembre 2023
Prezzo ebook: 10,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 23,75 € | Link acquisto Amazon

Nel 1714, Adeline LaRue sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine. Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore. Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima. Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.


autrice

LA VITA INVISIBILE DI ADDIE LA RUE DI V. E. SCHWAB

Victoria "V.E." Schwab (she/they) è l'autrice di oltre venti libri, tra cui l'acclamata serie Shades of Magic, la trilogia Cassidy Blake e La vita invisibile di Addie LaRue. I suoi romanzi sono stati tradotti in tutto il mondo e sono stati opzionati anche per il cinema e la televisione. Quando non si aggira per i vicoli di Parigi o non arranca su e giù per le colline inglesi, vive a Edimburgo, in Scozia, ed è in genere accoccolata nell'angolo di una caffetteria, intenta a sognare mostri.




recensione

Adeline fin da piccola sarà attratta da tutto quello che nella vita della fine del 700 non sarebbe stato consono ad una donna. Non voleva sposarsi perché ormai nell’età di essere ritenuta zitella, non voleva vedere solo il piccolo villaggio sperduto nella Francia dove è nata, voleva vedere tutto. Tutta la bellezza che il mondo racchiude. E sarà proprio questo irrefrenabile desiderio che le farà implorare il più oscuro degli Dei. Colui che le permetterà di vivere finché non sarebbe stata stanca in cambio della sua anima. 
«Vuoi una scadenza» ribatte. «Allora prenditi la mia vita quando mi avrà stancato. Puoi avere la mia anima, dopo che non la vorrò più.»
L’ombra inclina la testa, all’improvviso incuriosita.
Un sorriso – identico a quello dei suoi disegni, sghembo e pieno di segreti – gli balena sulle labbra. Poi lui la stringe a sé. Nell’abbraccio di un amante. Il suo corpo è fatto di fumo e pelle, aria e ossa e, quando preme la bocca sulla sua, Adeline assapora il susseguirsi delle stagioni, l’attimo in cui il tramonto lascia spazio alla notte. Il bacio diventa più profondo, e non appena lui le sfiora il labbro inferiore con i denti il piacere si innerva di dolore, seguito dal gusto ferroso del sangue sulla lingua.
«Fatto» le sussurra lui contro la bocca.
Poi il mondo si tinge di nero, e lei si sente cadere.
Ma ad un piccolo prezzo. Nessuno si sarebbe ricordato di Adeline nel momento in cui l’avrebbero persa di vista. Sarà proprio questo il punto. Lei perderà completamente tutti gli affetti, tutto l’amore, disperandosi più e più volte. Ma nonostante tutto riuscirà sempre a trovare quel qualcosa che la spingerà a continuare a vivere, a desistere all’Oscuro ed a tutte le sue provocazioni per farla crollare. 
Essere dimenticata, riflette, è un po’ come impazzire. Cominci a chiederti che cos’è reale, se tu sei reale. In fin dei conti, come può esserlo qualcosa impossibile da ricordare? La fa pensare a quel koan zen, quello sull’albero caduto nella foresta.
Se nessuno l’ha sentito, è successo davvero?
Se una persona è incapace di lasciare un segno, esiste veramente?
Ad un certo punto della sua vita però incontrerà in una libreria Harry. E lui si ricorderà. Finalmente dopo 300 anni di vita, di solitudine qualcuno la vedrà e ricorderà.
Non voglio entrare nel dettaglio di questo, perché questo libro sarà davvero particolare e ognuno di voi merita di assaporarlo e dargli il giusto significato. 
«Pensi che diventerà più facile» dice. «Non succederà. È come se fossi già morta, e ogni anno che vivrai ti parrà lungo un’eternità, e ogni eternità ti vedrà dimenticata. Il tuo dolore è inutile. La tua vita è inutile. Gli anni peseranno come massi intorno alle caviglie. Ti schiacceranno un poco per volta, e quando sarai allo stremo mi implorerai di porre fine alle tue sofferenze.»
Addie indietreggia per guardarlo negli occhi, ma lui è già svanito.
Di colpo è da sola nel vicolo. Prende un respiro roco e tremante, butta fuori l’aria e drizza bene le spalle, poi si liscia le sottane e si addentra nella casa diroccata che, almeno per stanotte, è casa sua.
Quello che mi ha lasciato personalmente è come tutti, da umani a Dei, vogliamo solo una cosa: sentirci amati. Non essere soli. Perché nonostante una vita infinita, nonostante tutto il potere dell’oscurità tutti vogliamo essere qualcosa di importante per qualcun altro. Tutti vogliamo lasciare il segno, e soprattutto essere notati. Visti per quello che siamo realmente. 
Si calma un po’. «Avrei preferito che me lo dicessi.»
«Che cosa?»
«Che lo avevi già visto.»
«Tu no, però» ribatte lei. «Che problema c’è? Mi piace rivedere le cose.»
«A me no» sbotta lui, e poi si ricompone. «Mi dispiace.» Scuote la testa. «Mi dispiace. Tu non c’entri.» Si passa una mano tra i capelli. «È solo che…» Scuote di nuovo la testa e si volta a guardarla, un paio di occhi grigi e lucidi nella notte. «Hai mai l’impressione che il tempo stia per finire?»
Addie strizza le palpebre e si catapulta tre secoli addietro, in ginocchio nel bosco, con le dita affondate nel terriccio muschioso e le campane della chiesa che rintoccano in lontananza.
«Non intendo la solita solfa sul tempo che vola» continua Henry. «Intendo la sensazione di vederlo schizzare via mentre tu provi a tendere una mano e fermarlo, mentre provi a tenerlo stretto e lui continua a sfuggirti. Ogni secondo che passa c’è sempre meno tempo, meno aria, e ci sono volte, quando me ne sto fermo immobile, che ricomincio a pensarci, e quando ci penso mi manca l’ossigeno. Mi devo alzare. Mi devo muovere.»
Si circonda il torace con le braccia, conficcandosi le dita tra le costole.
È da tanto che Addie non prova quel genere di foga, ma la ricorda bene, la paura, un fardello così pesante che credeva l’avrebbe schiacciata.
“Un battito di ciglia, e metà della mia esistenza è andata.”
“Non voglio morire come sono vissuta.”
“Nata e sepolta nello stesso magro fazzoletto di terra.”
Si avvicina e lo prende per un braccio. «Avanti» dice, trascinandolo giù per la via. «Andiamo.»
«Dove?»
Addie fa scivolare una mano nella sua e gliela stringe forte.
«A cercarti qualcosa di nuovo.»
Ho letto alcune recensioni in cui i personaggi non si evolvono, non ci sarà una maturazione. Ed è vero. Nessuno dei principali protagonisti a mio avviso ha avuto un cambiamento da wow. Tutti se non l’Oscuro. Che finalmente ammetterà di aver bisogno anche lui di qualcosa, scoprendo questo lato di sé. 
L’assenza. Più che un’assenza, un tassello scivolato dritto al suo posto.
Una presenza, un peso compatto, il primo richiamo prepotente che avverte da mesi. Il magnetismo dell’orbita di qualcun’altra.
Un’orbita diversa.
E quando lei lo guarda, non è la perfezione che vede. Ma una persona sensibile, una persona smarrita e inquieta, consumata dalla propria maledizione.
Vede la verità e, sebbene Henry non sappia come o perché sia possibile, sa solo che intende farlo durare.
Perché per la prima volta da mesi, da anni, forse anche da tutta la vita, si sente tutto fuorché maledetto.
Per la prima volta, sente di essere visto.
A me è piaciuto. E vi consiglio vivamente di leggerlo. Sono davvero curiosa di sapere i vostri commenti su questa storia; quindi, se vi va lasciatemi pure un commento. 

LA VITA INVISIBILE DI ADDIE LA RUE DI V. E. SCHWAB

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xoxo, Eleonora