INTERVISTA A DAVIDE STAFFIERO

INTERVISTA A DAVIDE STAFFIERO

INTERVISTA A DAVIDE STAFFIERO

Buon sabato a voi Onceuponiani, 
in previsione della segnalazione del suo ultimo romanzo, (che potete trovare qui), io e Davide abbiamo pensato di collaborare anche per una intervista. Quindi sono davvero super felicissima di averlo come mio ospite. 
Grazie Davide per il tempo che mi hai dedicato, ti auguro tutto il meglio per il tuo futuro e i tuoi progetti. 

AUTORE

INTERVISTA A DAVIDE STAFFIERO

Davide Staffiero classe 1984, è nato e cresciuto in Svizzera. Inguaribile cinefilo e avido consumatore di serie tv, dopo un breve periodo come critico cinematografico si è trasferito in televisione, dove dal 2009 seleziona i film da proporre in palinsesto. Divora storie per passione e per lavoro, tanto che qualche volta gli viene voglia di scriverne una sua. Il suo romanzo d’esordio, Il Programma, è stato semifinalista al Premio John Fante e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Letterario Giovane Holden. Dalle 9 alle 6 è il suo primo romanzo pubblicato con Edikit.


INTERVISTA

1. Parlaci di te: chi è Davide Staffiero come persona e come autore?
Sono un inguaribile appassionato di Cinema e serie TV. Lavoro alla Radiotelevisione della Svizzera Italiana (RSI), dove mi occupo appunto di selezione, acquisto e programmazione fiction. Da sempre fanatico di horror e fantascienza, presiedo inoltre l’Associazione Altroquando, con la quale organizziamo diverse iniziative legate al mondo del fantastico (tra cui un concorso letterario per racconti a tema che giungerà quest’anno alla sua quarta edizione).
2. Cosa vuol dire per te scrivere?
Scrivere è prima di tutto un piacere. Un’attività che svolgo nel tempo libero e senza la quale, ormai, non riesco più a stare. Al gusto della scrittura come atto creativo, si aggiunge poi un tutt’altro che trascurabile beneficio a livello psicologico: battere sulla tastiera è il modo migliore che conosco per affrontare i miei demoni. 
3. Da dove ha origine la tua passione per i romanzi?
Ha origine dalla mia sete di storie. Il romanzo non è che una delle tante forme (libri, fumetti, serie, film, videogiochi,…) attraverso cui raccontare una. 
4. Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita?
“La magica medicina” di Roald Dahl. Il primo libro che ho letto da solo da cima a fondo, pescato per puro caso dagli scaffali della biblioteca della mia scuola elementare e divorato in un pomeriggio. Mi ha fatto innamorare della lettura.
5. C’è uno scrittore/scrittrice che consideri il tuo mentore?
Stephen King, senza dubbio. Scoperto anche lui in giovane età, è stato ed è tutt’oggi un “compagno di viaggio” e una fonte inesauribile d’ispirazione.
6. Hai un luogo/stanza dove preferisci scrivere?
A casa mi rinchiudo nel mio studio. In viaggio invece ho sempre con me il portatile e scrivo ovunque capiti. 
7. Come nasce l’idea del tuo libro “Dalle 9 all 6”?
Nasce da un colloquio professionale sostenuto anni fa. Sapevo, prima di entrare nella stanza, che non sarebbe stata una conversazione piacevole (sul tavolo c’erano parecchi problemi da affrontare) e un po’ meschinamente mi sono ritrovato a pensare: “Non sarebbe più rapido risolvere la questione a cazzotti? L’ultimo che resta in piedi vince”. Il colloquio, come previsto, è stato lungo e difficile, nessuno si è fatto male ma alla fine ne sono uscito con in mano il nocciolo di una storia.
8. Hai già in mente quale sarà la prossima storia che scriverai?
Per questo autunno è prevista la pubblicazione della mia prima raccolta di racconti (che l’anno scorso ha conseguito il secondo posto al Premio InediTO di Torino). Al momento, invece, sono circa a metà del manoscritto del terzo romanzo. 
9. Pensi che qualcosa di questo libro non sia arrivato ai lettori?
Non saprei, bisognerebbe chiedere a loro! I feedback ricevuti finora però sono positivi. C’è chi ha lamentato l’assenza di un personaggio femminile di rilievo e non posso dargli torto. Questo libro ha di per sé un’impronta molto “maschile”, sia per i temi trattati che per l’approccio.
10. Che sensazioni hai provato nel vedere pubblicato il tuo primo romanzo?
Una soddisfazione enorme. Davvero enorme. Ripaga tutto il lavoro che vi sta a monte.
11. Consigliaci un libro non tuo.
Per restare tra autori della Svizzera italiana di recente pubblicazione, consiglio “Franco Toro” di Dario Neron.
12. Quale sarebbe il tuo sogno da realizzare?
Vedere un giorno il mio lavoro su grande schermo.
13. Qual è il prossimo passo di Davide?
Continuare a scrivere. Ho una lunga lista di spunti che mi piacerebbe provare a sviluppare.

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xoxo, Eleonora