Recensione Mio Assoluto Amore Di Gabriel Tallent |
Un capolavoro assoluto
Pochi libri ricorderemo per tutta la vita
Mio amore assoluto è nella mia lista personale
- Stephen King -
Potevo secondo voi non leggere e recensire il romanzo consacrato dal maestro del genere Stephen King, all'uscita negli Stati Uniti lo scorso anno Mio amore assoluto è balzato in cima alla top ten del "New York Times", che lo ha decretato “l’esordio dell’anno" e lo ha inserito tra i 100 migliori libri del 2017.
"La Repubblica" lo ha segnalato tra i migliori dieci libri in arrivo nel 2018, per "il Giornale" è tra le grandi uscite letterarie e "Panorama" lo ha definito «duro, durissimo, ma travolgente e di scrittura».
Mio Assoluto Amore
Autore: Gabriel Tallent
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 416
Data di uscita: 10 Aprile 2018
Prezzo ebook: 9,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 17,00 € | Link acquisto Amazon
«Tu sei la cosa più bella che c'è. In te tutto è perfetto, crocchetta, ogni dettaglio. Sei l'ideale platonico di te stessa. Ogni tuo graffio, ogni piccola spellatura è l'inimitabile elaborazione della tua bellezza e del tuo essere selvaggia. Sei come una naiade, come una ragazza cresciuta dai lupi. Tu sei la mia cosa numinosa in un mondo profano, di tenebra.» Mio assoluto amore racconta l'adorazione di un padre per la figlia, un sentimento da lei ricambiato in maniera cupa e alternante. Pressoché isolati in una vecchia casa di legno, in una parte selvaggia della California, eccoli, loro due, meravigliosi e contorti, unici. Il padre violento e sboccato, maniaco delle armi, e sua figlia quattordicenne, Turtle, incapace di parlare alle sue compagne di classe, muta per troppo amore filiale, sopraffatta dal dolore e dalla passione per un uomo che non le ha mai comprato un vestito, che le ha insegnato soltanto a cacciare, uccidere gli animali, scuoiarli, curarsi da sola e che, per anni, le ha sussurrato all'orecchio di un mondo là fuori sfinito, chiuso nella morsa di un consumismo impazzito, un mondo che loro devono rifiutare, sradicare dalle loro menti, odiare insieme. Mio assoluto amore di Gabriel Tallent è stato segnalato come il miglior debutto americano del 2017, ha subito raggiunto i primi posti della classifica del "New York Times" e Stephen King lo ha definito un capolavoro precisando di non esagerare - tutte cose vere senza dubbio, che non dicono però la grazia e la forza di questo esordio: una storia mozzafiato, una bellissima trama comandata da uno stile straordinario. È un libro concepito in due grandi parti, come la navata e l'abside di una chiesa, discesa all'inferno e risalita di una ragazza prima prigioniera della psiche e del suo amore ossessivo per il padre, poi fuggitiva nella natura e nel corpo, in una storia incalzante, vorticosa, selvaggia e intima. È in questo arco teso allo spasimo che il linguaggio di Mio assoluto amore si attorciglia ai piedi del lettore come una radice infestante e lo avvolge dal basso verso l'alto, con la sua battagliera cupezza di situazioni e oltraggi e disagi e speranze e crudeltà.
«Tallent ha così tanto coraggio nel descrivere quello che il corpo può sopportare, è così scrupoloso nel fissare le immagini del mondo naturale. Che scrittore!» -The New York Times
«Gabriel Tallent: lo scrittore di cui si è parlato di più quest’anno. Mio assoluto amore prende alla gola e colpisce il lettore in una sequenza di scene scioccanti.» -The Guardian
«Impressionante. Un romanzo di una bellezza struggente.» -The Wall Street Journal
«Un romanzo che i lettori adoreranno. Il talento di questo scrittore è prodigioso.» -The Washington Post
«La prossima generazione ha una nuova eroina letteraria. Uno dei libri più importanti del decennio.» -Harper’s Bazaar
«Una lettura travolgente, una prosa stupenda e brutale. Un grande romanzo americano per questi tempi frammentati di isolazionismo e disincanto.» -Financial Times
«Stupefacente. Un libro contemplativo che ruba il cuore.» -Los Angeles Review of Books
«Esplosivo. Uno scrittore realista, minuzioso nelle descrizioni dell’ambiente. Ci sono passaggi del romanzo a cui preferiremmo non credere, e invece Gabriel Tallent ci costringe a farlo.» -The Boston Globe
«Tallent ha così tanto coraggio nel descrivere quello che il corpo può sopportare, è così scrupoloso nel fissare le immagini del mondo naturale. Che scrittore!» -The New York Times
«Gabriel Tallent: lo scrittore di cui si è parlato di più quest’anno. Mio assoluto amore prende alla gola e colpisce il lettore in una sequenza di scene scioccanti.» -The Guardian
«Impressionante. Un romanzo di una bellezza struggente.» -The Wall Street Journal
«Un romanzo che i lettori adoreranno. Il talento di questo scrittore è prodigioso.» -The Washington Post
«La prossima generazione ha una nuova eroina letteraria. Uno dei libri più importanti del decennio.» -Harper’s Bazaar
«Una lettura travolgente, una prosa stupenda e brutale. Un grande romanzo americano per questi tempi frammentati di isolazionismo e disincanto.» -Financial Times
«Stupefacente. Un libro contemplativo che ruba il cuore.» -Los Angeles Review of Books
«Esplosivo. Uno scrittore realista, minuzioso nelle descrizioni dell’ambiente. Ci sono passaggi del romanzo a cui preferiremmo non credere, e invece Gabriel Tallent ci costringe a farlo.» -The Boston Globe
autore
Gabriel Tallent, è nato in New Mexico ed è cresciuto sulla costa di Mendocino, California settentrionale. Nel 2010 si è laureato alla Willamette University e nei due anni successivi ha lavorato come guida nelle aree interne del Pacifico Nord-occidentale, accompagnando gruppi di giovani escursionisti nei luoghi della sua infanzia. Vive a Salt Lake City. Mio assoluto amore è in corso di traduzione in ventisette paesi.
recensione
Lei: Turtle, figlia quattordicenne, sopraffatta dal dolore e dalla passione per quel Lui.
Lui: Martin, padre violento e sboccato, maniaco delle armi.
L’altro: Jacob, ragazzo che Turtle conosce in un momento di difficoltà.
Mamma mia. Quando inizi, leggi, e finisci questo romanzo sono queste le parole che vi ronzeranno in testa per ore, giorni, e nelle settimane dopo.
Ho terminato questo libro questa mattina. E ancora adesso, soprattutto adesso, che devo scrivere questa recensione non so davvero bene quali parole, e quali pensieri scrivere.
Voglio subito portare l’attenzione su quanto l’autore sia stato davvero meraviglioso a scrivere questo libro. Di una bravura che penso sia davvero difficile trovare. È stato completamente in grado di farmi vivere questa storia come se fossi dentro le vicende.
Se potessi incontrarlo gli chiederei immediatamente: ‘Perché questa storia?’. Perché credetemi alla fine ve lo chiederete anche voi.
Turtle si avvicina e solleva la cornetta.
Mi raccomando lettori fatemi sapere la vostra impressione, e fatemi sapere se l’avete già letto. Io nel frattempo vi saluto e vi lascio la mia valutazione finale.
Lui: Martin, padre violento e sboccato, maniaco delle armi.
L’altro: Jacob, ragazzo che Turtle conosce in un momento di difficoltà.
Mamma mia. Quando inizi, leggi, e finisci questo romanzo sono queste le parole che vi ronzeranno in testa per ore, giorni, e nelle settimane dopo.
Ho terminato questo libro questa mattina. E ancora adesso, soprattutto adesso, che devo scrivere questa recensione non so davvero bene quali parole, e quali pensieri scrivere.
«Non so neanche cosa dire» dice Martin. «Non so cosa dirti. L’umanità si sta suicidando – lentamente, rovinosamente, collettivamente caga nell’acqua dove fa il bagno, caga sul mondo solo perché non riesce a convincersi che il mondo esiste. Il ciccione e quella stronza, loro non lo capiscono. Ti mettono davanti dei cerchi per farti saltare dentro e vogliono farti credere che quello sia il mondo; che il mondo sia fatto di cerchi in cui saltare. Ma non è così, e non devi mai, mai pensarlo. Il mondo è la Buckhorn Bay e lo Slaughterhouse Gulch. Eccolo, il mondo, e quella scuola è soltanto… ombre, distrazioni. Non dimenticarlo mai. Ma devi stare attenta. Se fai un passo falso, ti portano via da me. Cosa dirti, allora? Che la scuola è il nulla, ma tu devi stare al gioco?» La guarda, valutando la sua intelligenza. Poi allunga una mano, le afferra il mento e dice: «Cosa ti passa in quella testolina?». Le fa ruotare la testa di qua e di là, lo sguardo fisso su di lei, intenso. Alla fine dice: «Lo sai, crocchetta? Lo sai cosa significhi per me? Tu mi salvi la vita tutte le mattine quando ti alzi ed esci dal letto. Sento i tuoi passettini che scendono le scale e penso, eccola, la mia ragazza, è per lei che vivo». Resta in silenzio per un istante. Lei scuote la testa, il cuore che si spacca per la rabbia.Quella notte Turtle aspetta in silenzio, ascolta, si sfiora il viso con la fredda lama del suo coltellino tascabile. Lo apre e lo chiude in silenzio, alzando la sicura col pollice e rimettendola in posizione per impedire che scatti. Lo sente camminare da una stanza all’altra. Si stacca la pelle dalle mezzelune all’attaccatura delle unghie. Quando lui si ferma, lei si ferma. Ora è in silenzio giù in soggiorno. Lentamente, in silenzio, lei chiude il coltello. Si scrocchia le dita di un piede contro il tallone dell’altro. Lui sale le scale, la prende in braccio, lei gli mette le braccia intorno al collo, lui la porta giù, attraverso il soggiorno, fino in camera sua, dove la luna proietta sulle pareti nude le ombre ora a fuoco ora sfocate delle foglie dell’ontano.È un libro di una durezza talmente tanto elevata che in alcuni casi arrivavo al punto di dovermi fermare, mettere da parte il romanzo, e leggere qualcosa che fosse ‘meno’. Tutto meno. Meno pesante, meno triste, meno rude, meno selvaggio, meno cattivo.
Voglio subito portare l’attenzione su quanto l’autore sia stato davvero meraviglioso a scrivere questo libro. Di una bravura che penso sia davvero difficile trovare. È stato completamente in grado di farmi vivere questa storia come se fossi dentro le vicende.
Se potessi incontrarlo gli chiederei immediatamente: ‘Perché questa storia?’. Perché credetemi alla fine ve lo chiederete anche voi.
«È una bella lezione di vita, cazzo» dice lui.Turtle si rigira il coltello fra le mani, incerta.Lui dice: «Proprio non ti fidi di me, eh?».«Mi fido» dice lei, e pensa: sei duro con me, ma mi vuoi bene, anche, e io ho bisogno di questa tua durezza. Ho bisogno che tu sia duro con me, perché da sola non ce la faccio e tu mi fai fare quello che voglio fare, ma che da sola non riesco a fare; però, però… a volte te ne freghi; c’è qualcosa in te, qualcosa che se ne frega di tutto, qualcosa di quasi… non so, non ne sono sicura, ma so che c’è.E ora passiamo ai personaggi. Iniziamo proprio da Turtle. Questa ragazzina così selvaggia, così tanto capace ad usare le armi, e così poco capace di relazionarsi agli altri. Sarà legata, anzi amerà, quell’uomo che avrebbe dovuto proteggerla da tutto il male possibile. Ma il male arriverà proprio da lui stesso. È inutile girarci intorno, quella tra Martin e Turtle è una storia di incesto. E in certo senso si ameranno davvero, ma in modo totalmente malsano, talmente tanto da sfociare nell’odio. Credo di non essere in grado di spiegarmi per bene ma solo leggerlo vi farà capire davvero il profondo senso delle mie parole.
Quella sera, Turtle si siede a gambe incrociate con l’AR-10 smontato davanti e l’otturatore staccato dal telaio, color rosso acceso alla luce del camino, privo di munizioni e camma e percussore. Ha versato il solvente per le tracce di carbonio in un bicchiere basso. È indistinguibile dal whisky. Turtle vi immerge il suo straccio e pensa: e se Anna avesse ragione e io avessi paura di sbagliare? Pensa: non è strano che Anna mi abbia detto la stessa cosa che mi diceva Martin – che ho paura di sbagliare e quindi ho troppa paura anche solo per provarci? Non è strano che tutti e due vedano la stessa cosa in me, la mia esitazione, la mia insicurezza paralizzante? Pensa: è inevitabile fare errori, se non vuoi fare errori resterai sempre ferma all’inizio di ogni cosa, devi smetterla di avere paura, Turtle. Devi metterti nell’ottica di essere rapida e decisa, o un giorno l’esitazione ti fregherà.Di Martin non so davvero cosa dirvi sapete? Lui è la mia grandissima incognita. Non fraintendetemi, si sa perfettamente che è una bestia. Non ci sono parole per lui. La sua crudeltà e cattiveria toccheranno apici incredibili. E quando leggerete alcuni episodi vi verranno i brividi lungo la schiena. Nonostante l’amore che prova per Turtle, le farà del male. Ma nello stesso tempo la istruirà ad essere quella meravigliosa donna coraggiosa che al momento giusto saprà quello che dovrà fare per sopravvivere. Ho odiato profondamente questo uomo, sappiatelo. Non voglio spendere altre parole per lui.
Esce dall’acqua, si prende i capelli fra le mani e li strizza.Resta in piedi fuori dalla vasca e vede la sua figura riflessa nella finestra panoramica, con Martin alle sue spalle, chinato in avanti sulla sedia, gli occhi socchiusi, che si passa il pollice sulla mandibola, ed entrambi stanno guardando lei, le lunghe gambe segnate dal nero e dal verde dei lividi. Turtle prende un asciugamano, se lo avvolge intorno al corpo e si allontana a passi storti e brevi. Lui si gira a guardarla, l’occhio sinistro sembra più triste del destro, il volto segnato dall’amore e dalla sofferenza, e lei sale le scale per vestirsi, ogni poro della pelle pieno dell’amore di lui, un amore che la rende grande e felice, pensando, vendicativamente: accada quello che può.Arriviamo adesso a Jacob, beh lui l’ho amato. Lui è la normalità. È quel toccasana che farà capire a Turtle quello che davvero significa avere un rapporto normale. Ma non parlo tra due amanti, cioè almeno non solo questo, ma proprio il reciproco rispetto tra le persone. Le insegnerà in qualche modo a fidarsi di lui, e a capire che nella vita non sempre si è soli. Che a volte bisognerà affidarsi a qualcuno, perché siamo essere umani, e perché è bello avere delle debolezze. Jacob cambierà lentamente il modo rude e selvaggio che avrà Turtle di vivere.
Turtle si avvicina e solleva la cornetta.
«Turtle?» La voce di Jacob è una spazzola di rame pulita e della misura perfetta ficcata dentro la sua gola, dentro le sue viscere. Turtle appoggia il palmo della mano alla parete.«Non posso parlare con te» dice.«Ascolta» dice lui.«Ascolta tu» dice lei. Non può permettersi di smettere di odiarlo e di iniziare ad avere bisogno di lui, non ora, e non capisce cosa potrebbe significare, per lei, aver bisogno di un’altra cosa che non è in grado di raggiungere, e non sopporta di pensare a Jacob quando è sdraiata coperta di sudore e guarda le ombre delle foglie dell’ontano stagliarsi, sfocate poi nitide, sul cartongesso.Jacob dice: «Turtle, io…».«No.»«Turtle…»«No.»«Io ti amo» dice lui. «Non so cosa…»Turtle riaggancia. Martin segue le venature del bancone con un polpastrello. Incarnate in lui ci sono tutte le cose che Turtle sa essere vere, e che non può non vedere ogni volta che lo guarda.Insomma, lettori miei, è un romanzo che vi consiglio. Ma che allo stesso tempo non vi consiglio. È un romanzo forte, e dovete essere pronti a questa lettura. Non posso assolutamente non dire che è scritto bene, ma è l’argomento il problema. Ringrazio di cuore la casa editrice per averlo tradotto e portato in Italia. La bellezza di questo romanzo penso sia proprio il fatto che potrebbe essere una storia di vita vera. Io realmente immaginavo i personaggi come persone vere.
Mi raccomando lettori fatemi sapere la vostra impressione, e fatemi sapere se l’avete già letto. Io nel frattempo vi saluto e vi lascio la mia valutazione finale.
Eleonora ❤
La mia valutazione finale è una principessa:
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