Intervista A Sara Stroppa E Roberta Ambrogio

Intervista A Sara Stroppa E Roberta Ambrogio

Oggi ho il grandissimo piacere di chiacchierare un po’ con due autrici italiane. Oggi infatti sul blog avremo un'intervista doppia. Le autrici che avrò il piacere di intervistare sono Sara Stroppa e Roberta Ambrogio. 

autrici

Sara Stroppa è nata a Jesi (Ancona) nel 1989. Si è laureata in Scienze dell’Educazione a Macerata ed è educatrice per la prima infanzia. Ha studiato danza e fin da piccola scrive tutto ciò che le passa per la testa: intrecciare storie e parole è quanto di più liberatorio conosca, e farlo anche a quasi mille
chilometri di distanza con Roberta è una delle tante forme possibili.
Libri, teatro, la sua gatta e tutto quel che è arte fanno di lei una persona felice.


Roberta Ambrogio è nata a Messina nel 1990. Diplomata in Scienze Sociali e affascinata da tutto ciò che riguarda l’arte e la creatività, fin da bambina disegna e nutre una smisurata passione per la lettura, sfociata da qualche anno in quella per la scrittura. Una passione, quest’ultima, cresciuta quasi per gioco, condivisa a distanza con l’amica Sara e diventata il principale veicolo delle sue emozioni. Il suo spazio ideale: un microcosmo fatto di musica, bei film, gatti e libri.


intervista

1. Parlateci di voi: chi sono Roberta e Sara come persone e come autrici?
Pur vivendo distanti quasi mille chilometri (Roberta è di Messina, Sara di Jesi), ci siamo casualmente conosciute ormai tanti anni fa attraverso lo schermo di un computer e siamo diventate amiche. Scoprirci molto simili e condividere tante passioni, tra cui la scrittura, ha fatto sì che il nostro legame si rafforzasse con il tempo, nonostante la distanza. Anche come autrici, infatti, abbiamo molto in comune: se così non fosse stato, non avremmo potuto scrivere un libro insieme.
Siamo curiose, emotive, sognatrici incallite, e questo probabilmente si riflette anche nella nostra scrittura: ci piacciono i dettagli e le introspezioni, i percorsi interiori che ciascun personaggio compie. Siamo anche amanti degli animali e abbiamo due gatte che adoriamo!
2. Cosa vuol dire per voi scrivere?
Scrivere è da sempre una nostra importante valvola di sfogo, che utilizziamo per capire noi stesse ed esternare ciò che probabilmente non sapremmo esprimere altrimenti. Ci permette di immaginare mondi diversi, di fuggire dalla realtà... per due sognatrici come noi è il massimo.
3. Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella vostra vita?
Ne esistono diversi, per ognuna di noi. Dovendo scegliere, diciamo "Kitchen" di Banana Yoshimoto, la saga di "Harry Potter" e "Fiore di Neve e il ventaglio segreto" di Lisa See.
4. C’è uno scrittore/scrittrice che considerate il vostro mentore?
Ci siamo accorte di leggere entrambe principalmente libri scritti da donne; di conseguenza sono diverse le nostre scrittrici “del cuore”, che forse in qualche modo riescono a influenzare anche il nostro modo di scrivere. Tra queste troviamo sicuramente Jane Austen, J.K. Rowling, Banana Yoshimoto e la bravissima Alessia Gazzola (che Roberta, essendo messinese come lei, ha avuto più volte la fortuna di incontrare!).
5. Avete un luogo/stanza dove preferite scrivere?
In realtà ci siamo ritrovate a scrivere un po’ ovunque (soprattutto nelle nostre stanze), purché si tratti di un posto tranquillo, dove poter raccogliere le idee, entrare in connessione con i nostri personaggi e trasferire tutto su un foglio, cartaceo o virtuale. Spesso, per cercare ispirazione, ci facciamo accompagnare dalla musica.
6. Come è nata l’idea di questo libro?
L'idea è nata poco dopo esserci conosciute, un po’ per gioco, spinte dal desiderio di condividere una passione che avevamo scoperto di avere in comune: la scrittura, appunto.
Non avendo all'inizio particolari ambizioni, si trattava di una storia molto diversa da quella che è possibile leggere ora. Ma man mano che andavamo avanti nella stesura abbiamo iniziato a intuire le reali potenzialità di ciò che stavamo scrivendo, così abbiamo impostato una vera trama e pensato seriamente alla possibilità di farne un libro.
7. Avete già in mente quale sarà la prossima storia che scriverete?
Oltre a questo romanzo, esiste già una nostra short-story pubblicata alla fine del 2016 da Lettere Animate, dal titolo "Miss You". Attualmente invece stiamo pensando a un nuovo progetto, stavolta con un'ambientazione non italiana... ma è ancora tutto molto in via di definizione! Quel che è certo è che non smetteremo di coltivare questa passione.
8. Che sensazioni avete provato nello scrivere “Quando C'era La Luna”?
Scrivere questo libro è stata un'avventura unica e meravigliosa. Siamo cresciute insieme ai nostri personaggi, abbiamo imparato tanto da loro e li sentiamo tuttora molto vicini. Più che da autrici, ci siamo ritrovate ad assistere da perfette spettatrici alle loro gesta, a tifare per loro, a gioire e a soffrire con loro.
9. Pensate che qualcosa di questo libro non sia arrivato ai lettori?
Dobbiamo ammettere che spesso ci dispiace, in generale, vedere che alcuni lettori si lasciano scoraggiare dalla lunghezza di un libro. A questo proposito, vogliamo far nostre le parole di Jane Austen: “Per quello che mi riguarda, se un libro è ben scritto, lo trovo sempre troppo corto”.
Crediamo infatti che siano altre le cose su cui è doveroso soffermarsi, quando si decide di leggere un libro. La scorrevolezza, per esempio. Il grado di coinvolgimento dato dalla storia.
Non reputiamo il nostro un libro eccessivamente lungo, ma è capitato che qualcuno mostrasse perplessità sul numero di pagine leggermente al di sopra della media. Fortunatamente poi tutti quelli che lo leggono capiscono che vengono seguite le vicende di sei personaggi, in coppia tra loro e singolarmente. Accadono tante cose, intorno a loro e dentro di loro. Possiamo dunque garantire che non vi annoieranno e che vi ritroverete all’ultima pagina senza neanche accorgervene.
10. Consigliateci un libro non vostro.
Senza dubbio "Persuasione" di Jane Austen! Ne abbiamo scelto una citazione come esergo del nostro romanzo. In questo libro la Austen ha raccontato sentimenti e situazioni che è possibile ritrovare, in maniera molto simile, anche nella nostra storia.
11. Quale sarebbe il vostro sogno da realizzare?
Il sogno di ogni scrittore, o aspirante tale, è sempre quello di far conoscere le proprie storie a più gente possibile. Quindi anche il nostro sogno non può che essere questo: emozionare con ciò che raccontiamo, ampliare sempre di più la nostra cerchia di lettori affinché molte persone possano rispecchiarsi nei nostri personaggi.
12. In genere concludo le mie interviste facendo sempre la stessa domanda. E ovviamente la propongo anche a voi: voglio farvi una domanda che nessuno vi ha mai fatto ma che vorreste vi venisse fatta. Qual è? E qual è la risposta?
Vorremmo sentirci chiedere cosa ne pensiamo dei nuovi fenomeni editoriali provenienti dal web, e della direzione che in generale ha preso l’editoria negli ultimi anni.
La risposta che daremmo è la seguente: crediamo fermamente che chi coltiva la passione della scrittura non debba farlo per forza su Facebook e affini per essere notato. Un social network non può diventare la sola fonte di sostentamento e scouting del mondo editoriale, per quanto ormai faccia comodo così. Per questo motivo confidiamo che, esaurito questo sistema, si possa trovare un modo per dare possibilità concrete anche a chi non offre garanzie immediate di vendita soltanto grazie al numero di seguaci di una pagina. Che si rischi un po' di più, in sostanza, come accadeva un tempo. I lettori bisogna conquistarseli. E aggiungiamo: non tutti possono e devono scrivere per forza. Pensiamo agli Youtuber senza arte né parte, i cui libri sono soltanto un passe-partout per i firmacopie. Per ogni webstar che viene piazzata sul primo scaffale di una libreria, un aspirante scrittore rimane nell’ombra con un libro che meriterebbe di vedere la luce. Riflettiamo.

Ringrazio davvero di cuore le autrici per il tempo che mi hanno dedicato. 
Eleonora ❤

0 comments

xoxo, Eleonora