Intervista A Erika Anatolio

Intervista A  Erika Anatolio
























Oggi ho il grandissimo piacere di intervistare la cara Erika Anatolio. Prima di partire con l’intervista conosciamo un po’ meglio l’autrice. Innanzitutto, ringrazio Erika per avermi dedicato il suo tempo sono davvero felice di poterla intervistare, e capire qualcosa in più sulla nostra amata autrice. Allora iniziamo!!!

autrice


Erika Anatolio, si definisce prima di tutto una fervida lettrice. Ha passato tutta l’adolescenza con un libro in mano, immergendosi in migliaia di storie, conoscendo amici che l’hanno accompagnata in un periodo difficile della sua vita e scoprendo migliaia di mondi diversi che le hanno permesso di accrescere l’immaginazione al punto tale di creare delle vere e proprie storie.
Secondo lei non c’è nulla che più ami di trovare un libro che la tenga incollata alle pagine fino alla fine, tanto da non voler fare più nient’altro.
Il romanzo “Con te ho trovato la luce” è il primo di una serie definita “La luce”.
Nata e cresciuta a Roma, è del 1991.


intervista

Ciao, innanzitutto grazie mille per questa opportunità. Sono davvero felice e onorata di essere qui a Once Upon a Time a book e di rispondere alle vostre domande.


1.Parlaci di te: chi è Erika come persona e come autore?
Sono una sognatrice che sta sempre con la testa tra le nuvole. Se mi vedete passeggiare per le strade, noterete una ragazza con le cuffiette alle orecchie e gli occhi vitrei, intenta a inventarsi qualche storia o pezzo di essa se sono in fase di scrittura. Sono testarda e determinata a raggiungere i miei obiettivi, adoro la natura, camminare per boschi e viaggiare. Sono terribilmente timida anche se mi faccio sentire se qualcuno mi pesta i piedi, mancandomi di rispetto. Preferisco farmi i fatti miei ma non esito ad aiutare qualcuno in difficoltà.
Come autrice, mi piace mettere nei miei romanzi quella nota di realtà che viviamo e in tutti i protagonisti dei miei romanzi c’è qualcosa di me o quello che vorrei essere.
2. Cosa vuol dire per te scrivere?
Significa mettermi a nudo con me stessa, mettermi alla prova e vedere fin dove riesco a spingermi. Scrivere mi aiuta ad arrivare ad analizzare parti del mio carattere o pensieri che in altre situazioni non riesco a fare.
3. Da dove ha origine la tua passione per i romanzi?
Il merito è stato di un’assistente che aiutava la mia professoressa di informatica alle superiori. Un giorno ha portato il libro “Il cacciatore di aquiloni” di  Khaled Hosseini e lo aveva messo sulla cattedra. Mi sono messa a fissarlo (ero troppo timida per chiederle alcunché) e lei se ne è accorta e mi ha chiesto se lo volessi leggere. Me lo ha prestato e in una settimana l’ho letto due volte. Quando gliel’ho riportato mi ha chiesto se mi fosse piaciuto e le ho risposto di averlo letto due volte. Al termine del suo stage con noi, mi si avvicina e mi consegna un pacchetto regalo. Lo apro ed era la sua copia del cacciatore di aquiloni con una dedica. Da quel momento ho iniziato ad avvicinarmi ai romanzi, anche se da piccolina qualche libro lo leggevo e dalle medie i fumetti che mi hanno influenzata molto.
4. Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita?
Sì, proprio il cacciatore di aquiloni. È stato grazie a lui che mi sono avvicinata davvero ai romanzi, i miei più intimi amici da quando ero adolescente.
5. C’è uno scrittore/scrittrice che consideri tuo mentore?
No, però ho qualche scrittrice che seguo, anche se a volte non compro i suoi libri per il contenuto che non mi piace.
6. Hai un luogo/stanza dove preferisci scrivere?
Sì, sul divano in salone e con il mio cane che dorme vicino a me.
7. Come nasce l’idea del tuo libro?
È una risposta a tutto quello che ho letto e che mi circonda. C’è stato un libro che mi ha colpita perché la protagonista veniva pesantemente maltrattata dalle compagne di scuola e lei non faceva niente. Subiva e basta. Dentro di me dicevo che se fosse stata la mia protagonista in quella situazione, non l’avrei mai lasciata a subire e l’avrei fatta reagire.
Inoltre mi piacciono le storie d’amore con del mistery al suo interno e ho deciso di non metterci nessuna scena di sesso. La saga delle gemme di Kerstin Gier mi ha fatta innamorare proprio perché aveva tutto questo al suo interno. E io volevo metterlo nei miei libri.
Ho scritto un romanzo con l’obiettivo di inserire tutto ciò che volevo leggere in un libro e ci sono riuscita.
8. In quale periodo storico ti piacerebbe vivere?
Devo essere sincera: nessuno. Nella storia ci sono troppe guerre, carestie, epidemie e un divarico abissale tra plebei e nobili. Con il mio carattere mi avrebbero rinchiusa da qualche parte.
9. Hai già in mente quale sarà la prossima storia che scriverai?
Qui farò molto spoiler perciò state attente. Con te ho trovato la luce parte 1 fa parte di una saga e di cui ho già scritto tutti i romanzi. Inoltre c’è un romanzo su uno dei personaggi che non svelerò. Ho scritto un altro romanzo completamente diverso da tutti i miei precedenti e ora ne sto scrivendo un altro. Praticamente ho otto romanzi solo da far revisionare a un editor. Perciò, se vi piacerà Con te ho trovato la luce parte 1, sappiate che ci saranno altri romanzi in attesa di farvi sognare.
Dopo questo romanzo che sto scrivendo e che ho dovuto lasciare momentaneamente per occuparmi della pubblicazione di Con te ho trovato la luce parte 1, ne ho già in mente un altro.
10. Quanto tempo impieghi per scrivere un romanzo, hai una musa ispiratrice?
Diciamo che ci metto tra i 4 e i 6 mesi. Se poi per motivi personali non posso scrivere, allora si allunga di qualche mese ma quella è la media. La mia musa ispiratrice è la mia vita e la società che mi circonda. Anche la musica mi aiuta molto con la fantasia. Ci sono scene di alcuni libri che sono nate ascoltando la musica mentre passeggiavo. Addirittura mentre lavavo i piatti. Anche guardare i film aiuta. Però la voglia di scrivere me la fa venire solo la natura. Quando ho cominciato a fare i trekking con la mia migliore amica e i nostri cani, ero a metà di questo romanzo e in due mesi l’ho terminato.
 11. Che sensazioni hai provato scrivendo “Con te ho trovato la luce”?
È stato emozionante mettere su carta la storia che avevo nella testa ma la cosa più interessante che ho sperimentato è stato il fatto che oltre la metà del libro è nata sul momento e non era pianificata. I personaggi mi hanno aiutata tantissimo muovendosi tra le pagine e ci sono state scene che ho dovuto posticipare o anticipare proprio grazie a loro.
Quando ho messo l’ultimo punto, terminando il romanzo, ho provato un profondo orgoglio. Il mio primo romanzo era finito e già volevo scriverne un altro.
12. Pensi che qualcosa del tuo libro non sia arrivato ai lettori?
Bisogna ricordare che questo libro avrà un suo seguito, quindi le risposte che non verranno trovate qui, ci saranno nel prossimo. Non è stato lasciato nulla al caso, ogni cosa era pianificata. Quindi bisogna aspettare che venga pubblicato anche il secondo romanzo.
13. Cos’hai provato quando hai pubblicato il tuo libro?
Tanta emozione e orgoglio per essere riuscita a fare una cosa che non mi sarei mai aspettata. Sono orgogliosa di aver pubblicato questo romanzo e non mi vergogno per non avere una casa editrice alle spalle. Se il mio romanzo vale, non ha bisogno del nome di una casa editrice sulla copertina per essere ritenuto tale.
La cosa che più mi fa sorridere è vedere mia nonna con il mio libro in mano e chiedermi con espressione meravigliata: Davvero lo hai scritto tu?
14. Consigliaci un libro non tuo.
La saga delle gemme di Kerstin Gier. È troppo bella.
15. Quale sarebbe il tuo sogno da realizzare?
Viaggiare per il mondo
16. Qual è il prossimo passo di Erika Anatolio?
Godermi questo momento, lavorare sodo per far conoscere il mio libro a più persone possibili e riuscire a vedere la foresta di campanule in Scozia.
17. In genere concludo le mie interviste facendo sempre la stessa domanda. E ovviamente la propongo anche a te: voglio farti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma che vorresti ti venisse fatta. Qual è? E qual è la risposta?
Vorresti vivere nel mondo da te creato con i suoi personaggi?
Sì per un motivo: per il legame profondo che c’è tra i personaggi e che vorrei avere anch’io.

A volte più dei libri, è bello capire che persone ci sono dietro. Ed è stato bello conoscere, anche se solo un po’ questa nostra Erika. Ti auguro di continuare questa carriera nel migliore dei modi. Vi abbraccio. A presto come sempre.
Eleonora ❤

1 comment

  1. Grazie Eleonora, per questo onore. Mi sono divertita un mondo a fare l'intervista. Grazie mille, sei una persona fantastica :)

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