Recensione Il Rumore Dei Tuoi Passi Di Valentina D’Urbano |
Il romanzo che vado a recensire oggi è un romanzo che mi è arrivato dritto al cuore come un cazzotto dritto nello stomanco. È uno di quei romanzi che non si dimenticano facilmente, e in un certo senso bisogna essere anche pronti per affrontarlo. Io non lo ero del tutto. E forse è stato un bene. Perché quello che mi ha lasciato sono emozioni pure e vere. Quindi grazie Chiara per avermelo consigliato. E grazie a te Valentina. Mi hai regalato tante di quelle emozioni che basteranno fino al 2030!
Insomma non so se è chiaro ma è un romanzo che dovete assolutamente leggere.
Insomma non so se è chiaro ma è un romanzo che dovete assolutamente leggere.
Ma come sempre partiamo dall’inizio.
Il Rumore Dei Tuoi Passi
Serie: Il Rumore Dei Tuoi Passi #1
Autrice: Valentina D’Urbano
Editore: Longanesi
Pagine: 322
Data di uscita: 12 Novembre 2015
Prezzo ebook: 6,99 € (disponibile per Kindle Unlimited) | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 7,50 € | Link acquisto Amazon
In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare. Un romanzo d'esordio intenso e bruciante. Una voce narrante che rimarrà a lungo nella mente e nel cuore dei lettori.
l'autrice
Valentina D'Urbano è nata a Roma nel 1985, dove vive e lavora. Si è diplomata allo IED in illustrazione e animazione multimediale.
Nel 2010 vince la prima edizione del torneo letterario IoScrittore organizzato dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol. Il suo primo romanzo Il rumore dei tuoi passi, divenuto bestseller, viene pubblicato da Longanesi nel maggio 2012, e viene tradotto in Francia e in Germania. Nel settembre 2013 sempre per Longanesi pubblica Acquanera. L'uscita del suo terzo romanzo, Quella vita che ci manca, ancora una volta per Longanesi, è avvenuta nell'ottobre 2014. Parallelamente alla sua attività di scrittrice Valentina D'Urbano collabora come illustratrice per l'infanzia con diverse case editrici italiane e straniere. Nel 2015 ancora una volta con Longanesi viene pubblicato Alfredo. Recentemente è uscito il suo nuovo libro Non aspettare la notte.
Nel 2010 vince la prima edizione del torneo letterario IoScrittore organizzato dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol. Il suo primo romanzo Il rumore dei tuoi passi, divenuto bestseller, viene pubblicato da Longanesi nel maggio 2012, e viene tradotto in Francia e in Germania. Nel settembre 2013 sempre per Longanesi pubblica Acquanera. L'uscita del suo terzo romanzo, Quella vita che ci manca, ancora una volta per Longanesi, è avvenuta nell'ottobre 2014. Parallelamente alla sua attività di scrittrice Valentina D'Urbano collabora come illustratrice per l'infanzia con diverse case editrici italiane e straniere. Nel 2015 ancora una volta con Longanesi viene pubblicato Alfredo. Recentemente è uscito il suo nuovo libro Non aspettare la notte.
recensione
Lei: Beatrice, ‘gemella’ di lui.
Lui: Alfredo, ‘gemello’ di lei.
Quando nasci in un quartiere che non ha nulla impari fin da bambino a tenerti stretto le cose che ti appartengono. È qui che Beatrice e Alfredo crescono. Alla Fortezza, un quartiere in una città che nel libro non viene specificata. Informandomi però su internet ho scoperto che questo quartiere fa riferimento ad uno che c’è a Roma. Città natale dell’autrice.
Alla Fortezza il degrado, l’illegalità, lo spaccio, e la paura sono all’ordine del giorno. Siamo negli anni 80. Anni in cui non era importante studiare, era già tanto che i bambini prendessero la licenzia della scuola media. E così farà anche Beatrice. Alfredo invece no. Lui prenderà solo la quinta elementare.
Qual è stata l’ultima immagine che hai visto? Forse hai chiamato mia madre, visto che la tua non te la ricordi nemmeno. Forse hai chiamato me. Per dirmi cosa? Forse prima di andartene avevi capito che per me è stato difficile, che ci ho sputato il sangue, e tanto non puoi sentirmi, ma hai lasciato la tua maglietta verde tra i miei vestiti, era la tua maglietta preferita, e io ti amo Alfredo, non ho fatto altro che amarti per tutto questo tempo, ogni secondo, ogni momento della tua vita, e anche dopo ho amato tutto, e ci vuole coraggio ad amare uno come te, ma se adesso esci ti perdono, credimi Alfredo, non ne parliamo più, e se stai ancora male puoi essere me, possiamo scambiarci, ci entro io lì dentro al posto tuo, però tu parlami ti prego, dimmi che è uno scherzo, lasciami un’altra immagine di te, non questa, la odio, non l’accetterò mai perché rappresenta la mia sconfitta, mi sputa in faccia il fatto che hai vinto tu, che sei riuscito a fregarmi una volta di più.
Beatrice è una ragazzina che nasce in una famiglia che non ha nulla, ma si amano. Vive insieme alla mamma, al papà e ad un fratello minore Francesco. Dorme con il fratello nello stello letto, in una casa piccola.
Non possiamo dire lo stesso di Alfredo. Orfano di madre, vive insieme ad altri due fratelli e ad un padre alcolista e violento nell’appartamento sopra a Beatrice. Sarà proprio durante una delle sfuriate del padre che i due si conosceranno. Grazie alla mamma di Beatrice, quella mamma che diventerà in un certo senso anche la mamma di Alfredo. Quest’ultima infatti gli procurerà da mangiare, qualche vestito e soprattutto un posto dove stare ogni volta che il padre diventerà troppo sbronzo e manesco per vivere in quella casa degli orrori.
È spaventoso come ci si abitui alla morte di una persona. Sai che non la rivedrai. Non è che sia partita, non puoi nutrire nessuna speranza di rincontrarla per caso. Non ci sarà nessuna coincidenza di questo tipo.È una cosa tanto schifosa che ti viene voglia di urlare.
Beatrice e Alfredo inizieranno quest’amicizia in cui staranno sempre insieme. Nei primi anni, quando erano più piccoli parliamo di un’amicizia/odio, in cui lei sarà gelosa di lui. Gelosa di quella mamma che vorrà bene a quel bambino abbandonato al suo destino. Durante l’adolescenza diventerà invece una sorta di amore/possessione.
Alfredo è debole. Ha questo carattere in cui la paura di essere abbandonato lo paralizza completamente infatti dipenderà in tutto e per tutto da Beatrice che non solo ingloberà tutti i suoi problemi, ma adeguerà la sua vita in funzione dei problemi di Alfredo.
Il rischio c’è, e lo conosci. Li conosci tutti i rischi di questo posto. Ma c’è stato chi quei rischi non li ha mai considerati, li ha ignorati, ha fatto finta che non esistessero. C’è stato chi ha calcolato male i tempi e pur sapendolo se n’è fregato. E quel qualcuno era proprio l’ultimo che ti saresti aspettato. Quel qualcuno era Alfredo.
È una storia forte. Una storia che ti strazia il cuore. Una storia di una realtà che ti arriva come uno schiaffo in faccia, come una secchiata di acqua bollente. Fino alle ultime pagine speri che ci sia una svolta positiva, ma non potrà mai esserci. Perché quando vivi in un luogo come la Fortezza, diventi tu stesso una Fortezza. Ma non nel senso positivo del termine. Si diventa avidi, freddi, cattivi e pieni di rabbia. Ad un certo punto non si riesce nemmeno a capire che forse ogni tanto l’amore può farcela, perché quel maledetto quartiere ti toglie tutto.
«Perché devi sempre cercare di proteggermi?» «Perché te c’hai la strana tendenza a farti del male.» «E a te che cazzo te ne frega? Non mi parli, neanche mi guardi. Stai sempre con quella lì. Pure se muoio, manco te ne accorgi.» «Non essere stupida, Bea. Anche se le persone non sono come vorresti, non significa che non le ami più. Odio quando cerchi di farti del male da sola. Mi fai male pure a me.» Non riuscii a trattenere le lacrime. Avevo resistito troppo, non ce la facevo più. Scoppiai a piangere di nuovo, sia per il dolore fisico che per quello che avevo dentro.
L’amore tra Beatrice e Alfredo non è l’amore canonico che mi aspettavo. Non riescono a vivere nel classico ‘felici e per sempre’, anzi. La vita gli toglierà tutto. Sinceramente ho amato e odiato da morire questo romanzo. Avrei voluto che Valentina desse a questi personaggi una speranza di poter avere di più dalla vita, e anche quando sembrerà che le cose potessero andare meglio la vita gli toglierà tutto. Mi ha tolto tutto. Mi ha tolto quella voglia che vedevo in questi giovani ragazzi di poter vivere come ogni bambino, cresciuto troppo in fretta merita, come ogni bambino che ha visto davvero lo schifo. E solo quello. Ho amato questo romanzo perché è diverso. Perché è vero. Perché non è la solita storia. Perché è un romanzo di vita.
L’ho odiato per tutto il dolore e la tristezza che mi ha donato, e credetemi vi darà dolore. Quindi prima di leggere questo romanzo preparatevi. Preparatevi a questo romanzo forte. Ma non temete perché ritornerò a parlare di Alfredo e Beatrice, con il POV di Alfredo. Spero tanto che con la lettura di questo romanzo tanti miei dubbi, perplessità verranno chiariti.
Quando muore qualcuno che ami, arriva qualcosa che ti prende alla pancia e non ti lascia andare. Niente cuore, no, il battito cardiaco rimane uguale, il sangue pompa dentro e fuori, il petto non fa male, la famosa fitta al cuore è solo un’invenzione di quelli che scrivono i romanzi a puntate sul settimanale del giovedì. Il dolore che ti fa piegare in due è quello allo stomaco. Non è forte come quello di un pugno, ma riesce a essere peggiore, perché parte dall’interno, striscia giù dalla gola, ti allaga le viscere e chiude tutto. Il dolore di un amore morto è feroce come soffocare, ma mi abituerò.
Quindi concludendo. È un romanzo che vi consiglierei? Sì. Merita così tanto e sinceramente mi dispiace di non averlo letto prima. Come sempre noi ci aggiorniamo presto. Vi abbraccio. E dopo questo libro ne avrete davvero bisogno.
Eleonora ❤
La mia valutazione finale è una principessa:
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