Intervista a Eleonora Ragozzino

Intervista a Eleonora  Ragozzino



Oggi ho il grandissimo piacere di intervistare una scrittrice tutta made in Italy, che vi ho già presentato qualche tempo fa. Sto parlando di Eleonora Ragozzino! Ma andiamo a riconoscere l’autrice 😉

biografia



Eleonora Ragozzino, ha vent’anni e frequenta la facoltà di fisica presso l’università della Calabria. Ama leggere, ma soprattutto immaginare e scrivere storie per dare libero sfogo alla sua fantasia. Ciò che è più importante per lei nelle sue storie, non è tanto cosa i suoi personaggi stiano facendo ma ciò che sono capaci di trasmettere, che abbiano reazioni e sentimenti veri, in modo da sembrare reali.







intervista
1.   Da dove ha origine la tua passione per i romanzi?
Si può dire che la mia passione per i romanzi ha avuto origine dal desiderio di poter evadere dalla realtà e perdersi in un mondo completamente diverso, come per chiunque sia appassionato di lettura e/o scrittura.
Credo che, in un certo senso, leggere o scrivere una storia si possa considerare catartico perché lasciamo che quello con cui stiamo interagendo ci influenzi in modo da poter condividere qualcosa che ritroviamo all’interno della storia in modo se così si può dire da liberarci da ciò che ci sta facendo o ci ha fatto male. Sono il tipo che si commuove facilmente davanti un libro, lo ammetto!
2.   Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita?
Il libro che ha influenzato molto la mia esistenza, e di cui non perdo mai il piacere di rileggere è il Piccolo principe.
“Se tu vieni tutti i giorni alle quattro, io alle tre inizierò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, inizierò ad agitarmi e ad inquietarmi, scoprirò il vero prezzo della felicità!
ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora preparare il mio cuore..” . Semplicemente bellissimo. Mi ha lasciato tanto e vorrei che un po’ riuscissi a farlo anche io con le mie storie.
3.   Hai un luogo/stanza dove preferisci scrivere?
Non un posto ben definito, ma una posizione comoda è fondamentale per le ore di lavoro per una povera occhialuta come me!
4.   Hai rituali ‘propiziatori’ che segui?
Sono un po’ fissata con le pagine che scrivo, e calcolo sempre quante pagine potranno uscire da quello che è lo scheletro del mio racconto.
5.   Stili una scaletta prima di scrivere o vai dove ti porta il cuore?
Sono una persona molto riflessiva e organizzata e preferisco avere tutto pronto una volta seduta davanti al pc.
Non so se sono l’unica ma.. ho scalette e quaderni pieni di appunti e dialoghi tra i personaggi!
6.   C’è stato un momento nella tua vita in cui hai deciso da oggi scrivo? O ti sei avvicinata alla scrittura piano piano?
Sono una persona molto riflessiva e organizzata e preferisco avere tutto pronto una volta seduta davanti al pc.
Non so se sono l’unica ma.. ho scalette e quaderni pieni di appunti e dialoghi tra i personaggi!
7.   Hai pubblicato da poco il tuo romanzo, Fixed. Pensi che qualcosa di questo libro non sia arrivato ai lettori?
Fin da piccola ho provato a buttar giù qualcosa, ma il più delle volte ho lasciato perdere, o il file è misteriosamente scomparso dal pc o non più leggibile.
Fixed è stato il primo romanzo che sono riuscita a portare a termine, anche se sono stata tentata più volte di non continuare . . . sono felice di averlo fatto.
Ho capito dopo tanto tempo che anche i miei personaggi meritano un finale, e che anche se non dovesse andare bene vale la pena tentare.
Amo scrivere, è una cosa mia e che nessuno può portarmi via e non devo rinunciarci solo perché è difficile.
8.   Come ti è nata l’idea di questo romanzo? e come mai questo genere?
L’idea del libro è spiegata nei ringraziamenti, la riporto di seguito:
“Ho voluto dedicare questo libro a mia zia, che per anni ha lottato coraggiosamente contro la malattia, che purtroppo con il passare del tempo non ha fatto altro che diventare sempre di più parte di lei fino ad assorbirla completamente.
Mi sono chiesta per molto tempo cosa si potesse provare essendo consapevoli di dover lottare ogni giorno contro la morte per poter restare accanto alle persone che ci amano. E mi sono anche chiesta come sarebbe stato dover affrontare una perdita così grande come questa quando sarebbe successo.
Speravo con tutto il cuore che questo giorno arrivasse il più tardi possibile e anche se non è stato cosi, ringrazio per ogni attimo che ho condiviso con lei.
Perciò la prima persona che vorrei ringraziare è proprio lei, che mi è stata di profonda ispirazione e con tutte queste domande ha dato vita alla mia storia.
Non ci sarà giorno in cui non ti porterò nel mio cuore”.
9.   Perché noi lettori dovremmo leggere il tuo romanzo?
Perché è diverso da qualsiasi libro io abbia mai letto. Non è una semplice storia d’amore ne una storia sui fantasmi.
E’ l’elaborazione di una perdita in cui tutti si possono ritrovare.
10.    Raccontaci l’emozione di vedere il proprio libro pubblicato, toccarlo finalmente con mano.
È un’emozione che ti stordisce, come se tutti i sacrifici e le delusioni non fossero mai avvenute.
È felicità che ti riempie il cuore.
11.    Consigliaci un libro non tuo.
Ovviamente il piccolo principe.
12.    Qual è il prossimo passo di Eleonora Ragozzino?
I miei piani al momento sono scrivere la continuazione del mio romanzo, e iniziare una nuova storia, e se “c’è tempo” dare l’esame di Analisi matematica 1!!
13.    Ora voglio farti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma che vorresti ti venisse fatta. Qual è? E qual è la risposta?
“Hai paura di essere giudicata per quello che hai scritto, o che le persone che hanno fatto parte della tua vita ritrovino riferimenti a loro?”
La risposta è sì, è difficile spiegare tante cose perché non tutti interpretiamo le cose allo stesso modo.

Ringrazio davvero di cuore l’autrice per avermi dato la possibilità di intervistarla, e per avermi dedicato il suo tempo.
Ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per la tua vita da studentessa, e per quella da autrice! 😊 Con noi miei cari lettori ci sentiamo presto. 😊 vi abbraccio…
Eleonora ♥ 

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