Recensione La Figlia Femmina Di Anna Giurickovic Dato

Recensione La Figlia Femmina Di Anna Giurickovic Dato



Il romanzo che recensisco oggi è piuttosto duro. Parla di una tematica difficile, e non sempre forse siamo in grado di parlarne. Insomma scopritelo con me. 

La Figlia Femmina

Titolo: La Figlia Femmina
Autrice: Anna Giurickovic Dato
Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 26 Gennaio 2017
Prezzo ebook: 6,99 € (disponibile per Kindle Unlimited) | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 13,60 € | Link acquisto Amazon

Ambientato tra Rabat e Roma, il libro racconta una perturbante storia familiare, in cui il rapporto tra Giorgio e sua figlia Maria nasconde un segreto inconfessabile. A narrare tutto in prima persona è però la moglie e madre Silvia, innamorata di Giorgio e incapace di riconoscere la malattia di cui l'uomo soffre. Mentre osserviamo Maria non prendere sonno la notte, rinunciare alla scuola e alle amicizie, rivoltarsi continuamente contro la madre, crescere dentro un'atmosfera di dolore e sospetto, scopriamo man mano la sottile trama psicologica della vicenda e comprendiamo la colpevole incapacità degli adulti di difendere le fragilità e le debolezze dei propri figli. Quando, dopo la morte misteriosa di Giorgio, madre e figlia si trasferiscono a Roma, Silvia si innamora di un altro uomo, Antonio. Il pranzo organizzato dalla donna per far conoscere il nuovo compagno a sua figlia risveglierà antichi drammi. Maria è davvero innocente, è veramente la vittima del rapporto con suo padre? Allora perché prova a sedurre per tutto il pomeriggio Antonio sotto gli occhi annichiliti della madre? E la stessa Silvia era davvero ignara di quello che Giorgio imponeva a sua figlia? "La figlia femmina" mette in discussione ogni nostra certezza: le vittime sono al contempo carnefici, gli innocenti sono pure colpevoli. 


recensione 

Lei: Silvia la mamma, moglie del mostro.
Lei: piccola Maria, figlia di Silvia, abusata da Lui.
Lui: Giorgio, papà e marito. Il mostro.
Silvia dovrebbe decisamente prestare più attenzione a ciò che succede in casa, ma rimane indifferente e continua a vivere nella convinzione di avere una famiglia perfetta.
Chi mi segue sa che questo genere non è tra i miei preferiti, chiamatemi illusa o troppo romantica, ma io amo le storie che hanno un lieto fine. Generalmente proprio per il tema trattato questo genere mi mette ansia, ecco perché scrivo questa recensione a distanza di settimane.
Scrivere di questo romanzo per me è molto difficile, perché ho avuto una sorta di eterno odio e amore con tutti i protagonisti.
<< Dio almeno mi crede>>.<< Tutti ti crediamo>>.<< Tu non mi crederesti mai>>.<< A cosa non dovrei credere, Maria?>>.<< Che io sono un diavolo>>.<< Tu sei un angioletto, sei una bimba>>.<< Non è vero. Io il diavolo ce l’ho qua.Ma non so chi ce l’ha messo, ci sono nata così>>.
Una cosa che ho amato di questo romanzo sono stati i flashback e i ricordi. Ti fanno capire molto, ti fanno capire come forse la perversione del marito si sia presentata anche in alcuni momenti della storia tra Silvia e Giorgio, anche prima della nascita della piccola Maria. Come forse se Silvia non fosse stata così cieca avrebbe potuto salvare quella povera bambina.
<<Ora mi dico: “Posso mai pensare così male della mia bambina?" [...] "Ma sono cose che si dicono, queste, a una ragazzina così?E lei, santo cielo, dove ha imparato a fare questi giochi?>>
Il romanzo ci fa incontrare all’inizio una Maria che è arrabbiata, risponde male, frustata, una bimba che urla e picchia, anche la madre, che addirittura ad un certo punto dice di avere paura di lei. Ma è soltanto il grido di una bambina che si sente violata. Tutto ciò provocherà nella piccola una frattura insanabile.
<<Vorrei poter dare la colpa a qualcuno, essere giovane e bella, aver tutto da imparare e non aver sbagliato ancora nulla. Vorrei poter essere ascoltata, prendere quel braccio disgraziato che versa altro vino alla bambina, farmi forza nelle mani e spezzarlo. Ordinare a mia figlia di andarsene, uno, due, tre, di non farsi più vedere sino a domattina. Vedere la paura nei suoi occhi e poi godere per le sue lacrime di scuse. Invece ho timore, ne ho quasi la certezza, che ogni mia parola sarà vacua.>>
Vi parlavo all’inizio di un rapporto di amore ed odio con i protagonisti. Ciò nasce dal fatto che in alcune occasioni ti ritrovi a pensare: ”Oddio poverina, deve essere terribile scoprire che tua figlia sia stata abusata dal padre, nonché dall’uomo che ama da quando è piccola”, dall’altra pensi: “ cavolo! Ma sei cieca!! Guarda cosa ti succede attorno, salva tua figlia!”.
Per quanto riguarda il comportamento di Maria invece, da piccola vorresti solo abbracciarla e portarla via da quella casa, da quella madre che non vede, da quel padre che non fa altro che distruggere una parte di sé notte dopo notte. Ma quando si tratta della Maria del presente, be’ quella ti irrita, e il suo comportamento nei confronti di Antonio, compagno della madre, mi lascia senza parole.
Vogliamo parlare di Giorgio? Non so davvero cosa dire, sapete io non mi sento di condannarlo senza pensare. Non voglio giustificarlo, penso che le persone con queste pulsioni siano persone da aiutare. E lui sicuramente ha scelto la strada più facile.
<<Le figlie femmine... in molti paesi se sono brutte è un vero problema.>>
La Figlia Femmina è un romanzo che ti dà un sacco di emozioni contrastanti. Un romanzo che ti farà pensare al fatto che spesso i veri mostri sono quelli che ci stanno attorno, ti farà pensare al fatto che forse dovremmo ascoltare di più i nostri figli e quello che cercano di farci capire. È un romanzo che ti fa capire che non bisogna chiudere gli occhi, che bisogna solo scontrarsi con una terribile realtà, per salvare chi si ama.
Non vi auguro una buona lettura, perché è un romanzo che vi segnerà.
Fatemi sapere come sempre quello che ne pensate. A presto come sempre.
Eleonora ♥
La mia valutazione finale è una principessa:

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xoxo, Eleonora