RECENSIONE WHERE THE DARK STANDS STILL. LA FORESTA DELL'AMORE ETERNO DI A. B. PORANEK |
Buon mercoledì lettori miei,
oggi voglio parlarvi dell'ultimo arrivo in casa Il Castoro. L'amatissimo Where the dark stands still. La foresta dell'amore eterno di A. B. Poranek arrivato in Italia il 7 maggio.
Ma bando alle ciance andiamo a scoprire insieme cosa ne penso.
Let's go!!
Where the dark stands still. La foresta dell'amore eterno
Titolo: Where the dark stands still. La foresta dell'amore eterno
Serie: Stand AloneAutrice: A. B. Poranek
Editore: Il Castoro
Genere: Fantasy
Pagine: 408
Editore: Il Castoro
Genere: Fantasy
Pagine: 408
Data di uscita: 7 Maggio 2024
Prezzo ebook: 16,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 22,80 € | Link acquisto Amazon
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Liska sa che è la magia è mostruosa e che chi la pratica è malvagio. Ha fatto di tutto per sopprimere il potere che le sboccia nel petto, con conseguenze disastrose. Così, per liberarsene, fugge dal suo villaggio e si inoltra nella Driada, il pericoloso bosco-vivo, per rubare il mitico fiore di felce, che le permetterà di esprimere il desiderio di una vita senza magia. Oltre al fiore, però, nella foresta Liska trova il Leszy, il demone guardiano del bosco, che invece di ucciderla le offre un patto: un anno di servitù in cambio del desiderio del fiore di felce. Costretta ad accettare per non morire, la ragazza viene portata dal mostro nel suo fatiscente maniero divorato dal bosco, e qui comincia a intravedere il groviglio di segreti e fantasmi che avviluppano il suo ospite. Eppure, intrecciati al dubbio, iniziano a germogliare in lei sentimenti nuovi. Ma qualcosa si sta svegliando nella Driada, qualcosa di letale e senza pietà. Qualcosa che spaventa persino il Leszy. Qualcosa che non può essere sconfitto, se Liska non abbraccia il mostro che ha sempre temuto di diventare…
autrice
A. B. Poranek è cresciuta in Canada ma ha trascorso le sue estati nella campagna polacca, saccheggiando la biblioteca del suo dziadek e aiutando a prendersi cura delle sue galline. Il suo amore per gli animali l'ha portata a laurearsi in medicina veterinaria, anche se nel frattempo non ha mai smesso di scrivere. Il suo primo romanzo, Where the Dark Stands Still, è un'ode ai boschi selvaggi della Polonia, alle fiabe più selvagge e alle ragazze che ne sono state allevate.
recensione
Fin dalle prime pagine ho avuto qualche difficoltà a leggere questo libro. Non so perché ma ci saranno delle parole che non verranno tradotte, o quanto meno spiegate, quindi non riuscivo a seguire completamente la trama.
Allora sfiora con le dita il manto setoso del Leszy. «Tu ci tieni, agli umani.» Il pensiero, una consapevolezza appena nata, le sfugge dalle labbra.Il Leszy dà una risata amara. «Sì, ci tengo. La cosa ti sorprende, volpe? Io, il più mostruoso tra tutti i demoni, desidero proteggere gli esseri umani.»Lei solleva la mano e lo guarda in faccia. «Ma perché?»«Perché qualcuno deve pur farlo.» Dilata le narici. «Ero uno di voi, molto tempo fa, e ho creato questo bosco apposta per proteggervi. Credi pure che io sia crudele, se vuoi, ma sappi che faccio quel che faccio solo per mantenere l’ordine nella Driada. Senza di me, i demoni avrebbero invaso le vostre terre già da tempo.»Ora capisco perché non si cura di sé, né tantomeno del maniero, pensa Liska. Veglia sulla Driada con tutte le sue forze, e piange coloro che non riesce a proteggere. Come una spina dimenticata che a lungo andare viene inglobata dal corpo, il dolore del Leszy fa ora parte di lui. Parlarne così, allo scoperto, dev’essere una tortura.«Non è colpa tua, Leszy», gli dice con dolcezza. «Nessuno può vedere tutto.»Un’altra risata, vuota. «Ma io devo. Solo io posso sorvegliare la Driada. Se a me sfugge un dettaglio o se abbasso la guardia, questo è ciò che accade. Gli spiriti trovano una fessura, una scappatoia, ed evadono.» Distoglie uno sguardo spento. «È il mio creato, tutto questo. E questo è colpa mia.»
Man mano che la storia continuava ad evolversi non sono riuscita ad appassionarmi più di tanto mi sembrava sempre la stessa storia trita e ritrita.. Con l’unica differenza che la maggior parte della storia si svilupperà all’interno di una foresta che fungerà da prigione per i demoni cattivi.
Poi Tata era morto, e Liska aveva dovuto difendersi da sola dalle malelingue. E così era diventata il ritratto della perfetta fanciulla orlicana: docile, pia e servizievole, l’ultima persona che si potrebbe mai sospettare di empi rituali magici.«Se pure riuscissi a controllarla, Leszy, rischierei di essere scoperta. Non c’è posto per la magia nel mondo dei mortali, di certo non in un villaggio come il mio. Dovrei comunque nasconderla, e… non ce la faccio più.»Il demone sembra spaesato. «Perché vuoi tornarci, allora?»Liska strabuzza gli occhi. «Come, perché? È casa mia. Ci vive la mia famiglia, è il mio villaggio… È il mio mondo, mi sono impegnata tanto per farne parte. Se… Se ci rinuncio, che alternativa mi resta?» Deglutisce. «Se Stodoła non è il mio posto… Il mio posto qual è?»È così, è così per forza. Lei è soltanto Liska di Stodoła, la brava mandriana, la figlia della guaritrice. Senza questo a definirla, di lei non resta nulla. Nulla, eccetto la magia e il senso di colpa.
Ad un certo punto poi tutto è cambiato in me… non so spiegarvi quando o come, ma ho iniziato a commuovermi. A sentire tutte le emozioni di tristezza dei personaggi e, sì, ho quasi rischiato di piangere un pochino.
«Dovresti dargli un nome», commenta il Leszy. Lasciandola andare, indica il pugnale che pende al fianco di Liska, riposto dentro un fodero immacolato: un altro dono del demone.«Un nome?», ripete lei.«Si dice che le armi d’argento diventino più potenti, con un nome.»Liska pensa allo spadone dall’elsa di smeraldo. «Come si chiama, la tua?»«Wyrok», risponde lui. Giudizio. Assai calzante, come nome.Sfiora con le dita l’impugnatura dell’arma, seguendo il profilo intagliato del muso della cerva. Il nome le esce dalle labbra con la leggerezza di un desiderio.«Onegdaj.» Una parola che significa “il passato”, che significa “quel che c’era prima”. Un prima a cui Liska desidera fare ritorno, ma anche un prima che vorrebbe poter cambiare. Tutto quello che la tormenta, tutto quel che l’ha resa ciò che è. La sua essenza.Il passato è la sua arma e il suo scudo.
Liska e Leszy saranno di una dolcezza così toccante da conquistarvi sicuramente. La trama non avrà nulla di nuovo, quindi non aspettatevi una storia che non vi ricordi una già letta. Però la capacità sarà proprio quella di arrivare direttamente ai lettori con l’amore.
Liska lo spinge sul letto, le sue mani sono fameliche, imperiose; affonda le dita tra i suoi capelli, gli afferra la base della corna. Il desiderio lo percorre come un flusso, una marea impossibile da sopire. Lei sembra reduce da una tempesta, i riccioli gonfi di pioggia, gli occhi color pervinca traboccanti di emozioni: universi infiniti che lui amerebbe esplorare, se ne avesse il tempo. Ma non ne ha. Non ha che questo, e intende viverne ogni secondo.(Delle donne ha sentito dire frasi come: “Sarà la mia rovina”, “Sarà la mia fine”. Nulla di tutto ciò è vero per Liska Radost. Non è la fine di nulla, lei, bensì l’inizio di tutto. Ha vissuto come un morto per troppo tempo, e lei è la sua resurrezione.)
Voglio davvero fare i miei complimenti alla casa editrice per aver realizzato un libro così bello.. Esteticamente, non so se avete visto le mie Instagram Stories, ma è di una bellezza sconcertante. Quindi amanti di fantasy non lasciatevi scappare questa perla.
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