Recensione Come un respiro di Ferzan Ozpetek

Come un respiro di Ferzan Ozpetek

Recensione Come un respiro di Ferzan Ozpetek


Buongiorno a voi lettori miei,
come state? Oggi ho il piacere di recensire l'ultimo romanzo scritto da Ferzan Ozpetek, grazie alla casa editrice Mondadori.
Passioni, tradimenti, antiche e nuove verità vi aspettano! Si parte..

Come un respiro

Come un respiro di Ferzan OzpetekTitolo: Come un respiro
Serie: Stand alone
Autore: Ferzan Ozpetek
Editore: Mondadori
Genere: Gialli
Pagine: 168
Data di uscita: 12 Maggio 2020
Prezzo ebook: 9,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 17,00 € | Link acquisto Amazon

È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d'abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un'ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto.
Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l'esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre.
Ferzan Ozpetek, al suo terzo libro, dà vita a un intenso thriller dei sentimenti, che intreccia antiche e nuove verità trasportando il lettore dall'oggi alla fine degli anni Sessanta, da Roma a Istanbul, in un emozionante susseguirsi di colpi di scena, avanti e indietro nel tempo. Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni prima ha lasciato l'Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla sorella Adele, cui era così legata?
Pagina dopo pagina, passioni che parevano sopite una volta evocate riprendono a divampare, costringendo ciascuno a fare i conti con i propri sentimenti, i dubbi, le bugie. Il presente si mescola al passato per narrare la potenza della vita stessa, che obbliga a scelte da cui non si torna più indietro. Ma anche per celebrare - come solo Ozpetek sa fare - una Istanbul magica, sensuale e tollerante, con i suoi antichi hamam, i palazzi ottomani che si specchiano nel Bosforo, i vecchi quartieri oggi scomparsi.


autore

Come un respiro di Ferzan Ozpetek

Ferzan Ozpetek, regista e sceneggiatore, è nato a Istanbul, ma dal 1976 vive a Roma. Nel 1997 esordisce con Il bagno turco (Hamam), cui seguono Harem Suaré, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Cuore sacro, Saturno contro, Un giorno perfetto, Mine vaganti, Magnifica presenza, Allacciate le cinture. Ha inoltre diretto Aida (2011) e Traviata (2012). Ha vinto i più importanti premi e riconoscimenti cinematografici e nel 2008 il MoMa di New York gli ha dedicato una retrospettiva. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo libro, il bestseller Rosso Istanbul, e nel 2015 Sei la mia vita.



recensione

Lei: Adele Corti, sorella maggiore di Lei.
Lei: Elsa Corti, sorella minore di Lei.
Ammetto che non ho mai letto un romanzo di Ferzan, ammetto anche che adoro i suoi film, e che sicuramente recupererò anche i suoi romanzi precedenti.
Ogni inizio del mese cerco sempre quali possono essere le uscite che vorrei leggere, e quando ho visto la copertina di queste due donne ne sono rimasta colpita. Il passo successivo potete immaginarvelo da soli. Lettura della trama e boom inserito direttamente nel carrello dei desideri.
Nel bene e nel male, tutto quello che mi accadrà l’avrò voluto io.È una promessa che mi faccio ogni giorno e che ogni giorno cerco di mantenere, ma solo tu puoi immaginare quanto mi costi. Indosso la maschera sorridente di una donna frivola e compiaciuta, ma in fondo al cuore provo uno strazio senza fine. Così, quando rientro a casa la sera e torno a essere completamente me stessa, ripenso a quanto eravamo unite e mi dispero. Sì, un destino davvero tragico e beffardo ci ha divise, ma quello che rappresentiamo l’una per l’altra non cesserà mai. Ricordalo: siamo sorelle, il legame che ci unisce scorre nelle nostre vene e sarà così finché vivremo.
Devo ammettere che Ferzan mi è sempre sembrato, ovviamente dalla televisione, e da alcune sue interviste, come un uomo molto gentile e soprattutto di animo buono. Come dico io ha gli occhi buoni. Questa sua gentilezza d’animo mi ha accompagnata durante tutte le pagine. È come se questi personaggi esistessero davvero e lui riuscisse a farli vivere, raccontando con tatto le loro storie. Questo aspetto difficilmente lo ritrovo e non me lo aspettavo.
Possibile che quelle giovani donne desiderassero davvero vivere in una simile gabbia dorata? L’essere trattate con ogni riguardo poteva compensare la mancanza di libertà? E quale amante può sentirsi gratificato da simili attenzioni forzate? Mentre mi ponevo queste domande, ho pensato a quanto spesso gli uomini confondano l’amore con il potere. Ti spiano, ti controllano, cercano di convincerti che la gelosia sia una dimostrazione di quanto tengano a te. Ma cosa ha a che fare tutto ciò con l’amore? Nulla. Perché amare significa affidarsi. Contare l’uno sull’altro. Lasciarsi andare.
Per quanto riguarda la storia non vi dirò molto. Già la trama vi indirizzerà, però dovete assolutamente sapere che ci saranno dei continui alti e bassi che movimenteranno tutta la storia. Soprattutto quando sembrerà tutto chiaro ecco che uscirà fuori uno scoop che ci porterà a dire: “Cazzarola questo no! Ma vero?”.
La storia di Adele ed Elsa sarà una storia di segreti, amori, odio, rancori, invidie, ma soprattutto di protezione fra sorelle. Tra due sorelle che fin da piccole sono cresciute l’una con l’aiuto dell’altra. Proteggendosi e amandosi. Ma quanto di tutto questo può durare quando la vita ti mette davanti a qualcosa che entrambe, forse, vogliono molto di più del loro rapporto?
Insomma, lettori miei, se state cercando un romanzo psicologico che vi colpisca, che vi tenga con il fiato sospeso, e soprattutto che vi rapisca in un mondo fatto di passioni e gelosie, questo romanzo fa per voi!
Vi abbraccio forte, a presto.
Eleonora ❤

La mia valutazione finale è una principessa:

Come un respiro di Ferzan Ozpetek

6 comments

  1. Per me l'anello rappresenta un oggetto di "uso comune" per una certa categoria di persone.
    L'anello è un simbolo di una vita sprecata vissuta senza amore.
    Il gesto di Adele nel tirare fuori l'anello fa capire che ha condotto una vita (frivola e vuota) simile ad Elsa e a quella donna che Elsa incontra alla stazione di Venezia.

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    1. Interessante interpretazione, che da un senso alla chiusura di questo libro ed è esattamente la chiave di lettura che mi mancava. Personalmente non sono riuscita a dare un senso a questo anello che spunta alla fine..la sensazione che mi ha dato è che nulla fosse come sembrasse e che la sorella potesse aver passato l'anello ad Adele e quindi esistesse un'altra sconosciuta realtà rispetto a quella raccontata dalle due sorelle... Ma preferisco la sua interpretazione... Grazie... Il libro mi è piaciuto molto

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  2. Ho letto il libro in due giorni miha veramente rapito non conoscevo questo scrittore mi ha incuriosito quando è stato presrntato a Billy quella rubrica all interno del tg della domenica è veramente da leggere!!!

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  3. Mi aspettavo di più. Amo Ferzan come regista ma questo libro non l'ho amato.Forse è una scrittura più adatta a una sceneggiatura, infatti leggendolo mi sembrava di essere in uno dei suoi film. Rimane sempre un regista geniale

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  4. Il libro e' pieno di autocitazioni e ha diverse incoerenze.Primo: Elsa parte dal sud per scappare, arriva a Milano e che motivo ha di andare a Venezia per chiedere alla biglietteria qual'e' il punto di arrivo piu' lontano? Non poteva chiederlo a Milano? Secondo: L'incontro alla stazione di Venezia con la signora dal bocchino d'oro e' esattamente l'inizio del suo film Haren Suarem. Terzo: La propietaria dell'Harem, Elsa, la prima donna a Istanbul che possiede un harem, e' come la zia di Gassmann nel Bagno Turco.Quarto: Il giovane regista che va al bagno turco e' chiaramente ispirato a Ozpetek stesso. E per finire il finale, appunto. Non c'e nessuna spiegazione plausibile come non c'era nel finale di Napoli Velata, uno dei pochi film di Ozpetek che non ho amato per nulla. Quindi un colpo di scena bello ma inutile se non ha alcun senso ne spiegazione. Dell'autore, di cui amo moltissimo diversi film (ripeto, non tutti) avevo gia' letto Rosso Istanbul, e ancora una volta trovo che l'Ozpetek scrittore sia molto inferiore all'Ozpetek regista. A parer mio l'idea e' affascinante, ma la scrittura e' banale e monotona.Alla fine do ragione a Mina, poteva essere un bel film, ma come libro, a mio parere, vale poco.

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  5. Ho appena finito di leggere questo libro e mi è piaciuto, anche se mi ha lasciato molto perplessa il finale. Non riesco a venire a capo di come sia possibile che il famoso anello sia nelle mani di Adele se la signora alla stazione del treno lo lascia ad Elsa. Le due sorelle non si sono viste per 50 anni.....

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xoxo, Eleonora