Recensione Vincere, ma non solo di Javier Zanetti

Vincere, ma non solo di Javier Zanetti

Recensione Vincere, ma non solo di Javier Zanetti

Buon mercoledì a voi lettori miei, 
eccomi qui oggi a recensire il libro del mio tanto amato capitano. Ma non solo questo. Un uomo che si è fatto da solo con molti sacrifici, che nonostante il successo è rimasto un uomo dal cuore grande. 
Javier sappi che manchi tanto in campo. 
Ma bando alle ciance di una tifosa interista nostalgica, ecco qui cosa ne penso. 

Vincere, ma non solo.
Crescere nella vita e raggiungere i propri obiettivi

Vincere, ma non solo di Javier ZanettiTitolo: Vincere, ma non solo. Crescere nella vita e raggiungere i propri obiettivi
Serie: Stand alone
Autore: Javier Zanetti
Editore: Mondadori
Collaborazione: Luca Fazzo e Marco Mensurati
Postfazione: Dino Ruta
Genere: Saggistica
Pagine: 120
Data di uscita: 27 novembre 2018
Prezzo ebook: 9,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 17,10 € | Link acquisto Amazon

«Questo libro è il racconto schietto e sincero di quello che mi è successo o, meglio, di quello che sono riuscito a capire di me stesso una volta che i riflettori di San Siro si sono spenti per l’ultima volta sulle mie galoppate fino alla linea di fondo.» 

Un grande campione diventato dirigente ci accompagna lungo il percorso che dai campi da calcio lo ha portato in uno dei business più globali del terzo millennio, e ci mostra come i princìpi appresi nello sport e nella vita siano validi e applicabili in tutte le attività professionali.
Javier Zanetti, già capitano dell’Inter e della Nazionale argentina, è un’icona unanimemente riconosciuta e ammirata, portatore di valori universali che sta trasferendo anche nella sua ultima avventura. E che in queste pagine traduce in suggerimenti semplici e concreti per chiunque si trovi, in qualsiasi ruolo, a operare all’interno di un gruppo di lavoro.
Dal rispetto per i ferri del mestiere alla chiarezza degli obiettivi, dalla lealtà verso colleghi e avversari alla capacità di fare autocritica, al coraggio di cercare sempre nuove sfide, Zanetti ci indica in undici capitoli altrettanti punti fermi che lo hanno accompagnato dall’infanzia, vissuta nel Dock Sud, uno dei quartieri più poveri di Buenos Aires, fino all’arrivo in Italia, nella grande famiglia dell’Inter, con cui ha conquistato tutti i trofei più importanti.
Nel suo racconto sport e business non sono solo gli strumenti del successo individuale: tutto ha più senso se si ha come stella polare la solidarietà sociale, la vicinanza ai più deboli. Da calciatore ieri e da dirigente oggi, «il Capitano» indica nella sensibilità umana non semplicemente un dovere morale ma una chiave importante di qualunque impresa.


autore

Vincere, ma non solo di Javier Zanetti

Javier Adelmar Zanetti è nato a Buenos Aires nel 1973. Tifoso dell'Independiente, in Argentina ha giocato nel Talleres e nel Banfield prima di arrivare all'Inter nel 1995. Con la maglia nerazzurra entra nella leggenda, battendo ogni record di presenze, più di 800, e indossando per 15 stagioni la fascia da capitano. Ha vinto tutto: 5 scudetti, 4 coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, la Coppa Uefa, la Champion's League nel 2010 e la Coppa del mondo per club. È uno dei giocatori con più presenze nella Nazionale argentina, di cui è stato a lungo capitano. Nel 2014 decide di ritirarsi dal calcio giocato per intraprendere la carriera da dirigente. Attualmente è vice president dell'F.C. Internazionale e membro dell'Organising Committee delle competizioni Fifa. È sposato dal 1999 con Paula e ha tre figli: Sol, Nacho e Tomy. Nel 2001 insieme alla moglie ha costituito la Fondazione Pupi.


recensione

Chi di voi mi conosce sa che tifo Inter. Fin da quando ho memoria nella mia vita c’è sempre stato un unico capitano e così sarà per sempre. Javier Zanetti, il capitano, è un uomo con una signorilità, con una dignità e soprattutto con una gentilezza che è difficile da trovare al giorno d’oggi.
Ogni volta che ho visto un’intervista o una partita non ha mai perso la pazienza, ha sempre risposto con cortesia ed è sempre stato disponibile per noi tifosi, anche se a volte possiamo essere abbastanza invadenti.
Naturalmente mi ha commosso, ma è facile capire come rivestire un ruolo così importante nella vita della gente, nelle emozioni di uomini e donne che non ci conoscono però ci amano quasi come membri della loro famiglia, sia insieme un privilegio, una responsabilità e anche un pericolo. Tra sentirsi adorati e dimenticare di essere dei comuni mortali, il passo può essere molto breve.
Javier è un leader nato. Ma non per il suo atteggiamento da superiore o da capo. No, lui riesce a trasportarti grazie al suo sorriso e al suo garbo.
Quando ho letto questo romanzo una cosa mi è subito saltata all’occhio, anche se in realtà si sapeva; ovvero quanto la sua umiltà lo stia facendo crescere ancora oggi. Perché non si è seduto sugli allori dopo aver riposto le scarpette. No, lui ha fondato una fondazione benefica, lavora come vicepresidente dell’Inter, ha imparato l’inglese per non rimanere indietro.
Javier Zanetti è un uomo di altri tempi. Quello che non esce mai se i capelli non sono in ordine, che non entrava in campo se le scarpette non erano pulite per bene, quel capitano con il numero 4 che scaldava i cuori dei tifosi e che sedava le arrabbiature. Javier però si sta riscoprendo come un ‘uomo nuovo’ che veste giacca e cravatta. Sono sicura che farai, come già stai facendo, anche qui un ottimo lavoro Capitano. E soprattutto ci manchi tanto.
Quindi se state cercando un libro in cui vogliate ritrovare un uomo che si sta ricostruendo, questo è quello che fa per voi. Come sempre io vi abbraccio forte, a presto. 
Eleonora ❤

La mia valutazione finale è una principessa:

Vincere, ma non solo di Javier Zanetti

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xoxo, Eleonora