Recensione L’invenzione di noi due di Matteo Bussola |
Onceuponiani miei,
oggi ho il grandissimo piacere di parlarvi dell'ultimo romanzo di Matteo Bussola. Matteo Bussola racconta un amore. Forte, sciupato, ambiguo, indispensabile. Come ogni relazione capace di cambiarci la vita.
Una storia delicata e feroce, come tutte le storie d'amore.
L’invenzione di noi due
Serie: Stand alone
Autore: Matteo Bussola
Editore: Einaudi
Genere: Narrativa italiana
Pagine: 216
Data di uscita: 26 Maggio 2020
Prezzo ebook: 9,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 16,15 € | Link acquisto Amazon
«Cominciai a scrivere a mia moglie dopo che aveva del tutto smesso di amarmi». Così si apre questo romanzo, in cui Milo, sposato con Nadia da quindici anni, si è accorto che lei non lo desidera più: non lo guarda, non lo ascolta, non condivide quasi nulla di sé. Sembra essersi spenta. Come a volte capita nelle coppie, resta con lui per inerzia, per dipendenza, o per paura. Quanti si arrendono all’idea che il matrimonio non possa diventare che questo? Milo no, non si arrende. Continua ad amare perdutamente sua moglie, e non sopporta di non ritrovare più nei suoi occhi la ragazza che aveva conosciuto. Vorrebbe che fosse ancora innamorata, curiosa, vitale, semplicemente perché lei se lo merita. Ecco perché un giorno le scrive fingendosi un altro. Inaspettatamente, lei gli risponde, dando inizio a una corrispondenza segreta. In quelle lettere, sempre più fitte e intense, entrambi si rivelano come mai prima. Pian piano Milo vede Nadia riaccendersi, ed è felice, ma anche geloso. Capisce di essere in trappola. Come può salvarsi, se si è trasformato nel suo stesso avversario?
autore
Matteo Bussola (Verona, 1971) ha pubblicato per Einaudi il bestseller Notti in bianco, baci a colazione, (2016 e 2018), tradotto in molti Paesi, Sono puri i loro sogni (2017), La vita fino a te (2018 e 2019) e L'invenzione di noi due (2020). Conduce una trasmissione radiofonica su Radio 24, I Padrieterni.
recensione
Lei: Nadia, moglie di Lui, dalla bellezza classica, scrittrice.
Lui: Milo, in alcuni casi Antonio, marito di Lei, cuoco nel ristorante dell’amico Carlo.
Ultimamente non leggo più romance. Trovo nelle storie sempre le solite cose, il solito amore a prima vista, il solito figone che ha pettorali assurdi, e lei bella con tutte le cellule perfettamente incastrate per creare l’ottava meraviglia del mondo! Sono acida e invidiosa? Probabile. Ma basta! Vi starete chiedendo perché allora mi sono ritrovata a leggere questo romanzo. Quello che mi ha colpito in questa storia è che è una storia di costanza. Di quello che verrà e sarà il dopo “e vissero felici e contenti”. Ma soprattutto sarà una storia vera.
La storia di Milo e Nadia ha proprio questo. La costanza di stare insieme nonostante dell’altro non si sopporti quasi più nulla, nonostante la presenza l’uno dell’altra sia diventata quasi insopportabile e non ci si guardi più in faccia.
È un romanzo complicato, perché tratta i rapporti e le situazioni che si vengono a creare e che fanno sì che l’unica soluzione sia sempre quella di essere sinceri e parlare con il proprio partner.
Di Matteo che posso dirvi? È il primo romanzo che leggo e devo dire che scrive in modo gentile. Arriva piano piano alle persone e ti fa affezionare a quelli che diventeranno degli amici. Quindi leggetelo!
Lettori miei, come sempre vi abbraccio forte, a presto.
Lui: Milo, in alcuni casi Antonio, marito di Lei, cuoco nel ristorante dell’amico Carlo.
Ultimamente non leggo più romance. Trovo nelle storie sempre le solite cose, il solito amore a prima vista, il solito figone che ha pettorali assurdi, e lei bella con tutte le cellule perfettamente incastrate per creare l’ottava meraviglia del mondo! Sono acida e invidiosa? Probabile. Ma basta! Vi starete chiedendo perché allora mi sono ritrovata a leggere questo romanzo. Quello che mi ha colpito in questa storia è che è una storia di costanza. Di quello che verrà e sarà il dopo “e vissero felici e contenti”. Ma soprattutto sarà una storia vera.
Papà, che sapeva aggiustare tutto, a un certo punto aveva rotto la cosa più importante. Immagino che la faccenda abbia in parte condizionato la mia visione delle relazioni ma, ecco, è un fatto: io non sono uno che se ne va.Nadia e io condividevamo questa visione, potrei dire che era nella nostra natura: per noi, la promessa che ci eravamo scambiati veniva prima di tutto il resto, addirittura prima dell’amore che l’aveva generata. Nadia ora non mi amava più, ma sapevo che non mi avrebbe lasciato mai. Questo la stava condannando a un’esistenza di profonda infelicità.Per me era più semplice, perché l’amore che provavo per lei e la promessa che le avevo fatto erano la stessa cosa. Dopo quindici anni di matrimonio amavo mia moglie come il primo giorno, adoravo la storia nascosta dietro ogni sua più piccola ruga, il suo culo raddoppiato negli anni, i suoi capelli di tre colori diversi da quando aveva smesso di tingerli, la fessura tra i suoi incisivi che il tempo aveva ulteriormente allargato, la maniera buffa che aveva di spalmare il burro sulle fette biscottate. Amavo il privilegio di poter vedere in trasparenza, sotto il velo della maturità, il viso della ragazza ch’era stata e che solo io, perlomeno da amante, avevo conosciuto così bene.Nadia invece non vedeva più niente, né l’uomo che le stava davanti né il ragazzo che, molti anni prima, l’aveva fatta innamorare. Ero da tempo diventato opaco al suo sguardo, e non sapevo come fare per tornare alla luce.Ammettiamolo i primi periodi di una storia sono quasi sempre perfetti. Uscite, cene romantiche, allegria, sole, cuore e amore. Ma la costanza e lo scegliersi giorno dopo giorno è quello che rende tutto più difficile. Scegliersi nonostante i difetti, nonostante le difficoltà, nonostante il resto del mondo che ci pone davanti a continue tentazioni.
La storia di Milo e Nadia ha proprio questo. La costanza di stare insieme nonostante dell’altro non si sopporti quasi più nulla, nonostante la presenza l’uno dell’altra sia diventata quasi insopportabile e non ci si guardi più in faccia.
Le guardavo allontanarsi da me, l’una appoggiata all’altra, una radice avvizzita e storta avvinghiata a una più salda, così belle che parevano un quadro di un pittore romantico, e mi ferì pensare che c’erano più affetto e sincerità in quell’immagine di tutto ciò che era rimasto nel mio matrimonio.L’amore che cercavo di ravvivare non era scomparso dalla vita di mia moglie, era semplicemente confluito altrove, in un posto al quale io non avevo accesso.Forse Nadia non sentiva alcuna nostalgia di ciò che cercavo di restituirle.Forse quel bisogno era solo mio.Ovviamente non vi dirò cosa succederà, ma neanche sotto tortura cinese. Quello che mi ha colpito davvero tanto è Milo. Questo giovane uomo che cercherà in tutti i modi di essere qualcosa di apprezzabile agli occhi della moglie che non lo guarda più come un tempo. La dolcezza di Milo mi ha veramente accompagnata per tutta la durata del romanzo e vi giuro avrei voluto per tutto il tempo dirgli: “Lasciala perdere questa stronza che non vede i tuoi sacrifici e le tue premure”.
È un romanzo complicato, perché tratta i rapporti e le situazioni che si vengono a creare e che fanno sì che l’unica soluzione sia sempre quella di essere sinceri e parlare con il proprio partner.
Di Matteo che posso dirvi? È il primo romanzo che leggo e devo dire che scrive in modo gentile. Arriva piano piano alle persone e ti fa affezionare a quelli che diventeranno degli amici. Quindi leggetelo!
Lettori miei, come sempre vi abbraccio forte, a presto.
Eleonora ❤
La mia valutazione finale è una principessa incantevole e mezza:
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