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Recensione Storie Per Bambini Che Hanno Il Coraggio Di Essere Unici di Ben Brooks |
Buongiorno e buona Pasqua a voi lettori miei!
Allora siete carichi per aprire le vostre uova di cioccolato? Io sinceramente come ogni hanno mi sono fatta regalare l'uovo maxi della Kindere. Ovviamente firmato principesse! Vi farò sapere quale principessa troverò. Ma bando alle ciance oggi voglio tenervi compagnia con un libro adatto a tutte le età. Un libro che parla di storie e di uomini che hanno cambiato la storia e soprattutto che vi regaleranno tante emozioni.. Tutti pronti? Si parte...
Storie Per Bambini Che Hanno Il Coraggio Di Essere Unici
Titolo: Storie Per Bambini Che Hanno Il Coraggio Di Essere UniciSerie: Stand alone
Autore: Ben Brooks
Editore: Salani Editore
Genere: Bambini e ragazzi
Traduttore: Isabella Polli
Illustratore: Quinton Winter
Pagine: 207
Data di uscita: 18 Dicembre 2019
Prezzo ebook: 9,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 16,05 € | Link acquisto Amazon
Una collezione di 100 storie esemplari, di uomini celebri e uomini comuni, del passato e del presente, che hanno reso il mondo un posto migliore grazie alla loro generosità, al loro altruismo e avendo fiducia in se stessi.
Un libro coinvolgente e ricco di avventure. 100 personaggi famosi e non, del passato e del presente che hanno contribuito a rendere il mondo un posto migliore. Tra i vari personaggi: Frank Ocean, Lionel Messi, Muhammad Ali, Salvador Dali, Beethoven, Barack Obama, Galileo Galilei, Roald Dahl, Vincent van Gogh, Steven Spielberg e altri ancora..
Un libro coinvolgente e ricco di avventure. 100 personaggi famosi e non, del passato e del presente che hanno contribuito a rendere il mondo un posto migliore. Tra i vari personaggi: Frank Ocean, Lionel Messi, Muhammad Ali, Salvador Dali, Beethoven, Barack Obama, Galileo Galilei, Roald Dahl, Vincent van Gogh, Steven Spielberg e altri ancora..
autore
Ben Brooks è nato nel 1992 e vive a Berlino. È autore di diversi libri, tra cui Le nostre luci e Lolito, che ha vinto il premio Somerset Maugham nel 2015.
recensione
Come avrete potuto notare dalle mie ultime recensioni mi sto appassionando a queste storie di grandi uomini e donne che hanno segnato in qualche modo non solo la loro vita, inseguendo quelle che sono le loro passioni, ma anche la storia di altre persone. Non solo del passato, ma anche del futuro. Ed è per questo che continuo a leggerli, perché sono storie talmente potenti da poter segnare la generazione odierna e quella futura.
Sinceramente, penso che oltre alla storia passata nelle scuole bisognerebbe insegnare ai nostri bambini questo. Come diventare delle persone migliori, perché basta un piccolo gesto per cambiare completamente tutto.
Quindi mamme e papà leggete questo romanzo ai vostri piccoli e fateli sognare con storie di persone che hanno cambiato un po’ di questo mondo sporco e triste.
Noi lettori miei ci aggiorniamo presto, come sempre vi abbraccio forte, e mi raccomando continuate a stare a casa, magari proprio in compagnia di questo libro. Come sempre vi abbraccio,
Aveva ragione.Questo però non aiutò Daniel a farsi degli amici a scuola. Preferiva stare da solo. Gli avevano diagnosticato una forma di autismo e a volte si sentiva sopraffatto. Quando aveva bisogno di calmarsi, osservava i numeri che scorrevano nella sua mente o collezionava coccinelle e sedeva fra gli alberi.Oltre ai numeri, Daniel ama le lingue. Ne parla dieci diverse e ne ha creata una chiamata Manti. Ha scritto molti libri. Anche la sua memoria non è niente male.«Ho memorizzato le cifre del pi greco fino a 22.514 decimali» ha detto. «E tecnicamente sono disabile. Volevo solo dimostrare alla gente che la disabilità non è necessariamente un ostacolo».In questo libro troveremo la storia di uomini che hanno affrontato guerre, fame, povertà, nazisti, schiavismo, e tutta una serie di situazioni che, anziché spronarli ad essere delle vittime, li ha spronati a cambiare il futuro.
Sinceramente, penso che oltre alla storia passata nelle scuole bisognerebbe insegnare ai nostri bambini questo. Come diventare delle persone migliori, perché basta un piccolo gesto per cambiare completamente tutto.
Una volta gli hanno chiesto: «Che cosa diresti a te stesso da ragazzino sulla paura e sull’ansia?»«Che provarle non è la cosa peggiore del mondo, anche se può sembrare così» ha risposto lui.Perché no? Perché ansia e paura possono associarsi a qualità positive, come la sensibilità e la capacità di vedere il mondo in modo diverso da tutti gli altri.Di questo romanzo ho amato ogni singola storia. Ma una mi ha colpita così tanto da volervela riportare in fondo alla recensione.
Quindi mamme e papà leggete questo romanzo ai vostri piccoli e fateli sognare con storie di persone che hanno cambiato un po’ di questo mondo sporco e triste.
Noi lettori miei ci aggiorniamo presto, come sempre vi abbraccio forte, e mi raccomando continuate a stare a casa, magari proprio in compagnia di questo libro. Come sempre vi abbraccio,
Eleonora ❤
La mia valutazione finale è una principessa:
VEDRAN SMAILOVIĆ (NATO NEL 1956):
La città di Sarajevo era devastata dalla guerra. Per 1.425 giorni ci furono carri armati per le strade, bombardamenti e sparatorie. Fu l’assedio più lungo nella storia moderna.
Un pomeriggio Vedran sentì un’esplosione e guardò fuori dalla finestra. Una bomba aveva ucciso ventidue persone, che stavano aspettando in coda davanti al panificio.
Vedran si accasciò a terra.
Si sentiva pieno di rabbia e tristezza, completamente impotente. La sua vita, il suo Paese e i suoi amici venivano distrutti e lui che cosa poteva farci? Non era un soldato, non sapeva combattere. Non era un politico, non sapeva negoziare. Era un musicista. Come poteva rendersi utile?
Vedran fece l’unica cosa che poteva fare: indossò il suo vestito più elegante, prese il violoncello e si addentrò nelle strade invase dal fumo della sua città. Posò uno sgabello nel cratere lasciato dalla bomba e cominciò a suonare.
Un giornalista venne a intervistarlo.
«Sei matto?» gli chiese.
«Mi chiedi se sono matto perché suono il violoncello?» rispose Vedran. «Perché non chiedi la stessa cosa a chi sta distruggendo Sarajevo?»
Suonò nello stesso posto per i successivi ventidue giorni, uno per ciascuna delle vittime. Continuò a suonare mentre gli edifici bruciavano, le bombe cadevano e le schegge gli schizzavano intorno. Suonò per la pace. Suonò per l’umanità e per dimostrare che, anche nei momenti più terribili e bui, si possono trovare bellezza e speranza, se ci si ricorda di cercarle.
La città di Sarajevo era devastata dalla guerra. Per 1.425 giorni ci furono carri armati per le strade, bombardamenti e sparatorie. Fu l’assedio più lungo nella storia moderna.
Un pomeriggio Vedran sentì un’esplosione e guardò fuori dalla finestra. Una bomba aveva ucciso ventidue persone, che stavano aspettando in coda davanti al panificio.
Vedran si accasciò a terra.
Si sentiva pieno di rabbia e tristezza, completamente impotente. La sua vita, il suo Paese e i suoi amici venivano distrutti e lui che cosa poteva farci? Non era un soldato, non sapeva combattere. Non era un politico, non sapeva negoziare. Era un musicista. Come poteva rendersi utile?
Vedran fece l’unica cosa che poteva fare: indossò il suo vestito più elegante, prese il violoncello e si addentrò nelle strade invase dal fumo della sua città. Posò uno sgabello nel cratere lasciato dalla bomba e cominciò a suonare.
Un giornalista venne a intervistarlo.
«Sei matto?» gli chiese.
«Mi chiedi se sono matto perché suono il violoncello?» rispose Vedran. «Perché non chiedi la stessa cosa a chi sta distruggendo Sarajevo?»
Suonò nello stesso posto per i successivi ventidue giorni, uno per ciascuna delle vittime. Continuò a suonare mentre gli edifici bruciavano, le bombe cadevano e le schegge gli schizzavano intorno. Suonò per la pace. Suonò per l’umanità e per dimostrare che, anche nei momenti più terribili e bui, si possono trovare bellezza e speranza, se ci si ricorda di cercarle.
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