Recensione Più Forte Di Ogni Addio di Enrico Galiano

Recensione Più Forte Di Ogni Addio di Enrico Galiano

Recensione Più Forte Di Ogni Addio di Enrico Galiano

Buona Primo Maggio a voi Onceuponiani miei, 
oggi ho il grandissimo piacere di parlarvi di un romanzo che sapevo che mi avrebbe donato tanto. Vi avevo segnalato l'uscita del suo ultimo romanzo qualche giorno fa. Eccomi qui oggi a recensire per voi 'Più Forte Di Ogni Addio'. Ringrazio di cuore la casa editrice per avermi dato la possibilità di leggere questa meraviglia. Vi anticipo già che vi innamorerete di Michele! Quanto mi manchi... 
«È che ogni giorno che passa mi rendo conto che praticamente tutti avrebbero bisogno di coraggio. Glielo vedi negli occhi che hanno un progetto che non hanno ancora trovato il coraggio di realizzare, un ragazzo con cui non hanno trovato la forza di provarci o, come me, qualcosa da andare a dire a qualcuno, e che non ci sono mai riusciti.»

Più Forte Di Ogni Addio

Recensione Più Forte Di Ogni Addio di Enrico Galiano
Titolo: Più Forte Di Ogni Addio
Autore: Enrico Galiano
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa 
Pagine: 352
Data di uscita: 18 Aprile 2019
Prezzo ebook: 9,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 15,22 € | Link acquisto Amazon

Se hai voglia di dire qualcosa a qualcuno, fallo. Ora.

«È che ogni giorno che passa mi rendo conto che praticamente tutti avrebbero bisogno di coraggio. Glielo vedi negli occhi che hanno un progetto che non hanno ancora trovato il coraggio di realizzare, un ragazzo con cui non hanno trovato la forza di provarci o, come me, qualcosa da andare a dire a qualcuno, e che non ci sono mai riusciti.»

È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto. Perché, una volta passato potremmo non trovare più il coraggio di farlo. È quello che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo. Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come lei: deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre. Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sale sul treno e sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui: non sa che cosa sia, ma sente che lo sta chiamando.
Ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi infinito di domande e risposte, fanno emergere l’uno nell’altra lo stesso senso di smarrimento. Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l’abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l’ora di pronunciare. Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non dire nulla. Di fronte al momento perfetto, quello in cui confessare che si sta innamorando, resta ferma. Lo lascia sfuggire. Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l’istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell’essere due ragazzi pieni di sogni.
Enrico Galiano, libro dopo libro, è diventato l’idolo dei lettori. Nessuno come lui sa parlare agli adolescenti e agli adulti attraverso il linguaggio universale delle emozioni. Dopo il successo di Eppure cadiamo felici, esordio più venduto del 2017, e di Tutta la vita che vuoi, per mesi in classifica, torna con un romanzo che ci ricorda che ogni momento è importante. Soprattutto quello in cui dire alle persone che amiamo che cosa significano per noi. Bisogna farlo subito, senza aspettare.

autore

Recensione Più Forte Di Ogni Addio di Enrico Galiano

Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i dieci milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per l’Europa con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore. Il suo romanzo d’esordio, Eppure cadiamo felici, in corso di traduzione in tutt’Europa, è stato il libro rivelazione del 2017 e ha vinto il Premio internazionale Città di Como come miglior opera prima e il Premio cultura mediterranea. Con Garzanti ha pubblicato anche Tutta la vita che vuoi (2018).


recensione

Lei: Nina, diciassettenne, che ama la musica techno, chiusa e soprattutto la ragazza dal profumo perfetto per Lui.
Lui: Michele, studente all’ultimo anno, neo maggiorenne, tratto fondamentale: cieco.
Quando inizio una lettura firmata Galiano so già che sarà, non solo un successo, ma soprattutto uno di quei romanzi che saranno in grado di emozionarmi davvero. Ogni volta che sfoglio le pagine, mi affeziono a questi personaggi che puntualmente riescono a farsi spazio nel mio cuore e a rimanerci. Ogni volta, cerco di trovare le parole giuste all’altezza del libro,  per esprimere al meglio quello che mi lascia, ma puntualmente faccio cilecca. Quindi Enrico perdonami ma ci ho provato!
«Io credo, sai, che voi non ci vediate. Vi passiamo davanti, ci sbracciamo perfino, a volte. Ma voi non ci vedete.»«Cioè?»«Non lo so, forse sbaglio a parlare al plurale, forse dovrei dire solo quello che sentivo io in quel periodo. È che ogni tanto mi sembra che voi vi costruiate un’idea di noi, un’immagine, una cosa tutta vostra, fatta forse con le vostre aspirazioni, basata su come ci vorreste, solo che quell’idea non siamo noi, noi siamo un’altra cosa. Ed è proprio quella la parte più difficile, quella che ci fa scappare, che ci fa chiudere la porta a chiave e non rispondere ai messaggi, quella sensazione bruttissima come di avervi... deluso. Quando vediamo che siete delusi non per qualcosa che facciamo, ma per qualcosa che siamo. È per questo motivo che poi smettiamo davvero di parlare con voi.»
Voglio iniziare da Nina. Lettori miei, Nina sarà un personaggio difficile. Per quasi tutta la lettura non sono riuscita a capire se mi piacesse o se la odiassi per i suoi atteggiamenti. Nina sarà un controsenso dopo l’altro. Sarà amore e odio, sarà felicità e tristezza, sarà gioia e dolore. Alla fine del libro mi sono accorta che Nina sarà solo tutto, ma in più sarà anche la vittima di tutta una serie di eventi e di persone che la distruggeranno e tenderanno a trasformarla in qualcosa che non è. Ma lei sarà semplicemente Nina. Con le sue difficoltà, con le sue fissazioni, con i suoi dolori, sorrisi e amore. Quell’amore che troverà solo in due persone nella sua vita: Michele e Homer. Chi è Homer? Beh per scoprirlo dovrete ovviamente leggere la storia.
«Mi disse che non è tanto il buio, il problema: è il silenzio. Che non sapeva come funzionava per gli altri, ma quello che gli faceva più paura era il silenzio.»«Il silenzio.»«Sì. Disse che, se sei cieco, è così che il mondo si spegne: che è col silenzio che non sai cosa succede, è allora che devi spaventarti, perché, finché il mondo fa rumore, bene o male lo puoi decifrare, ma il silenzio no. “Il silenzio è brutto”, disse. “Il silenzio fa schifo.”»
E ora tocca al mio piccolo ometto. Michele. Devo ammettere che parlare di lui mi viene davvero difficile. Con Michele, per me, è stato amore fin dalle prime pagine. Troviamo questo ragazzo intelligente, sveglio, simpatico e anche molto chiacchierone. Che ha fatto di quello che, per tanti poteva essere una sconfitta finale, la sua parte più bella. Non voglio essere moralista, perdere la vista a 13 anni per colpa di un incidente deve spezzarti in due. Vedere tutte le bellezze del mondo il giorno prima, e perdere tutto quello successivo, deve essere stato traumatico. Solo lui saprà davvero cosa si proverà. Ma nonostante tutto lui sarà super cazzuto, (lasciatemi passare il termine, ma non ne riesco a trovare altri che rendano così bene il concetto), e cercherà grazie ad una super mamma, di trovare la sua indipendenza. Viaggerà da solo sui treni, andrà a scuola da solo, e cercherà di vivere la sua vita come chiunque altro. Devo solo ammettere che ogni tanto però cercherà di utilizzare il ‘suo essere non vedente’ per ottenere quello che vuole! ;) perché lo metto tra virgolette? Perché Michele non potrà vedere i colori, le forme, e gli oggetti, ma riuscirà a vedere alla perfezione, o meglio sentire, quello che sono gli altri. E vedrà Nina. La vedrà per davvero.
Il difficile non è tanto vedere. È farsi vedere.Far sì che qualcuno ti veda. È una faccenda che riguarda tutti, mica solo i ciechi.Tutti sappiamo che gli altri sono lì, tutti sappiamo che ci guardano, ma allo stesso tempo quante volte ci sentiamo invisibili, quante i nostri gesti sembrano inutili, le nostre parole mute: è così dannatamente difficile trovare qualcuno che, semplicemente, ci veda. Qualcuno che ci metta dentro il pezzo di mondo che i suoi occhi ritagliano ogni istante.Be’, una volta che lo trovi, quel qualcuno, c’è solo una cosa che puoi fare: tenertelo stretto. Chiunque sia, da ovunque venga, qualsiasi cosa abbia fatto prima di passare dalle tue parti, fregatene. Se trovi qualcuno che ti vede, apri quegli occhi, ringrazia il cielo e fai altrettanto con lui.
Ma ora bando alle ciance perché se no potrei stare qui a tediarvi per ore. Che posso dirvi di più per farvi capire che questo romanzo merita tantissimissimo di essere la vostra prossima lettura? Voglio ringraziare davvero di cuore la casa editrice per avermi permesso di leggere questa meraviglia, e soprattutto te Enrico che con le tue storie e i tuoi ragazzi riesci sempre a insegnarmi qualcosa di nuovo e di bello. Tu hai questo dono di arrivare dritto, punto.
Insomma, chiudendo ve lo consiglio davvero.
Ma tu hai forse qualcosa di diverso. Tu hai qualcosa da insegnarmi come tutti gli altri, ma il tuo è qualcosa che devo imparare di nuovo ogni giorno. Ogni giorno daccapo.

Per cui, quello che voglio dirti è questo: insegnami come fai.
Insegnami il gesto al tempo stesso goffo e sicuro con cui esplori il mondo davanti a te, quel tuo brancolare strambo che ai miei occhi è danza, insegnami come fai a sciogliere la paura che di certo hai, a stare ritto su quei piedi che hanno dentro tutte la cadute, quelle che hai fatto e quelle che farai.
Insegnami come fai.
Insegnami l’attenzione alle voci, agli odori, ai rumori, alle sensazioni sulla punta delle dita, insegnami a riconoscere le cose a occhi chiusi, insegnami a non vedere eppure vedere meglio, molto meglio di chi ci vede.
Insegnami come fai.
Insegnami la pazienza folle che c’hai disegnata in faccia, la pazienza che bisogna avere per far succedere le cose, quella serenità ironica che dicono i tuoi occhi, le tue palpebre, il tuo sorriso tipo Gioconda che non si capisce mai se stai davvero sorridendo o se è proprio la tua espressione.
Sì, Michele, soprattutto questo: insegnami a sorridere come fai tu, perché alla fine è l’unica cosa davvero importante da imparare, quella che viene prima di tutte le altre, e non so tu ma per me è un dio chiunque lo riesca a fare come si deve.
Eleonora ❤

La mia valutazione finale è una principessa:


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xoxo, Eleonora