Recensione Io, Te, Tutto Di Catherine Isaac

Recensione Io, Te, Tutto Di Di Catherine Isaac

Recensione Io, Te, Tutto Di Di Catherine Isaac

Ma ciao Onceuponiani! 
Come state? Oggi ho il grandissimo piacere di parlarvi di un romanzo uscito qualche giorno fa. Un romanzo che fin dalla prima lettura della trama mi ha conquistato. Un romanzo dolce e semplice che vi conquisterà sicuramente. Andiamo a conoscerlo insieme. 

Io, Te, Tutto 

Recensione Io, Te, Tutto Di Di Catherine IsaacTitolo: Io, Te, Tutto 
Autrice: Catherine Isaac
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa
Data di uscita: 25 Settembre 2018
Prezzo ebook: 9,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 16.15 € | Link acquisto Amazon

2006. Non era così che dovevano andare le cose. Jessica non avrebbe voluto affrontare il parto da sola. Eppure Adam non risponde alle sue telefonate… E così, stanca delle bugie del compagno, del suo totale disinteresse verso la famiglia e il suo ruolo di padre, Jessica lascia Adam dopo solo pochi mesi dalla nascita di William. Mentre Adam, liberatosi da una relazione che ormai considera opprimente e dalla responsabilità nei confronti di un figlio che non ha desiderato, si trasferisce in Francia per inseguire il suo sogno…

2016. Dieci anni dopo, Jess è al fianco della madre, Susan, che lotta contro una malattia degenerativa. Non è più la nonna di un tempo, da un anno vive in una casa di cura perché la situazione è ormai diventata ingestibile per il padre di Jess. È in quelle circostanze che Susan chiede alla figlia di esaudire il suo ultimo desiderio e insiste perché riconosca ciò che non ha mai voluto ammettere: William ha bisogno di un padre. È così che Jess si convince a trascorrere l’estate con William nello Château de Roussignol, il castello che Adam ha ristrutturato e trasformato in un hotel di lusso in Dordogna, un luogo incantevole, tra la campagna e le colline del Sud della Francia, con l’intento di far innamorare Adam di suo figlio…

Con Io, te, tutto Catherine Isaac firma un romanzo intenso che celebra la determinazione di una donna nel tenere insieme la sua famiglia, una storia romantica che insegna a non perdere la speranza di trovare l’amore e la felicità anche nei momenti più duri della vita.

autrice

Catherine Isaac

Catherine Isaac (1974) vive a Liverpool con il marito e tre figli. Io, te, tutto è il primo romanzo che firma con il suo vero nome, mentre i precedenti sono usciti con lo pseudonimo di Jane Costello.






recensione

Lei: Jessica, giovane mamma single abbandonata da Lui.
Lui: Adam, giovane e piacente uomo, abbandona Lui e suo figlio William.
Quando ho letto la trama di questo romanzo sapevo che sarebbe stata la prossima lettura. Non so perché ma ho avuto l’imprinting. E che posso dirvi? Non mi ha deluso per niente! Sapete qual è la cosa che più di tutte fa da timone alla storia? Che sia una storia vera. Una storia di una giovane donna che dopo una grandissima batosta riuscirà comunque a dare tutto l’amore possibile al suo bambino.
La storia d’amore tra Jessica e Adam sarà una di quelle storie normali tra due giovani ragazzi che si ritroveranno a fare i conti, per la prima volta, con l’amore vero. Anche se non lo capiranno subito, Adam e Jess si appartengono. Sono fatti l’uno per l’altra. Ma come tutti gli uomini Adam si sentirà messo alle strette nel momento in cui lei gli rivelerà di essere incinta.
Ero spaventata e non avevo idea di cosa fare.Sapevo che la tempistica era sbagliata e che c’erano milioni di motivi per pensare che quella gravidanza fosse un disastro.Ma, via via che passavano i giorni, avvertivo una nuova leggerezza nelle mie vene, un colorito roseo sulle guance, un fremito nel petto che mi faceva accelerare il battito ogni volta che pensavo che sarei diventata mamma. Non mi sentivo diversa solo fisicamente; qualcosa era già cambiato dentro di me e, nonostante gli sforzi, non potevo impedire al mio cuore di sussultare quando riflettevo su quello che sarebbe accaduto.Adam non condivideva questi sentimenti.«Capisco perché non volevi che succedesse, ma è andata così» gli dissi un giorno, desiderando con tutte le mie forze che lui rispondesse qualcosa. «Non possiamo tornare indietro e cancellare tutto.»Adam sollevò lentamente la testa, gli occhi inespressivi. «Be’, in realtà… potremmo.»Una scarica di adrenalina mi percorse la spina dorsale mentre cercavo di decodificare le sue parole. «Intendi propormi di abortire?»«Jess… ormai si tratta soltanto di prendere una pillola e la faccenda è risolta. Non ci vorrebbe molto, basterebbe una visita in una clinica e…»«E la lineetta sul test di gravidanza sparirebbe e potremmo ripristinare le cose come stavano» terminai al posto suo.Nei suoi occhi si accese un lampo di sfida. «È un’idea così terribile da prendere in considerazione?»Non potendo sopportare oltre, uscii dalla stanza, ma lui balzò in piedi e mi seguì. «Non farmi sentire un bastardo solo perché ne stiamo discutendo, Jess.»Mi voltai di scatto. «Ma noi non stiamo semplicemente discutendo, non è così? Tu hai già preso la tua decisione e vuoi che mi sbarazzi della creatura che sta crescendo dentro di me.»«Questa cosa tocca profondamente anche me, sai, Jess?» Mi sentivo ribollire di indignazione, ma non replicai. «In ogni caso, pensavo che tu fossi per la libertà di scelta.»«Ecco, è proprio “scelta” la parola chiave, Adam. E la mia scelta non potrebbe essere più chiara. Rimanere incinta non era nei miei piani, ma è successo e devo accettare la realtà. E… ho intenzione di tenere questo bambino.» Stavo urlando ormai, perché sapevo che se mi fossi fermata sarei scoppiata a piangere.«Bene. Fine della storia, allora» sbottò lui, e annunciò che sarebbe andato a fare due passi per schiarirsi le idee, cosa che, scoprii poi, richiese tre ore.Quello che seguì non fu certo l’inizio ideale del nostro avvicinamento alla genitorialità. Continuammo a punzecchiarci e a litigare per settimane. Non avevo mai vissuto niente di simile, né con lui, né con nessun altro. Ogni sera c’era uno scontro di varia entità, ogni sera i miei sentimenti per l’uomo di cui ero stata innamorata pazza venivano scalfiti. La sua reazione mi sembrava così irragionevole, così petulante.Sì, lo so che William non era ancora William, allora – Adam non riusciva a pensare a lui se non come a una lineetta blu su un bastoncino di plastica, il crollo di tutte le sue aspirazioni –, ma per me il mio bambino era un cuore che batteva all’unisono con il mio. Mi ero innamorata di lui, e dell’idea stessa di lui, fin dal primo istante in cui avevo appreso della sua esistenza. Quindi no, mi dispiace, non avrei abortito. Non l’avrei fatto per Adam, né per nessun altro. Per questo ero felice che, per un mero colpo di fortuna biologico, il bimbo, il mio utero e la decisione finale dipendessero in fondo soltanto da me.
E proprio nel giorno che dovrebbe cambiare per sempre le loro vite. Quando William finalmente verrà al mondo, qualcosa tra di loro si incrinerà, soprattutto per la macchia di rossetto che Adam avrà sul collo. E soprattutto perché lui non ci sarà durante il parto. Il rancore e il dolore che Adam darà a Jess sarà troppo pesante da sopportare, così decideranno di lasciarsi.
«Cos’è questo odore?» chiedo.Adam si annusa scherzosamente le ascelle. «Che odore?»«Non è sgradevole. Intendevo… il tuo dopobarba. Mi è sembrato di riconoscerlo.»Una brevissima esitazione. «È Terre d’Hermès.»Deglutisco. Mi sembra di avere del cotone in gola. «Era il tuo preferito.»Mi guarda come se l’avessi colto in fallo. «Be’, non lo usavo da anni, ma l’ho visto a Sarlat e mi sono ricordato che mi piaceva.»I suoi occhi scuri scrutano i miei, e mi sento invadere da un’emozione così potente che mi tremano le mani. Mentre sono seduta accanto a lui, accanto a quest’uomo che ho amato e odiato, all’improvviso non riesco a ricordare il motivo per cui non stiamo più insieme.La parte razionale di me mi dice che sarebbe ora di andarsene, ma è un suggerimento vago, appena sussurrato in fondo alla mente. E la scoperta che una persona può sconvolgerti fino a questo punto con un semplice sguardo è così inebriante che non voglio privarmene.In questo preciso istante lo desidero con tutte le mie forze. Guardo le sue labbra e bramo di sentirne il sapore. Voglio far scorrere la punta delle dita sulla sua mascella come facevo una volta per scoprire se mi provoca ancora la stessa reazione.Un’intensa ondata di desiderio si espande nelle mie viscere, e riconosco una sensazione che non provo da anni. Un desiderio incandescente che si fa sempre più pressante mentre Adam rifiuta di staccarmi gli occhi di dosso.E all’improvviso mi rendo conto di una cosa. Qualunque prova la vita abbia in serbo per me, in questo momento ho una certezza: sono viva.Non sono seduta in un angolo, tormentata dal timore per il mio futuro. Non sono lacerata dalla paura per mio figlio, per mia madre e per me. Sono una persona che vive, respira e prova emozioni. Lui si avvicina.Quando le nostre labbra si toccano, il bacio sembra familiare e nuovo nello stesso tempo. Adam mi prende la mano e mi attira a sé, avvolgendomi tra le sue braccia, plasmando il mio corpo al suo attraverso i vestiti mentre la sua bocca preme sulla mia in un bacio sempre più profondo.«Non dovremmo farlo» sussurro inarcando il collo quando le sue labbra mi sfiorano la pelle sotto l’orecchio.«Dovremmo, invece» dice lui affondando la mano fra i miei capelli, baciandomi la bocca, le tempie, il collo, e io mi ritrovo a pensare che devo essere un po’ ubriaca, ecco perché ho lasciato che le cose arrivassero a questo punto.Ma non è così.Può anche darsi che io sia brilla, ma desidero questo, con tutta me stessa.Lo desidero quando Adam mi prende la mano e si alza in piedi invitandomi a seguirlo. Lo desidero quando mi fa entrare nel cottage e passiamo davanti alla porta della camera di William, fermandoci solo un attimo per controllare che dorma tranquillo. Lo desidero mentre attraversiamo il corridoio fino all’altra parte della casa ed entriamo nella sua stanza dove lui, dopo aver chiuso la porta alle nostre spalle, mi bacia di nuovo facendomi scorrere la mano lungo la schiena.Ci spogliamo a vicenda, lentamente, assaporando ogni istante davanti alla nostra nuova pelle nuda.Avevo dimenticato quanto fosse bello il corpo di Adam. Sono combattuta fra la voglia di toccarlo e di stare semplicemente a contemplare la sua straziante perfezione. Non so scegliere. Quando affonda dentro di me, mi aggrappo ai suoi fianchi e mi sento pulsare il sangue. Poi lui si interrompe e mi posa una mano sul mento.
A distanza di 10 anni però, finalmente Adam, William e Jess si troveranno in Francia, durante il periodo estivo. Una vacanza voluta fortemente dalla mamma di Jess. Una donna malata di una malattia che le porterà via lentamente la sua vita e il suo corpo. Una persona meravigliosa che capirà che, nonostante il dolore inflitto da Adam a Jessica, William avrà bisogno del padre nel futuro.
Questa storia avrà una base di dolcezza che impernerà ogni singola pagina, e in ogni singola pagina avremo a che fare con dei personaggi che ci lasceranno qualcosa. Sarà una di quelle storie che finisci senza neanche accorgertene, una di quelle storie che ti faranno capire l’importanza del momento e che non bisognerà mai dare per scontato quello che si ha.
Quindi mi raccomando leggetelo, e fatemi sapere la vostra. Io come sempre vi abbraccio. 
Eleonora ❤

La mia valutazione finale è una principessa:


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xoxo, Eleonora