Recensione La Teoria Imperfetta Dell'Amore Di Julie Buxbaum

Recensione La Teoria Imperfetta Dell'amore Di Julie Buxbaum

Recensione La Teoria Imperfetta Dell'amore Di Julie Buxbaum

Ma quanto sono felice di parlarvi di questo romanzo? Onceuponiani miei, oggi vi recensirò l'ultimo romanzo di Julie Buxbaum. Grazie alla DeA per averlo portato in Italia. Quindi se siamo tutti pronti si va. 

La Teoria Imperfetta Dell'amore

La Teoria Imperfetta Dell'amore Di Julie Buxbaum
Titolo: La Teoria Imperfetta Dell'amore 
Autrice: Julie Buxbaum
Editore: DeA 
Genere: Young Adult
Pagine: 384
Data di uscita: 4 Settembre 2018
Prezzo ebook: 6,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 14,90 € | Link acquisto Amazon

E se amore e amicizia fossero due risultati diversi della stessa equazione? 

A volte basta cambiare prospettiva per dare senso al mondo. Da quando suo padre è morto in un incidente d’auto, Kit non è più la stessa. Non ha più voglia di ridere, scherzare o confidarsi con le amiche di sempre. L’unica cosa che desidera è chiudere fuori il mondo intero e voltare pagina. Per questo decide di lasciare il tavolo affollato a cui si siede ogni giorno in mensa e prendere posto a quello di David. David, che gira per i corridoi della scuola con le cuffie nelle orecchie e non parla con nessuno. David, che è un genio della fisica ma quando si agita trema come una foglia. I due non potrebbero essere più diversi, ma lentamente quei pranzi in solitudine diventano un appuntamento fisso, atteso, e tra sguardi e parole sussurrate, Kit e David imparano a essere amici. Forse qualcosa di più. Fino a quando David decide di aiutare Kit a ricostruire che cosa è successo il giorno in cui suo padre è morto. Perché David non sopporta le questioni irrisolte, non sopporta le equazioni lasciate a metà. E farebbe di tutto per ricomporre i pezzi del cuore infranto di Kit. Ma il sentimento che li lega sarà abbastanza forte per resistere alla verità?
Dall’autrice bestseller di Dimmi tre segreti, un romanzo che esplora la complessità della vita e della morte con una penna leggera e commovente.

«Julie Buxbaum ha scritto una storia d’amore incredibilmente universale.» -Cath Crowley, autrice di Io e te come un romanzo.
«Un romanzo affascinante, divertente ed emozionante insieme.» -Nicola Yoon, autrice bestseller di Noi siamo tutto.


autrice

La Teoria Imperfetta Dell'amore Di Julie Buxbaum

Julie Buxbaum è un’autrice bestseller internazionale e i suoi lavori sono stati tradotti in venticinque lingue. Vive a Los Angeles con il marito e i loro due figli. Con DeA Planeta Libri ha pubblicato Dimmi Tre Segreti e La teoria imperfetta dell’amore.
Potete trovare Julie online all’indirizzo juliebuxbaum.com e seguirla su Twitter @juliebux.







recensione

Lei: Kit, è distrutta, non è più la stessa ragazza, e non sa più cosa fare nella sua vita.
Lui: David, è un genio della fisica, non parla con nessuno.
Ah, quanto mi mancava un bel romance. E questo è stato davvero un meraviglioso toccasana. David, so che non esisti ma io ti amo. Kit non arrabbiarti, ma David sarà il romanzo. Non vedevo l’ora di leggere i suoi capitoli e di scoprire pagina dopo pagina come cambiasse il suo atteggiamento grazie al rapporto con Kit.
Avrete ormai capito che sono diverso. Di solito non ci si mette molto a rendersene conto. Un dottore pensava che potessi soffrire di una “forma borderline della sindrome di Asperger”, il che è stupido perché non si può avere una forma borderline dell’Asperger. In realtà non è neanche più possibile avere una qualunque forma della sindrome di Asperger, dal momento che è stata tolta dal DSM-5 (cioè la quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nel 2013: ora alle persone che manifestano quell’insieme di caratteristiche viene diagnosticato un autismo ad alto funzionamento (o HFA), il che è comunque fuorviante. Lo spettro dell’autismo è multidimensionale, non lineare. Quel dottore era chiaramente un idiota.Ho fatto da solo qualche ricerca sull’argomento, per curiosità, (ho comprato su eBay la quarta edizione di un DSM usato; la quinta costava troppo), e sebbene mi manchi l’adeguata istruzione medica necessaria per una valutazione completa, non ritengo di rientrare in questa classificazione.È vero, posso sentirmi a disagio nelle occasioni sociali; mi piacciono l’ordine e la routine; quando mi interesso a qualcosa, posso iperfocalizzarmi tanto da escludere le altre attività; e, va bene, sono goffo. Ma, se devo, sono in grado di sostenere il contatto visivo. Non sussulto se qualcuno mi tocca. Riconosco la maggior parte dei modi di dire, anche se, per sicurezza, tengo una lista in continuo aggiornamento sul mio quaderno. Mi piace pensare di essere empatico, ma non so se sia vero.Non sono nemmeno ben sicuro che mi importi davvero di avere la sindrome di Asperger, soprattutto perché non esiste più. È solo un’altra etichetta.
Vi spiego meglio, David sarà affetto dalla sindrome di Asperger, che è imparentato con l'autismo, ma tuttavia non presenta compromissione dell'intelligenza, della comprensione e dell'autonomia. In altre parole, David sarà intelligente, riuscirà a farsi toccare (con i suoi tempi e solo da chi vorrà lui), e infine riuscirà a mantenere il contatto visivo. Fin da piccolo sarà una vittima di bullismo, non solo da parte dei ragazzi della sua età, ma anche da parte di alcuni adulti, che non sapranno cosa fare con lui.
«Ti prego, non prenderla male, ma sei così strano» dice lei. La guardo, o quanto meno guardo il suo mento, e scopro che un commento disinvolto di Kit può spezzarmi il respiro. «Strano in senso buono, però, capisci?»Strano in senso buono.Strano in senso buono è ciò che mi vado ripetendo di essere da anni, quando essere soltanto strano era un fardello troppo pesante da portare. Strano in senso buono è l’unica soluzione al problema, se normale non è un’opzione praticabile. Strano in senso buono potrebbe tranquillamente essere il contrario di fico, ma non ho mai aspirato a essere fico. Almeno non nell'accezione che più mi è familiare.
Le fortune di David saranno Kit, sua sorella e la sua famiglia. Gli unici che combatteranno con lui e per lui. Quello che ho adorato è stato leggere come David sia riuscito ad uscire dal suo guscio fatto di auricolari, profumi e suoni famigliari. Ma grazie a Kit riuscirà, anche se non totalmente, a viver la sua età in maniera, come direbbe qualcuno, quasi normale.
«Che cosa dobbiamo fare con te?» mi chiede.Mi si stringe lo stomaco. Il primo anno, quando a scuola mi trovavo nei guai su base bisettimanale, la preside Hoch faceva sempre questa domanda, che è sia idiomatica che retorica. Che cosa dobbiamo fare con te? Come se fossi un lavoro di gruppo.Per una volta mi piacerebbe che la risposta fosse: nulla.Per una volta mi piacerebbe che la risposta fosse: vai bene così come sei.Per una volta mi piacerebbe che, prima di tutto, questa domanda non venisse fatta.
Kit da parte sua sarà un personaggio distrutto. La perdita del padre la lascerà completamente nello sconforto. Ritrovandosi sola con sua mamma. Una mamma distrutta anch’essa, forse dai sensi di colpa. Per cosa? Ovviamente dovete leggere il libro. Sappiate solo che ci sarà un grandissimo colpo di scena, e che vi lascerà come l’emoticon sconvolta con la bocca aperta.
«Nessuno dei due. È un’osservazione. Ho sempre pensato che sarei stato ancora più solo, se non avessi una sorella.»«Stai dicendo che sembro sola?» Parlare con David Drucker è così. Si va dritto al punto. Non importa se siamo in una farmacia, circondati da assorbenti e creme per bruciori intimi. Siamo buoni compagni di conversazione, credo: io ho dimenticato l’arte delle chiacchiere inutili fatte per riempire i silenzi e lui non l’ha mai imparata.«No, non proprio. Ma c’è una strana quiete in te. Se fossi un’onda radio, avresti le tue personalissime frequenze. Il che ti isola, visto che non penso che riescano a sentirti tutti.» Sta parlando ai miei piedi ma poi, all’improvviso, alza lo sguardo e mi fissa negli occhi. Il contatto visivo sembra crudo e intimo, e mi vengono i brividi. Sbatto le palpebre per prima. «Sì, insomma, hai anche tante altre onde, tutte quelle frequenze generalmente condivise, quelle che soprattutto a me mancano, ma le onde più importanti, quelle essenziali, sono quelle più difficili da decifrare per le altre persone. In ogni modo questa è la mia teoria.»Non so che cosa rispondere. David Drucker ha una teoria sulle mie onde radio metaforiche.
So che non sarà molto carino quello che dirò, ma Kit finalmente con la morte del padre riuscirà a crescere. Capirà di essere in un certo senso troppo infantile, e superficiale. Di aver badato per anni a cose superficiali. Ma il rapporto con David la cambierà, e in meglio.
Una risoluzione pacifica è sempre preferibile allo scontro.Il mio corpo sta vibrando. Potrei fargli male, se lo volessi.E poi, all’improvviso, lo voglio.Mr Lonza sta ridendo. L’intera folla schierata davanti a me sta ridendo. Di me. Mi torna vivida in mente l’immagine di quella volta in seconda media: sono bloccato in un ripostiglio con i capelli fradici di acqua del water e la sensazione delle gocce fredde che mi scivolano sulla schiena in grumi viscidi. Quell'odore. Penso a tutti quei messaggi. A come sono sempre stato considerato meno di niente. Perché essere normali è essere come loro?
È un romanzo che bisogna leggere. Non ci sono se e ma. Questo romanzo merita, non per niente è il preferito dell’autrice. Fatevi conquistare da David, perché vi lascerà davvero molto. Quindi cosa fate ancora lì? Andate!  
Eleonora ❤

La mia valutazione finale è una principessa:


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