Recensione Chiamami Col Tuo Nome Di André Aciman

Chiamami Col Tuo Nome Di André Aciman
Recensione Chiamami Col Tuo Nome Di André Aciman
Buongiorno a voi Onceuponiani, 
come state? Oggi vi andrò a recensire un romanzo che vi conquisterà il cuore, una storia d'amore tra due giovani ragazzi che la vita ha fatto conoscere. Due persone che sono fatte per stare insieme, ma che le circostanze faranno separare. 

Chiamami Col Tuo Nome

Chiamami Col Tuo Nome Di André AcimanTitolo: Chiamami Col Tuo Nome
Autore: André Aciman
Editore: Guanda
Genere: I Classici Contemporanei
Data di uscita: 16 Marzo 2017
Pagine: 280
Prezzo ebook: 8,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 12,75 € | Link acquisto Amazon

Vent’anni fa, un’estate in Riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno «l’ospite dell’estate, l’ennesima scocciatura»: uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno lunghe passeggiate e nuotate. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi. 

Chiamami col tuo nome è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che «questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta».


autore

Chiamami Col Tuo Nome Di André Aciman


André Aciman insegna letteratura comparata alla City University di New York e vive con la famiglia a Manhattan. Dopo Chiamami col tuo nome, romanzo che ha segnato il suo esordio ed è diventato un film nel 2017 per la regia di Luca Guadagnino, Guanda ha pubblicato Notti bianche, Harvard Square, il memoir Ultima notte ad Alessandria e la raccolta di saggi Città d’ombra.



recensione

Lui: Elio ha diciassette anni, figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età.
Lui: Oliver, il giovane americano, 24 anni, bello e sicuro di sé, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti.
Ho sentito parlare da tantissimo tempo di questo libro. Con l’uscita del film poi la mia curiosità si è fatta sempre più forte. E niente, Elio e Oliver mi hanno conquistata. Sarò anche esagerata, ma mi mancheranno tanto.
Finito di spiegare la mia trascrizione, mi accorsi che dalla mia sinistra mi giungevano occhiate intense. La cosa mi eccitava, e mi lusingava, anche; era ovvio che fosse interessato. Gli piacevo. Non era stato poi così difficile, allora. Ma quando alla fine, prendendomela con tutta calma, mi voltai verso di lui e incrociai il suo sguardo, lo trovai gelido: ostile e vitreo al contempo, rasentava la crudeltà.Mi smontò completamente. Che cosa avevo fatto per meritarmelo? Volevo che fosse ancora gentile con me, che ridessimo insieme come avevamo fatto solo qualche giorno prima sui binari abbandonati, oppure quando gli avevo spiegato, quello stesso pomeriggio, che B. era l’unico paese in Italia in cui la corriera con a bordo Gesù Cristo era sfrecciata via senza fermarsi. Lui era scoppiato subito a ridere, riconoscendo l’allusione al libro di Carlo Levi. E mi piaceva che le nostre menti quasi viaggiassero in parallelo, e che intuissimo all’istante con quali parole si stava gingillando l’altro, per poi decidere all’ultimo momento di tenersele per sé.Sarebbe stato un vicino di stanza difficile. Meglio starne alla larga, decisi. E pensare che mi ero quasi invaghito della pelle delle sue mani, del petto, dei piedi che mai avevano toccato una superficie ruvida da che esistevano… e il suo sguardo, l’altro, quello più gentile, che quando si posava su di te era come il miracolo della Resurrezione. Era impossibile riuscire a fissarlo abbastanza a lungo, ma dovevi provarci se volevi capire perché era impossibile.Dovevo avergli lanciato anch’io un’occhiataccia cattiva quanto la sua.
Quello che fa questo libro è conquistarti, pagina dopo pagina, con questi personaggi vivi e questa storia d’amore tra due giovani ragazzi che hanno paura di quello che provano l’uno per l’altro.
La storia verrà narrata dalla parte di Elio. Sarà l’incarnazione del classico giovane ragazzo che non saprà se quello che proverà per Oliver sarà giusto o sbagliato. Cercherà anche di indirizzare i suoi sentimenti verso una sua amica. Ma nonostante tutto sarà Oliver a suscitargli qualcosa. E sarà proprio lui a fargli vivere per la prima volta il vero amore.
Ma non potevo ingannare me stesso. Ero convinto che nessuno al mondo lo volesse fisicamente quanto me; e che nessuno fosse disposto a percorrere la distanza che avrei percorso io per lui. Nessuno aveva studiato ogni osso del suo corpo, delle caviglie, delle ginocchia, dei polsi, delle dita di mani e piedi, nessuno si eccitava a ogni sussulto dei suoi muscoli, nessuno lo portava a letto ogni notte e, vedendolo al mattino disteso nel suo «paradiso» accanto alla piscina, gli sorrideva, guardava un sorriso salirgli alle labbra e pensava: Lo sai che ieri notte ti sono venuto in bocca?Forse anche gli altri nutrivano qualcosa in più per lui, che nascondevano o manifestavano ciascuno a suo modo. Rispetto a loro, però, io ero il primo a notarlo quando arrivava in giardino dalla spiaggia o quando l’esile profilo della sua bicicletta, sfocato nella foschia di metà pomeriggio, appariva in fondo al viale di pini che portava a casa nostra. Fui io il primo a riconoscere i suoi passi, quella sera, quando arrivò tardi al cinema e si mise a cercarci, senza proferire parola finché non mi voltai, sapendo che sarebbe stato felicissimo che l’avessi scoperto. Lo riconoscevo dal rumore dei passi su per le scale fino al nostro balcone o sul pianerottolo fuori dalla porta della mia camera. Sapevo quando si fermava davanti alla mia portafinestra, forse con l’impulso di bussare, ma poi ci ripensava e tirava dritto. Sapevo che era lui, quando la bicicletta sbandava insidiosamente sul sentiero di ghiaia eppure continuava ad andare anche se ormai le ruote non facevano più presa, poi si fermava di colpo, una frenata secca e spavalda, e lui saltava giù come se esclamasse et voilà.Cercavo sempre di non perderlo di vista. Non lasciavo mai che si allontanasse, tranne quando non era con me. E se non era con me, di ciò che faceva non mi importava molto, bastava che con gli altri rimanesse sempre la stessa persona. Fa’ che non cambi quando è con gli altri. Fa’ che non diventi uno sconosciuto. Che non abbia un’altra vita oltre a quella che ha con noi, con me.Fa’ che non lo perda.
Quello che ho amato di Oliver sarà il suo essere protettivo nei confronti di Elio. Cercherà durante la sua permanenza estiva di fargli capire che anche lui sarà interessato, ma sempre mantenendo una certa distanza. Vorrà essere sicuro di essere lui quello che vuole davvero Elio. D’altra parte però il suo desiderio ad un certo punto prenderà il sopravvento.
Non voleva ancora lasciarmi andare, ma quando i nostri corpi si separarono, mi sembrò di ricordare, benché in modo vago, che un istante prima avevo spinto via distrattamente un libro che mi era finito sotto la schiena mentre lui era ancora dentro di me. Adesso era per terra. Quando mi ero accorto che si trattava di una copia di Se l’amore? Dove avevo trovato il tempo, nel fuoco della passione, di domandarmi perfino se lui fosse stato alla presentazione del libro la stessa sera in cui c’ero andato anch’io con Marzia? Strani pensieri, che sembravano affiorare da un tempo remoto, e non era passata più di un’ora e mezzo.Mi dev’essere venuto in mente un istante dopo, quando ero ancora tra le sue braccia. Mi svegliai prima di realizzare che mi ero appisolato, un senso di terrore e angoscia che non riuscivo nemmeno lontanamente a comprendere. Mi sentivo nauseato, come se fossi stato male e mi servissero non solo molte docce per lavar via tutto quanto, ma anche un bagno nel colluttorio. Dovevo allontanarmi – da lui, da questa stanza, da ciò che avevamo fatto. Era come se lentamente mi stessi riprendendo dopo un terribile incubo, ma ancora non ero tornato coi piedi per terra, e neanche ero sicuro di volerlo, perché ciò che mi aspettava non era tanto meglio, eppure non potevo continuare ad aggrapparmi a quell’incubo, un ammasso gigantesco e amorfo che avvertivo come la più grande nube di disprezzo e rimorso che fosse mai passata sulla mia vita. Non sarei stato mai più lo stesso. Gli avevo permesso di farmi quelle cose, anzi, avevo partecipato con gusto, l’avevo incitato, e poi l’avevo aspettato, supplicandolo: Ti prego, non smettere. Adesso il suo liquido ce l’avevo impastato sul petto, a riprova che avevo oltrepassato un confine terribile, non di fronte a chi mi era più caro, nemmeno di fronte a me stesso o a qualcosa di sacro o alla razza che ci aveva avvicinati tanto, nemmeno di fronte a Marzia, che adesso si stagliava come una sirena adagiata su uno scoglio sul punto di inabissarsi, remota e irrilevante, purificata da onde estive che la lambivano mentre io cercavo con tutte le mie forze di raggiungerla a nuoto, affannandomi in un vortice di angoscia, nella speranza che anche lei avrebbe trovato posto nella sequenza di immagini che all’alba mi avrebbero aiutato a ricostruire me stesso. Non erano loro che avevo offeso, ma quanti ancora non erano nati o non avevo incontrato e mai sarei riuscito ad amare senza ricordare questa massa di vergogna e repulsione che separava le nostre vite. Avrebbe perseguitato e insozzato l’amore che provavo per loro, e tra noi ci sarebbe stato questo segreto che poteva sciupare tutto ciò che di buono c’era in me.O forse avevo offeso qualcosa di ancora più profondo? Sì, ma cosa?L’avevo sempre provato questo disprezzo, benché camuffato, e avevo avuto bisogno di una notte come questa perché venisse fuori?Qualcosa di molto simile alla nausea, al rimorso – era quello, allora? – cominciò ad attanagliarmi e sembrava assumere contorni meglio definiti a mano a mano che prendevo consapevolezza che dalle finestre filtrava l’incipiente luce del giorno.Come la luce, però, per un istante anche il rimorso, sempre che di rimorso si trattasse, sembrò venire meno. Ma quando mi distesi sul letto con una sensazione di disagio, tornò rapidamente, come se volesse mettere a segno il punto decisivo ogni volta che pensavo fosse passato. Che mi avrebbe fatto male, l’avevo immaginato. Ma non mi aspettavo che il dolore si sarebbe aggrovigliato in fitte improvvise di sensi di colpa. Nemmeno di questo mi avevano avvisato.Ormai fuori era l’alba.Perché mi stava fissando? Aveva indovinato ciò che provavo?«Non sei felice» mi disse.
‘Chiamami Col Tuo Nome’ sarà un romanzo che tratterà tematiche importanti con una certa semplicità. Ma non fraintendetemi, questo non vuol dire con superficialità, ma proprio il fatto che sia stato scritto dal punto di vista di Elio, giovane uomo che si lancia in una storia ‘sbagliatissima’ per certi versi, renderà questa storia toccante. Sarà una storia che dovrà fare i conti con un periodo in cui l’omosessualità sarà vissuta come una vergogna, che dovrà anche fare i conti con la religione, con la famiglia, ma soprattutto con loro stessi. Perché nonostante stiano bene insieme, soprattutto Elio, avrà una certo senso di repulsione verso sé stesso e quello che prova.
Sarà un romanzo che vi lascerà l’amaro in bocca, ma vi regalerà davvero tantissimo. Ci sarà amore, ironia, freschezza, giovinezza, coraggio, forza e soprattutto tanta dolcezza che solo il primo e unico amore potrà regalare.
Quindi che altro posso dirvi? Leggetelo assolutamente. 
Eleonora ❤

La mia valutazione finale è una principessa:


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xoxo, Eleonora