Recensione Ogni Giorno Come Il Primo Giorno Di Giorgia Penzo

Recensione Ogni Giorno Come Il Primo Giorno Di Giorgia Penzo

Recensione Ogni Giorno Come Il Primo Giorno Di Giorgia Penzo

Ma ciao lettori,
come state? Oggi ho il grandissimo piacere di recensire per voi un romanzo che davvero vi rimarrà nel cuore. Sono davvero felice di averlo letto, ma soprattutto non lasciatevelo scappare. Ringrazio di cuore l'autrice per le meravigliose emozioni che è riuscita a regalarmi. Se siamo tutti pronti io partirei! 

 Ogni Giorno Come Il Primo Giorno

Recensione Ogni Giorno Come Il Primo Giorno Di Giorgia Penzo
Titolo:  Ogni Giorno Come Il Primo Giorno
Autrice: Giorgia Penzo
Editore: Casa Editrice Nord
Genere: Narrativa
Pagine: 320
Data di uscita: 31 Maggio 2018
Prezzo ebook: 0,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 14,36 € | Link acquisto Amazon

Ogni giorno Petra vorrebbe poter tornare indietro. Vorrebbe poter schiacciare il tasto rewind, vorrebbe poter riavvolgere il nastro, riportare tutto a com'era prima. 
Prima di quella lezione di guida. 
Adesso sua sorella Cloe non c'è più. E ogni giorno è così maledettamente difficile andare a scuola, sentir ridere gli altri, vedere la sua famiglia cadere a pezzi e sentire tutto il mondo urlarle in faccia che è colpa sua se Cloe è morta in un incidente d’auto. 
Adesso Petra è sola. Sola con un diario che inizia a riempire con pezzi di se stessa, dei suoi giorni senza Cloe, dei suoi problemi a scuola, della musica che le suona in testa, della mancanza che sente e della sua voglia di vivere anche per la sorella. 
Piano piano la rabbia si trasforma in voglia di cambiare, di far valere quella vita che le sembra fatta di nulla e renderla degna di essere vissuta anche per lei che non può più farlo, per Cloe. 
Niente feste sfrenate, niente più alcol o brutti voti a scuola, Petra vuole ricominciare a vivere. 
Sulla sua strada Petra incontra Lore che le fa riscoprire l’amicizia, quella vera inossidabile che vince su tutto, e Dario. 
Dario le fa capire che cos'è l’amore, la voglia di stare insieme e non lasciarsi mai, anche se tutto ripiomba nell’oscurità quando il passato del ragazzo rischia di mettere in discussione tutto quello che Petra ha costruito per tornare a vivere.

La scuola, l’amore, i problemi con i genitori, le delusioni, i traguardi e le conquiste. Un diario per ricominciare, per permettere a Petra di ritrovare il suo posto nel mondo e per far sì che ogni giorno sia come il primo giorno della sua nuova vita. Il romanzo di Giorgia Penzo arriva dritto al cuore di chi ha perso qualcosa e crede di essere sbagliato, di chi cerca il suo posto nel mondo e di chi si aggrappa alla speranza di riuscire a trovarlo. Per vivere la vita a pieno in tutta la sua straordinaria e bellissima complicatezza, ogni giorno come il primo giorno.


autrice

Recensione Ogni Giorno Come Il Primo Giorno Di Giorgia Penzo

Giorgia Penzo, emiliana, ha l’anima un po’ incastrata nel passato. Avete presente quegli scomodi abiti vittoriani? Ecco, lei non vorrebbe indossare altro. Ama il cinema (dove va almeno una volta a settimana), i giochi di ruolo, la mitologia, l’Art Nouveau, divorare biografie di personaggi storici femminili e scappare a Parigi alla prima occasione.








recensione

Lei: Petra, giovane ragazza, solitaria, con i capelli neri, e soprattutto persa.
Lui: Dario, giovane universitario, misterioso, dal passato oscuro.
Ho letto davvero tantissime recensioni positive in merito a questo romanzo. E devo dire che tutto quello che ho letto è poco rispetto a quello che Giorgia è stata in grado di regalare con questo personaggio meraviglioso che è Petra.
Mentre scrivo tolgo qualche ragnatela che si è infilata tra le pagine. È curioso. Riga dopo riga è come se le togliessi anche dalle brutte pieghe della mia vita. Ho bisogno di parlarti per recuperare tutte quelle volte in cui, per pigrizia o indifferenza, non l’ho fatto. Se avessi immaginato che ti avrei perso così presto, non avrei mai rimandato certe chiacchierate. Mai rimandare. Ecco il tuo primo insegnamento.Ho bisogno di confidarmi con te, anche se è impossibile. Non puoi più ascoltarmi, allora ti scrivo perché so che in questo modo riesci a sentirmi. La vita è un labirinto pieno di fosse e false piste. Eri il mio filo di Arianna e ti sei spezzata proprio mentre mi trovavo a un bivio. Ora non so dove andare, non so che direzione prendere. Non so se riuscirò a uscirne. Il mostro che si agita in me mi ha quasi raggiunto. Che cosa devo fare? Non so cosa fare, Cloe...
Petra ha perso l’unica persona che ha sempre ritenuto dalla sua parte, e che da sempre ha amato. Sua sorella Cloe. Le due non potrebbero essere più diverse. Cloe era vivace, allegra, dai capelli biondi, vestiva sempre con colori sgargianti. Petra sarà l’esatto opposto. Solitaria, cupa, che vivrà sempre all’ombra della sorella. Petra si sentirà la pecora nera della famiglia, come se non potesse meritare l’amore dei suoi genitori. Genitori che secondo il mio modesto parere sbaglieranno, perché in un certo qual modo porteranno Petra ad invidiare il rapporto che avevano avuto con Cloe. Quella che ferirà maggiormente Petra sarà sua madre.
La mia situazione? Avrei voluto chiederle quale. Quella di una ragazza che ha causato la morte di sua sorella, o quella di un’alunna emarginata di cui nessuno si è mai curato? Non l’ho ringraziata. Ho annuito e mi sono rimessa a scrivere. Non voglio la sua pietà, Cloe, e nemmeno quella degli altri. È una vita che le persone hanno pena di me. Anche adesso non trovano il coraggio di puntare il dito e urlare: È colpa tua! nonostante alcuni lo pensino davvero.La mia esistenza al limite appare come il capriccio di un’adolescente. Passerà, dicono. Invece non passa nulla. Tutto è uguale, sempre. Due passi avanti e tre indietro, senza mai riuscire a imparare dai propri sbagli.Le lingue maliziose non si sono fatte attendere. Hanno messo in giro la voce che io abbia causato apposta l’incidente perché ero gelosa di te; o che, visto il mio trascorso, quel giorno non fossi proprio lucida. Insinuano che papà mi abbia coperto, inventandosi la storia della bottiglietta incastrata sotto il pedale del freno. Loro non erano lì. Parlano, ipotizzano, sentenziano. Non sapranno mai quanto è difficile alzarsi la mattina con la coscienza a brandelli; e andare avanti, malgrado tutto, consapevole di aver condannato il tuo stesso sangue ad avere sedici anni per sempre. Loro non hanno idea di quanto sia complicato accettarlo.Nessuno ha mai raccolto le mie grida d’aiuto. Soltanto tu, Cloe. E cosa ci hai guadagnato? Dormi sotto un prato sempreverde che ti fa da cielo, e che di notte si riempie di lucciole. Forse è la mia maledizione. Si salva chi mi sta lontano.
Sua mamma sarà uno di quei personaggi che non ti aspetti. Che odi fin dalla prima pagina. Ma che man mano che passano le pagine avrà una mutazione. Pur odiandola fin dall’inizio il suo dolore per la morte della figlia sarà forte come una bomba. E non ha molto senso, ma è proprio questo che renderà meraviglioso questo romanzo: la perenne presenza di quel dolore che è inevitabile avere dopo la morte di una sorella e di una figlia. Con il cambiamento della madre cambierà anche il rapporto con Petra. Le due pian piano riusciranno a trovare il loro legame. Anche senza Cloe.
Riguardo la foto dei nostri genitori il giorno del matrimonio e non posso fare a meno di pensare che non è cambiato molto da allora. Io sono tra loro, ma non lo sanno. Sono dentro di lei, ma mamma non se ne accorge. Sono un corpo, un’anima, un cuore. Sono di più di un ammasso di cellule. Non voglio più essere invisibile.
Petra cercherà di essere la figlia che non è mai riuscita ad essere. Cercherà di migliorare i suoi voti a scuola. Cercherà di essere un po’ come Cloe. Ma solo in sé stessa troverà la forza di voltare pian piano pagina. Soprattutto grazie alla presenza di due persone meravigliose: Lore e Dario.
Lore le insegnerà il valore dell’amicizia. Dario quello dell’amore.
«Vuoi mollarmi?» Non gli ho dato il tempo di replicare. «Perché io non voglio mollarti. Non voglio lasciare le cose a metà; l’ho fatto per troppo tempo. Ho promesso che sarei cambiata. E tu adesso vuoi mollarmi, e impedirmi di tener fede alla mia parola. Allora mollami, me la caverò. Ma non credere che ti libererai di me.» Ho raccolto il bastone e l’ho scagliato lontano, facendo contento Saetta che è scricchiolato via, abbaiando al vento. «Continuerò a venire qua. Continuerò ad aiutarti comunque. Ho bisogno di...» Ho soffocato il suo nome tra le labbra. «... questo posto.»Dario mi ha afferrato il polso. Mi ha sfilato il guanto e ha appoggiato la guancia sul palmo della mia mano. Quando ha chiuso le palpebre, l’ho fatto anch’io. Il cuore mi batteva all’impazzata, lo stomaco si contorceva, il sangue m’infiammava la pelle.Le sue labbra screpolate si sono tese in un sorriso stentato. «Un giorno sarai tu a mollare me. Sarà il momento più brutto della mia vita. E di momenti brutti con cui fare il paragone ne ho molti, Petra.»Poteva definirsi una lusinga?Gli ho preso il viso tra le mani e l’ho trascinato in basso per combattere il divario delle nostre altezze. «Per quale assurdo motivo credi che lo farò?»«Le cose belle non durano a lungo.»La sua insicurezza mi ha mostrato la profondità della mia. «Siamo una cosa bella?» gli ho chiesto, con la timidezza che mi attorcigliava la lingua.«Penso di sì.»Ho accostato la fronte alla sua. Scottava. «Allora non mollarmi proprio ora.»Dario mi ha stretto a sé in un abbraccio carico di parole non dette. «Tu, invece, non farlo mai.»
La cosa strana di questo romanzo è che ogni singolo personaggio vi lascerà qualcosa. Ogni singolo personaggio troverà la sua strada, nel bene e nel male riusciranno a toccarvi. Ed è anche inutile dirvi che saranno solo bellissime emozioni. Proprio per questo ne sentirete la mancanza. Mi mancherà Petra con la sua fragilità. Lore con la sua cazzutaggine. Dario con la sua voglia di rinascita.
«Hai idea di come ti sembrerebbe il mondo senza ricordi?»«Più semplice?»«Al contrario. Sconfinato e terribile. È proprio il passato, che fa così male, a essere la miglior cura, la nostra bussola. Ci ha reso quelli che siamo. Rinnegarlo equivale ad annullarci; accettarlo, invece, significa avere coraggio da vendere. Solo gli intrepidi osano rialzarsi, sempre. Tu sei uno di loro, Petra? Perché io lo sono.» Dopo una pausa, la sua voce ha fatto capolino da un sorriso. «Sarebbe bellissimo se mi facessi compagnia tra i ranghi.»Controvoglia, ma guidata dall’orgoglio, mi sono sciolta dalla sua presa. «Smettila di salvarmi. Non sono uno dei tuoi randagi.»«Non ho intenzione di salvarti. Non ne hai bisogno, lo hai già fatto da sola. Ma voglio essere al tuo fianco quando te ne accorgerai.»
Giunti alla fine delle recensioni in genere vi dico se ve lo consiglio o no. Beh, in questo caso ve lo consiglio sicuramente, ma solo quando vi sentirete tristi. Io l’ho fatto in un momento di tristezza personale e mi ha aiutato a tornare a sorridere. Ci sarà un po’ di Petra in tutti voi, e come Petra a volte bisognerà trovare la forza di tornare, giorno dopo giorno a vivere. Nonostante tutto. 
Eleonora ❤

La mia valutazione finale è una principessa:


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xoxo, Eleonora