Review Party Obbligo O Verità. Che Barba L'amore! Di Penny Reid

Review Party Obbligo O Verità. Che Barba L'amore! Di Penny Reid

Review Party Obbligo O Verità. Che Barba L'amore! Di Penny Reid

Buon mercoledì a voi Onceuponiani, 
oggi sono così felice di partecipare al Review Party del libro scritto dall'autrice che ha stregato milioni di lettrici e dominato le classiche oltreoceano con le sue storie brillanti, la sua ironia intelligente e suoi eclettici personaggi. Penny Reid ha coniato, con i suoi romanzi,  addirittura una sottogenere di romance tutto suo: lo smart romance.
La serie "Che barba l'amore!" è composta da contemporary romance autoconclusivi, ognuno dedicato alla storia degli affascinanti galantuomini Winston.

Obbligo O Verità. Che Barba L'amore!

Review Party Obbligo O Verità. Che Barba L'amore! Di Penny Reid
Titolo: Obbligo O Verità. Che Barba L'amore!
Serie: Winston Brothers #1
Autrice: Penny Reid
Editore: Always Publishing Editore
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 304
Data di uscita:  21 Giugno 2018
Prezzo ebook: 5,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 11,82 € | Link acquisto Amazon

Tutti a Green Valley, Tennessee, conoscono i sei fratelli Winston con le loro magnifiche barbe, la loro ingiusta dose di fascino e carisma... e la loro tendenza ad usare questo fascino per le malefatte!

Jessica James, laureata da poco ma da sempre con la testa sulle spalle, è pronta a fare ritorno nella sua piccola città natale del Tennessee per prepararsi alla vita di viaggi che sogna da sempre.
Ad attenderla ci sarà la sua eterna cotta infantile, Beau Winston, il cui sorriso amichevole non ha mai smesso di farle cedere le ginocchia e annodare la lingua, ma soprattutto il suo avversario di sempre, Duane Winston, il gemello di Beau. 
Due uomini che potranno anche condividere lo stesso cognome e un viso dal fascino devastante, ma dove Beau è affabile ed estroverso, Duane è silenzioso e riflessivo. 
Complice un simpatico equivoco e un’interessante partita a Obbligo o Verità, Jessica si ritroverà a chiedersi se dietro alla rivalità con Duane non si nasconda molto di più.
Scoprire l’eterna e insaziabile cotta del gemello burbero la lascerà decisamente impreparata, per non parlare della scoperta delle sue mani bollenti, della sua bocca bollente, e del suo aspetto... ancora più bollente.
Ora che l’infatuazione per Beau è svanita, Jessica si ritrova sempre più attirata dal suo avversario di infanzia. 
Se poi a questa gran confusione si aggiungono un gatto assassino, i guai con una banda di motociclisti e i sogni di una vita, quanto sarà disposta a rischiare una ragazza con la testa sulle spalle e il cuore sottochiave?

Preparatevi a farvi conquistare dalla simpatia e dal fascino barbuto dei fratelli Winston, dei veri rudi uomini del sud con l'animo da gentiluomini!

Obbligo o Verità non solo mi ha fatta morire dal divertimento, ma mi ha fatta morire dalla voglia di leggere ogni singola storia dei fratelli Winston.So già che i libri della serie “Che barba l’amore!” saranno tra i preferiti irrinunciabili della mia libreria! Cinque stelle su cinque! - Samantha Young
Una storia d’amore che sa di casa con una dose extra di dèi barbuti. L’ho adorato! - Kylie Scott


SERIE 

Review Party Obbligo O Verità. Che Barba L'amore! Di Penny Reid
La serie 'Winston Brothers' è così composta:
0.5. Beauty and the Mustache,
1. Obbligo O Verità,
2. Grin and Beard It,
3. Beard Science,
3.5. Beard in Waiting,
4. Beard in Mind,
5. Dr. Strange Beard,
5.5. Beard with Me,
6. Beard Necessities.


review party







Mi raccomando non perdetevi nei prossimi giorni le tappe che ci saranno anche negli altri blog. Oggi, oltre alla mia recensione potete trovare anche quella del blog Vaniti Romance qui . 


autrice

Review Party Obbligo O Verità. Che Barba L'amore! Di Penny Reid

Quando Penny Reid non era ancora impegnata a mettere su carta le sue “storie d’amore brillanti”, lavorava come ricercatrice in un’azienda biotecnica. Inoltre, è una mamma a tempo pieno di tre adulti in miniatura, una moglie, una figlia, un’appassionata di ricamo, del punto croce, del cucito, del fai-da-te di ogni tipo e... ninja immaginaria.

Penny Reid è autrice di molte serie di successo, i suoi romanzi hanno scalato le classiche di USA Today e Amazon General e sono stati già tradotti in cinque paesi.




recensione

Lei: Jessica James, laureata da poco ma da sempre con la testa sulle spalle, figlia dello sceriffo, bella, bionda e ribelle.
Lui: Duane Winston, il gemello di Beau, dagli occhi magnetici, con la barba lunga e tanta roba in figaggine.
Quando ho iniziato a leggere questa storia sono stata subito colpita dai fratelli Winston, lettori miei preparatevi perché ne vedremo davvero delle belle. Io vi dico che oltre a Duane, che mi ha rubato il cuore, ho amato, e non vedo l’ora di leggere il volume che tratterà del fratello Cletus, super intelligente e barbuto. Ecco di uno così potrei seriamente avere una piccola cotta.
I suoi folti capelli rossi erano più lunghi che corti e spettinati da un lato, come se vi avesse appena passato la mano… o come se qualcun altro l’avesse appena fatto.Beau Winston.Sapevo che era Beau, e non il suo gemello Duane, per tre motivi.Sorrideva alla bambina. Beau sorrideva sempre. Duane non sorrideva mai.Secondo, sembrava che stesse aiutando in qualche modo la bambina. Beau era amichevole ed espansivo. Duane era volubile, silenzioso e cupo.Terzo, il mio corpo sapeva distinguerli. Alla vista di Beau, mi ero sempre ridotta a un frignante ammasso di ormoni adolescenziali. Invece Duane, nonostante fosse identico a Beau, mi faceva aumentare la pressione sanguigna e mi riduceva a un frignante ammasso di impacciata e auto-consapevole irritazione.L’uomo che era stato la mia cotta adolescenziale, o meglio, la mia ossessione adolescenziale, camminava verso di noi, completamente concentrato sulla bambina di fianco a lui. Sembrava James Dean con la barba rossa, ma più alto e robusto. Credo che mi scordai come respirare. Era un vero sogno a occhi aperti. Era talmente un sogno a occhi aperti che mi stavo dimenticando di quanto odiassi quell’espressione.
Ma torniamo a Jessica e Duane. Jess, non mi è piaciuta. Ahimè l’ho trovata viziata, sciapa e in alcuni momenti davvero molto egoista. Torna nella sua città natale dopo l’università per insegnare matematica. Ama la matematica, ma fin da piccola avrà sempre il pallino del viaggiare. Non da semplice turista ma da abitante del luogo: in modo tale da poter imparare la lingua, cultura e usi. Un bellissimo sogno davvero. Ma forse questo la porterà ad avere una visione molto contrastante con il pensiero di Duane.
Gli lanciai un’occhiataccia. Lui fece altrettanto. Una tempesta di sentimenti vorticava attorno e tra di noi. Lo detestavo, eppure una parte irragionevole di me, senza dubbio quella malata mentalmente, aveva provato sollievo dopo la scoperta del suo sotterfugio.Duane non mi aveva mai invogliato a guardare a lui con uno sguardo sognante, perché non era per niente eroico. Duane mi faceva annodare la lingua in gola, ma solo perché mi faceva sempre arrabbiare. Non era perfetto, era reale. Ed era uno stronzo arrogante. Certo, era peccaminosamente bello, ma era anche polemico ed esasperante.Ciononostante, e visto che la parte folle del mio cervello deteneva chiaramente ancora il controllo, volevo disperatamente che mi baciasse di nuovo. Che mi baciasse e mi toccasse e mi tirasse i capelli e mordesse le parti più morbide del mio corpo. Volevo la sua bocca affamata e le sue avide dita.Volevo lui.I suoi occhi, resi ancora più brillanti dalla rabbia, si strinsero mentre mi guardava, si mossero tra i miei e scoccarono alle mie labbra. Mi chiesi se riuscisse a leggermi nel pensiero. Mi chiesi se inavvertitamente gli stessi ancora lanciando sguardi bollenti. Mi stupii di fronte all’ingiustizia dei suoi occhi. Erano talmente belli, azzurri e luminosi, affascinanti… peccato che appartenessero a Satana.«Ti odio» sussurrai, sentendomi confusa, sulla difensiva e quindi piena di rancore.Le dita di Duane allentarono la presa di un pelo nel punto in cui mi tratteneva e il suo pollice accarezzò l’interno del mio polso. Rabbrividii e mi odiai per quella risposta involontaria.Alzò un sopracciglio e sospirò dolcemente, sommessamente: «Ti odio anch’io Jess. Ti odio davvero, davvero tanto...»Inspiegabilmente, il mio respiro accelerò. A complicare ancora di più le cose, i begli occhi di Duane erano incollati alla mia bocca e la sua si stava abbassando, uno straziante centimetro alla volta, verso la mia. Come se fossero attratte, come se le nostre labbra fossero ancora magnetizzate, sollevai il mento.Poi, come prima, lui si allontanò. Ancora una volta sentii l’assenza del suo calore per prima, ma questa volta fu come se mi avesse scaraventato giù da un ponte: stavo precipitando nel vuoto. I suoi occhi, inoltre, invece che annebbiati dal desiderio, erano duri e pieni di scherno.Alzò le spalle, infilandosi le mani nelle tasche, le labbra piegate da un lato in un sorriso di derisione. «Ti sei già dimenticata? Io non sono Beau».Mi tirai su, raddrizzando la spina dorsale, mi piantai salda sui piedi e gli lanciai uno sguardo tagliente. «Ovviamente non sei Beau. Lui non ha bisogno di mentire su chi è per piacermi» dissi.Il sussulto di Duane fu appena percettibile; sarebbe bastato battere le ciglia per mancarlo. Il muscolo in corrispondenza della tempia fece un salto e il suo sguardo si indurì ancora di più.
Oh mio Dio Duane. Non so neanche trovare le parole per lui. È il classico uomo rude, ma gentile. Forte ma anche dolce. Bello ma anche tenebroso. Ha da poco perso la madre, quella mamma che gli ha insegnato l’amore per la famiglia, e soprattutto l’essere un bravo uomo.
 Il classico ragazzo per cui sogno e leggo questi romanzi! 😉 (Spero che il mio fidanzato non legga mai questo pezzo, se lo farai saltalo!).
Ama i suoi fratelli, ama correre, ama la città, ma più di tutto ama fin da adolescente Jessica. E sa che il suo ritorno sarà la sua unica chance di averla nella sua vita. E farà davvero di tutto per averla.
Mi piaceva sapere cosa aspettarmi. Preferivo la certezza data da un piano ben congegnato.Ma avevo desiderato la sua bocca sulla mia. L’intensità feroce di quel desiderio mi aveva fatto uscire di testa in quel momento. Volevo quel ricordo. Perché con Jessica avevo sempre voluto avere molto più di una scopata senza importanza.Quando aveva pensato che fossi Beau, i suoi occhioni marroni erano fiduciosi, adoranti. Non mi aveva mai guardato così prima. Era come una droga. Volevo che lo facesse di nuovo. Ma le mie già scarse possibilità si erano praticamente ridotte a zero. Avrei dovuto aspettare e ora ne pagavo il prezzo. Mi ero ripetuto per mesi il discorso che le avrei fatto, aspettando il momento giusto.Avevo rovinato il mio meticoloso piano per un bacio, ma non riuscivo a non pensare che ne fosse valsa la pena.La sua pelle era morbida, come un petalo o come seta. Il ricordo di aver toccato, assaggiato e stretto Jessica, e dell’aver avuto contraccambiata l’intensità delle mie attenzioni, era ancora fresco. Come lo era il soffocante dolore del suo rifiuto.Mi odiava, non gliene facevo una colpa, proprio per niente.E adesso supponevo che quella sarebbe stata l’unica volta in cui lei aveva permesso che qualcosa simile all’affetto potesse esistere tra noi. Ripensandoci, immaginai anche che non avrebbe mai più rivolto la parola a Duane Winston.Per cui non mi dispiaceva di averla ingannata.Chiusi le mani a pugno e mi sforzai di non pensare a niente. Ma, nonostante tutto, i miei occhi erano attirati dalle sue labbra. Erano sempre state un poco oblique, più alte da un lato che dall’altro. Quell’imperfezione le rendeva solo più attraenti. Le davano l’aspetto di chi stesse pensando a una battuta tra amici, come se fosse pronta a ridere.I miei occhi si abbassarono sul suo collo prima che mi costringessi a fermarmi. Se li avessi abbassati ancora avrei ricominciato a pensare alla sua nudità. Non mi serviva quel genere di tortura. Per cui riportai gli occhi nei suoi.Ora non mi guardava fiduciosa. Non riuscivo a decifrare la sua espressione, ma sembrava nascere da pensieri tutt’altro che gentili.Io cancellai ogni emozione dalla mia espressione. Non volevo farle vedere come mi aveva ridotto. Ero caduto nella sua rete. Peggio ancora, lei non sapeva nemmeno di avermi accalappiato. E anche se l’avesse saputo, non le sarebbe potuto importare di meno.
Ecco che inizia quindi una storia fatta di amore e passione. Ma anche di dolcezza e tenerezza. Una storia in cui non mancheranno anche momenti di tensione, che mi hanno tenuta con il fiato sospeso. Momenti in cui avrei voluto ammazzare i due personaggi per le cavolate che hanno combinato, ma soprattutto una storia in cui alla fine vincerà l’amore. Quello vero. Quell’amore in cui l’importante sarà lo stare con l’altra persona, non importa il come, il dove e soprattutto il quando.
Mentre parlavo gli occhi di Duane si erano spalancati e poi ristretti; la loro solita brillantezza interna sembrava essersi affievolita, sparita, sostituita da un severo disappunto che mi dilaniò completamente il cuore. Poi la sua espressione si indurì nella comprensione e infine in un’amara, sospettosa ostilità.Per la prima volta nella mia vita, desiderai non essere la donna che ero. Desiderai di voler vivere a Green Valley e di accontentarmi di essere un’insegnante in una piccola città, una moglie, una madre, un membro della comunità. Ma non era quello che volevo, non era quella la persona che ero.Non mi illudevo che i miei sogni fossero migliori. I miei sogni non erano migliori, erano solo diversi. Avevo scelto il mio lavoro perché mi permetteva di trasferirmi ovunque; in qualunque città servivano insegnanti di matematica e scienze. E io volevo essere libera da beni materiali, libera dal possederli ed essere posseduta da loro, volevo vivere nel mondo, non in un piccolo angolo della Terra.Duane annuì, lentamente all’inizio. I suoi occhi si allontanarono prima che si voltasse e tornasse lentamente alla coperta per recuperare camicia e canottiera. Si infilò la canottiera bianca, ma lasciò perdere la camicia, preferendo infilarla nello zaino. Non sapevo cosa fare, non riuscivo a decifrare cosa stesse pensando, per cui rimasi vicino al tronco e aspettai un qualche segno.Una parte egoista di me desiderò non avergli detto la verità. Dopotutto, sarei dovuta restare ancora due o tre anni. Nessuno capiva il mio desiderio di viaggiare per il mondo, allora perché mi aspettavo che con lui sarebbe stato diverso? Ero sempre stata quella fuori posto nella mia famiglia, mi ero sempre sentita un’estranea. Avevo imparato anni fa a nascondere ai miei genitori quel lato di me stessa e quasi tutti i miei altri istinti folli.Duane ed io saremmo potuti uscire insieme, divertirci insieme, io sapendo che era una cosa temporanea, lui pensando che avrebbe portato a qualcosa di duraturo. Avrei potuto tenere per me i miei sogni e pianificare i miei viaggi in segreto.Poi, una volta risparmiato abbastanza e arrivato il momento giusto, l’avrei mollato. Diavolo, magari non saremmo neanche arrivati a quel punto. Magari non eravamo fatti l’uno per l’altra. Magari sarebbe durata solo qualche settimana o mese.… No.Sentii la parola nella mente come se fosse stata pronunciata ad alta voce. Sapevo con insolita certezza che Duane aveva ragione. Eravamo fatti l’uno per l’altra. Nascondergli la verità sui miei sogni avrebbe significato nascondere me stessa, e sarebbe stato eccessivamente scorretto nei suoi confronti. Una cosa era fingere coi miei genitori, perché loro riuscivano a gestire la mia saltuaria pazzia, e credevano che la mia wanderlust, la mia voglia di vedere il mondo, fosse una fase.Nascondere la vera me stessa a Duane era tutta un’altra questione. Non se lo meritava.Dopo qualche tempo, alzò lo sguardo su di me e io fui rattristata, ma non sorpresa, di vedere che si era completamente chiuso a riccio.
Voglio davvero ringraziare la casa editrice per avermi permesso di leggere questa storia. E voglio davvero pregarla di portare presto in Italia la storia degli altri fratelli. Insomma, che altro posso dirvi se non leggetela! E soprattutto VIVA GLI UOMINI BARBUTI!
Chiusi gli occhi, scuotendo la testa, resistendo al canto che chiamava la mia anima, fino al midollo, e mi tentava di andare incontro alla mia stessa rovina e anche la sua.Ancora incapace di deglutire mi schiarii la gola invece, e chiusi gli occhi, facendo appello a tutta la mia volontà. L’autoconservazione finalmente si risvegliò e io seppi cosa dovevo fare.«Jess, ne parliamo quando torni. Ok?» La mia voce era ferma e calma.Un singhiozzo soffocato risuonò dall’altro capo del telefono e io fui sul punto di cedere, di arrendermi e dirle quanto l’amavo, quanto l’adoravo. Ma poi mi costrinsi a immaginare a come mi avrebbe potuto guardare tra cinque o dieci anni. Sarei stato la causa della sua infelicità perché sarei stato il bersaglio del suo risentimento.Mia madre guardava in quel modo mio padre.Lui era stato il ladro dei suoi sogni, della sua vita. La mamma amava noi ragazzi, ma noi tutti sapevamo che desiderava di più. No, non avrei mai potuto percorrere quella strada.«Ok» disse finalmente, la sua voce era appena un soffio, abbattuta.«Ok. Ciao, Jess».Lei non rispose subito e io sapevo che stava coprendo il telefono con la mano, probabilmente perché non la sentissi piangere, ma poi disse in un soffio: «Arrivederci, Duane» e riagganciò.Spostai il telefono dall’orecchio e fissai lo schermo, il numero che avevo salvato prima, come Jessica – Funerale Texas.Ero stato un idiota.Jessica non mi avrebbe spezzato il cuore.Io avrei spezzato il suo.
Non lasciatevi scappare questa storia. Nel frattempo io vi abbraccio e vi auguro una splendida giornata. A presto, 
Eleonora ❤

La mia valutazione finale è una principessa:


The photo cover has been unloaded by internet.

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xoxo, Eleonora