Recensione La Matematica Dell’amore Di Helen Hoang

Recensione La Matematica Dell’amore Di Helen Hoang

Recensione La Matematica Dell’amore Di Helen Hoang

Buongiorno Onceuponiani miei, 
è con immenso piacere che oggi recensisco per voi un romanzo che ho adorato fin dalle prime pagine. Un romanzo di una dolcezza e particolarità che mi ha tenuta impegnata ore dopo ore finché non sono arrivata alla conclusione. Ho adorato da impazzire questo romanzo. Quindi andiamo a conoscerlo insieme. 

La Matematica Dell’amore

Recensione La Matematica Dell’amore Di Helen HoangTitolo: La Matematica Dell’amore
Serie: The Kiss Quotient #3
Autrice: Helen Hoang
Editore: Leggereditori
Genere: Contemporary Romance
Data di uscita: 30 Maggio 2018
Prezzo ebook: 4,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 13,60 € | Link acquisto Amazon

Stella Lane pensa che la matematica sia l’unica legge che regoli l’universo. Nel suo lavoro si serve di algoritmi per prevedere gli acquisti dei clienti, e questo le ha assicurato più denaro del necessario ma l’ha privata di un minimo di esperienza con gli uomini. Non aiuta il fatto che Stella sia affetta da Asperger e che i
baci alla francese le ricordino uno squalo che si fa pulire i denti da un pesce pilota. La soluzione per i suoi problemi è una sola: fare molta pratica, con un bravo professionista. Ecco perché assume un gigolò, Michael Phan, un vero esperto nel settore, che accetta di guidarla in un articolato programma di lezioni: dai preliminari alle posizioni più ardite. In poco tempo Stella non solo impara ad apprezzare i suoi baci, ma anche tutte le altre cose che Michael le fa provare, e la loro “insolita” collaborazione inizia ad assumere uno strano senso, tanto da insinuare in lei il sospetto che l’amore sia la logica da seguire...



serie 

Recensione La Matematica Dell’amore Di Helen Hoang

La serie 'The Kiss Quotient' è così composta:
1. La Matematica Dell’amore, 



autrice

Recensione La Matematica Dell’amore Di Helen Hoang


Helen Hoang è quella persona timida che non parla mai. Fino a quando non lo fa. E le cose peggiori fuoriescono dalla sua bocca. Ha letto il suo primo romanzo alle elementari e da allora è sempre stata assuefatta. 
Nel 2016, le è stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico in linea con quello che era precedentemente noto come sindrome di Asperger. Il suo viaggio ha ispirato THE KISS QUOTIENT, che uscirà nel giugno 2018 con Berkley. 
Attualmente vive a San Diego, California, con suo marito, due bambini e pesci domestici. 






recensione

Lei: Stella Lane, lavora presso un’agenzia che si occupa di dati economici, bella, schiva, ma affetta da sindrome di Asperger.
Lui: Michael Phan, un gigolò, che nasconde un passato e un presente molto difficili.
Voglio già annunciarvi che credo di non essere all’altezza del libro. Spero tanto di riuscire, anche se in minima parte, a farvi arrivare quanto questo romanzo sia stato davvero meraviglioso per me.
Quando ho visto questo romanzo online, con le prime indiscrezioni, ne sono subito rimasta affascinata: “Una serie centrata sulla matematica, da buona studentessa di ingegneria non potevo certo farmelo scappare”.
«Allora magari è la persona giusta per te, tesoro. Avendo problemi da risolvere, potrebbe essere più comprensivo per la tua sindrome di Asperger.»Benché le parole fossero state pronunciate con tono pragmatico, suonarono artificiose e troppo rumorose alle orecchie di Stella. Un’occhiata veloce verso i tavoli accanto nella veranda del déhors del ristorante la rassicurò sul fatto che nessuno avesse sentito e così abbassò lo sguardo verso quella mano poggiata sulla sua, trattenendosi consapevolmente dal tirarla via. Il contatto indesiderato irritava Stella e sua madre lo sapeva. Lo faceva per farla ‘acclimatare’. Il più delle volte la faceva uscire di testa. Era possibile che Philip fosse in grado di capirlo?«Ci farò un pensierino» disse Stella, e ci credeva davvero. Odiava dire bugie ed essere evasiva ancor più di quanto odiasse il sesso. E, in fin dei conti, voleva rendere orgogliosa e far felice sua madre. Indipendentemente da cosa facesse, era sempre a un passo dall’avere successo agli occhi di sua madre e, di conseguenza, anche ai suoi. Un fidanzato sarebbe stato la mossa giusta, lo sapeva. Il problema era che lei non riusciva proprio a tenersi un uomo.
Ed è stato tutto un meraviglioso WOW dall’inizio alla fine. Quando incontro un personaggio come Stella nei miei libri, so già che sarà un successone, non quanto per il romanzo, ma proprio per quello che il personaggio mi lascerà. Stella è affetta da questa sindrome, che rientra nella categoria dell’autismo. E da sempre fin da bambina ne limiterà la vita. Lei sarà vittima di tutta una serie di ossessioni, e che se non svolgerà ad una certa ora, in uno specifico ordine rischierà di star male. Anche la musica assordante e i luoghi troppo affollati possono destabilizzarla, ecco perché nel suo mondo ci sarà posto solo per la sua ossessione. L’econometria: dati, matematica ed algoritmi.
La strana sensazione che ribolliva lungo la schiena di Michael si fece più intensa. Era in qualche modo diventata più carina con il procedere del discorso. Occhi castani e ciglia folte, labbra turgide, un profilo delicato e un collo vulnerabile. Gli attraversarono la mente vivide immagini di lui che le slacciava i bottoni della camicetta.Ma, a differenza del solito, non aveva voglia di farlo in fretta. Non aveva voglia di saltare direttamente alla scopata, andarsene e tornare a casa. Quella ragazza era diversa. Era quella scintilla negli occhi. Voleva prendersi tutto il tempo necessario per vedere se riusciva a farla brillare di un altro genere di eccitazione. Il suo cazzo premeva contro la zip dei jeans, riportandolo al presente.La pelle gli era diventata bollente, si era fatta sensibile e il cuore gli batteva con impazienza. Non era così arrapato da una vita. E non aveva fantasticato che fosse qualcun’altra. Si ripeté che era solo lavoro. Non c’era affatto spazio per voglie ed esigenze personali. Questo incarico era proprio come ogni altro e, una volta portato a termine, sarebbe passato al successivo.
La sua famiglia però la spingerà a cercare un uomo. Un uomo con la quale crearsi finalmente una famiglia e avere dei bambini. Ci sarà però un piccolo problema, non ama molto il contatto fisico. Non fraintendetemi, lei ha avuto dei rapporti, ma in quei rapporti si offriva ai maschi, rimaneva immobile e aspettava che finissero. Per lei il sesso sarà un qualche cosa che servirà solo ai suoi ‘compagni’.
«Dopo la notte di ieri vuoi proseguire con queste lezioni folli?»«Non sono folli, ma sì, ho intenzione di proseguire.» Si impose di alzare gli occhi su quel volto impassibile e fece un respiro risoluto. «Magari se ci pensi un po’ su, ti verrà in mente qualcuno di... paziente, come te, e che... che non ha problemi col sudore o...»Fece mezzo passo verso di lei. La mandibola titubò un momento prima di dire: «Le ragazze come te non hanno bisogno di accompagnatori. Le ragazze come te hanno dei fidanzati. Devi toglierti dalla testa quest’idea.»Le pulsò dentro una rabbia ardente, che la immobilizzò. Lui non ne sapeva niente delle ragazze come lei. «Non è assolutamente vero. Le tipe come me intimoriscono i ragazzi e li fanno scappare. Le tipe come me non sono mai state invitate a uscire neanche da un solo ragazzo. Le tipe come me devono cavarsela da sole, creare la propria fortuna. In vita mia ho dovuto lottare per ciascun successo raggiunto e lotterò anche per questo. Diventerò brava a fare sesso e allora, alla fine, sarò in grado di convincere la persona giusta a stare con me.»«Stella, non è così che funziona. Non ti servono lezioni.»«Non sono d’accordo. Per favore, pensaci, okay? Mi fido del tuo parere.» Si precipitò verso la borsetta, tirò fuori un biglietto da visita e vi scarabocchiò sul retro il suo numero di cellulare. Mettendoglielo in mano, aggiunse: «Te ne sarei davvero grata. Grazie.»Lui si infilò il bigliettino nella tasca posteriore con un brusco gesto della mano. «Cosa fai se non ti do un nome?»Fece spallucce. «Il mio processo di selezione ha funzionato piuttosto bene la prima volta. Mi basterà mettermi a ripercorrere gli annunci di accompagnatori.»«Sai quanti fake ci sono lì? Non è sicuro.» Sollevò una mano come se volesse toccarla ma, al contrario, la chiuse a pugno e la ritrasse.«Mi stai dicendo che la garanzia di sicurezza della tua agenzia è inutile?»Michael ringhiò di frustrazione e si passò le dita tra i capelli bagnati, facendone alzare le punte. «C’è un processo di verifica basato su test psicologici e controllo dei precedenti, ma la gente riesce a passare inosservata. Non voglio che ti succeda qualcosa.»Stella alzò il mento. «Non sono stupida. Ho un taser.»«Hai un che?»Agguantò il Taser C2 rosa dalla borsetta e glielo allungò.«Cavolo, e sai anche usarlo?» Michael lo fissò con occhi così spalancati che Stella ne avrebbe riso se la situazione fosse stata in qualche modo diversa.«Tiri indietro la sicura, punti e premi il pulsante. È facilissimo.»«L’avresti usato su di me?»«Non l’ho fatto, quindi evidentemente la risposta è no.»Quando Michael, affascinato e atterrito, lo ruotò per fissarlo con interesse, lei glielo strappò di mano.«Mai puntarlo contro di sé.» Dopo averlo lasciato cadere nella borsetta, incrociò le braccia e disse: «Come puoi vedere, ho la situazione sotto controllo, ma apprezzo la tua preoccupazione.»Il pensiero di dover ripassare in rassegna gli annunci per accompagnatori le fece digrignare i denti. Non le interessava più nessuno di quegli uomini. Una volta deciso, era deciso. L’unico che voleva era Michael, ma aveva fatto un pasticcio di tali proporzioni che lui non avrebbe potuto sopportare di rivederla. Come pensava di poter migliorare se il suo problema continuava ad allontanare le persone che avrebbero potuto darle una mano?La sua amarezza doveva essere visibile perché il viso di Michael si addolcì. «Stella, io non concedo più incontri, altrimenti avrei accettato la tua offerta.»«Perché?» chiese lei con uno sbuffo pieno di frustrazione.«In passato lo facevo. Una cliente si è affezionata e la situazione mi è sfuggita di mano. La politica di optare per un’unica sessione ha risparmiato a me e le mie clienti un sacco di problemi.»«Vuoi dire che sapevi già che non avresti accettato?» L’umore nero minacciava di tracimare e macchiarle le viscere. Aveva creduto che lui fosse una possibile soluzione al problema, ma, a quel punto, pareva che fosse stata fin dall’inizio soltanto l’avventura di una notte.Lui annuì brusco.
Sarà proprio questo che la spingerà a chiamare un professionista. E sarà qui che entrerà in gioco Michael. Lui è meraviglioso, bello, atletico, intelligente, forte, ma nello stesso tempo dolce e affettuoso. Stella riuscirà con lui ad avere una sorta di legame che non è mai riuscita ad avere con nessun’altro. Michael dall’altra parte fin dal primo incontro con Stella, ne rimarrà affascinato. E proprio non riuscirà a capire come mai una ragazza così intelligente e bella possa avere questi problemi.
Michael fece intrecciare le loro lingue e il corpo di Stella cedette tra le sue braccia. Lei ondeggiava i fianchi contro l’avido turgore sotto la sua zip e gli sfregava i capezzoli contro il petto. Si morse le labbra trattenendo un gemito. Non aveva desiderato una donna così per... Aveva mai desiderato una donna così?Quando Michael arretrò, le labbra di Stella rimasero dischiuse con muti ansimi di desiderio. Gli occhi ci misero un po’ a metterlo a fuoco; lui si aspettava che si voltasse per spuntare un’altra casella della lista. Ma, al contrario, gli cinse con le braccia il collo e lo tirò a sé, abbracciandolo forte. Premette le labbra contro la sua tempia.Una sconvolgente sensazione di tenerezza gli pervase il corpo. Lei non si stava comportando come se quello che c’era tra di loro fosse un servizio a pagamento. Si comportava come se significasse qualcosa, come se ci tenesse, magari persino a lui.Un’altra camera d’hotel, un altro letto, un’altra cliente tra le sue braccia. Era un normalissimo venerdì sera. Solo che lui non si era mai sentito tanto esposto, tanto a nudo, eppure aveva ancora indosso quei maledetti pantaloni.Doveva essere puro sesso, niente presunte attenzioni. Non poteva continuare a farlo se ci teneva. L’affetto avrebbe trasformato il lavoro in tradimento e lui si rifiutava di tradire. Era tempo di togliersi dalla testa queste sciocchezze e rimettersi al lavoro.Il peso di Michael si stabilì tra le gambe di Stella. Un gelo polare le penetrò la pancia, sbalzandola di nuovo alla realtà.
I due quindi inizieranno questo sorta di rapporto/contratto che li poterà lentamente a provare dei sentimenti l’uno per l’altra. E la cosa meravigliosa sarà proprio leggere come entrambi riusciranno ad interagire l’uno con il mondo dell’altra. Perché entrambi hanno un mondo che non riescono e non vogliono far scoprire. Ho adorato da morire entrambi i personaggi, la cura e la dolcezza di Michael che istante dopo istante si prenderà cura di lei. L’ho davvero invidiata. Ahahah so che non è normale, ma leggendo questa storia lo capirete anche voi.
Era finita. Le aveva chiesto di fare la brava con la sua famiglia e lei aveva fatto piangere la madre. Non si poteva rimediare a una cosa del genere.La pancia le imponeva di dire a Michael la verità. Benché non ne conoscesse la reale entità, lui già sapeva dei suoi problemi: sensibilità agli odori, ai suoni e al contatto, l’ossessione per il lavoro, la necessità di seguire una routine e il disagio con le persone. Quello che non sapeva era che tutto questo aveva un nome, una diagnosi.La compassione era meglio dell’odio? Allora credeva che fosse insensibile e maleducata, ma la vedeva comunque come una persona normale a cui capitava di avere qualche stranezza. Con un’etichetta, sarebbe forse stato più comprensivo, ma avrebbe smesso di vederla come Stella Lane, goffa econometrista che adorava i suoi baci. Ai suoi occhi, sarebbe diventata la ragazza autistica. Sarebbe stata... meno.Degli altri, non le importava cosa pensassero.Da Michael, aveva disperatamente bisogno di essere accettata. Aveva un disturbo, che però non la definiva. Era Stella. Era una persona unica.
Insomma, che altro posso dirvi? È una di quelle storie che arrivano al cuore lentamente, man mano che i protagonisti si fannno conoscere. Una di quelle storie dolci, che fanno sognare, una di quelle storie che dopo settimane e mesi ricordi con il sorriso sulle labbra, e che ti fanno venire voglia di leggerlo e leggerlo ancora. Quindi ringrazio di cuore l’autrice per questa meravigliosa lettura. Ringrazio anche la casa editrice per averlo tradotto e portato in Italia.
«Quando vuoi bene a una persona, Michael, lotti per lei con ogni mezzo che hai. Se ti ci metti d’impegno, suo padre arriverà ad apprezzarti. Se tratti bene sua figlia, ti vorrà bene.»«Credo che sarebbe molto egoista da parte mia lottare per lei. Ci sono uomini molto più adatti a Stella. Sono più ricchi, più colti, e più...» Le sue parole si affievolirono quando lei si voltò lentamente per guardarlo, con gli occhi stretti in uno sguardo da far avvizzire le palle.«Sembri proprio tuo padre! Se non riesci a sopportare l’idea di stare con una donna che ha più successo di te, allora lasciala in pace. Sta meglio senza di te. Se invece la ami, allora sai quanto vale quell’amore. Rendilo una promessa. È l’unica cosa che le serve.»«Tu credi che sia come papà? Credi che mi comporterei come lui?» Le parole di sua madre lo sommersero d’acqua gelida e gli ostruirono i polmoni. Cazzo, pure sua madre pensava...«Non lo faresti mai» disse lei muovendo la mano con un gesto di noncuranza. «Lui non ha cuore. Tu sì, e ti indirizza verso la giusta direzione. Ma tu credi di dover essere il migliore e di dover fare tutto da solo. Tu e tuo padre avete entrambi un problema.»«No, io non...»«Allora perché stai ancora lavorando al negozio? E perché hai cucito tutte le mie cose? Credi che questa vecchia non sia capace di fare una cucitura diritta?» chiese lei esasperata.«No, io...»«Non riesco più a stare in casa. So di non essere più veloce come una volta, ma faccio comunque delle cose fatte bene. Mi sento meglio. Le medicine fanno effetto. Voi ragazzi dovete smetterla di rinchiudermi in casa e tu, Michael, devi smetterla di venire in negozio. Non ti voglio più lì, soprattutto visto che sei di umore nero. Fai male agli affari.»«Mẹ, non ti posso lasciare da sola e tu non permetteresti a nessuno di lavorare con te, se non fa parte della famiglia.» Era una verità cui non poteva sfuggire e con cui doveva fare i conti, una sbarra della prigione in cui viveva per sua volontà. Perché le voleva bene.«Credi di essere l’unico in famiglia capace di cucire? Quanti cugini hai? Che ne dici di Quan? È venuto al negozio sabato per sistemarsi la cerniera del giaccone con la macchina. Sapeva cosa stava facendo e non gli piace lavorare per sua madre. Lei sbraita troppo.»Michael sobbalzò sulla sedia quando il suo cervello si rimescolò nel tentativo di comprendere cosa avesse detto. «Lo faresti lavorare in cassa? Con tutti quei tatuaggi?»Lei puntò un dito sul braccio di Michael dove l’inchiostro nero spuntava da sotto la manica della t-shirt. «Anche tu ne hai. Non credere che non me ne sia accorta. Non capisco minimamente il motivo per cui voi giovani vi facciate una roba del genere.»Lui lasciò scivolare la mano sinistra dal volante così che il braccio abbassato fosse fuori dalla visuale. «Alle ragazze piace.»«Alla mia Stella piace?»«Be’, sì.» Aveva baciato il dragone così tante volte che probabilmente al tatuaggio ormai gli mancava quanto mancava a Michael. Gli venne in mente che forse Philip Mortimer, sotto i vestiti, era privo di tatuaggi come un bambino. Un sorriso soddisfatto gli espugnò le labbra.E da quando Mẹ aveva cominciato a definire Stella ‘la sua Stella’?«Non è innocente come credi» soggiunse lui, cercando di mitigare l’eventuale delusione della madre.Lei lo fulminò con uno sguardo da ‘mi prendi in giro?’ prima di concentrarsi sugli edifici che sfilavano accanto. «Come se una ragazza potesse preservarsi a lungo con mio figlio. Tra l’altro, ogni madre vuole una nuora che sappia darsi da fare. Voglio tenere nuovamente in braccio dei bimbi.»Michael si strozzò e tossì.«Non dimenticarti di svoltare.»
Quindi che altro posso dirvi se non leggetelo!! E fatemi sapere come sempre la vostra. Vi abbraccio. Un caro saluto. 
Eleonora ❤

La mia valutazione finale è una principessa:


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xoxo, Eleonora