Recensione Un Altro Giorno Ancora Di Bianca Marconero |
Buona domenica lettori miei, come state? Oggi ho il grandissimo piacere di recensire l'ultimo romanzo di Bianca Marconero. Sto proprio parlando di 'Un altro giorno ancora', edito dalla Newton Compton Editori. E che posso dirvi? Vi anticipo già lo adorerete. Quindi forza iniziamo!
Un Altro Giorno Ancora
Autrice: Bianca Marconero
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 416
Data di uscita: 19 Aprile 2018
Prezzo ebook: 1,99 € | Link acquisto Amazon
Prezzo cartaceo: 5,86 € | Link acquisto Amazon
I sentimenti sono come i fiori selvatici. Crescono dove meno te l’aspetti.
Elisa Hoffman ha imparato presto a cavarsela da sola. Ultima di cinque fratelli, vive per la famiglia e per l’equitazione. L’esclusivo maneggio in cui lavora, alle porte di Milano, è il posto che ama di più al mondo, e mette da parte tutti i risparmi per riuscire a comprarsi Sparkle, un cavallo che ha addestrato per mesi. Tutti i suoi sogni, però, si infrangono alla notizia che Andrea, un ragazzo terribilmente bello e ricco, ha offerto più soldi e ha acquistato il cavallo che le era stato promesso. Elisa non si dà pace e riversa su di lui tutto il suo risentimento. Ma Andrea è davvero così freddo come sembra, o sotto il ghiaccio si nasconde qualcosa di diverso? Un imprevisto, un accordo e un’inattesa amicizia con il nemico permettono a Elisa di scoprire che il ragazzo, in realtà, possiede delle qualità inaspettate… Una storia sull’amore in tutte le sue declinazioni, e sui sentimenti che, come fiori selvatici, crescono in silenzio, senza che nessuno li annaffi.
Elisa Hoffman ha imparato presto a cavarsela da sola. Ultima di cinque fratelli, vive per la famiglia e per l’equitazione. L’esclusivo maneggio in cui lavora, alle porte di Milano, è il posto che ama di più al mondo, e mette da parte tutti i risparmi per riuscire a comprarsi Sparkle, un cavallo che ha addestrato per mesi. Tutti i suoi sogni, però, si infrangono alla notizia che Andrea, un ragazzo terribilmente bello e ricco, ha offerto più soldi e ha acquistato il cavallo che le era stato promesso. Elisa non si dà pace e riversa su di lui tutto il suo risentimento. Ma Andrea è davvero così freddo come sembra, o sotto il ghiaccio si nasconde qualcosa di diverso? Un imprevisto, un accordo e un’inattesa amicizia con il nemico permettono a Elisa di scoprire che il ragazzo, in realtà, possiede delle qualità inaspettate… Una storia sull’amore in tutte le sue declinazioni, e sui sentimenti che, come fiori selvatici, crescono in silenzio, senza che nessuno li annaffi.
autrice
Bianca Marconero, è lo pseudonimo di una scrittrice di Reggio Emilia. Ha lavorato come redattrice per periodici per ragazzi e poi è approdata alla scrittura creativa. Con la Newton Compton ha pubblicato La prima cosa bella, L’ultima notte al mondo, Ed ero contentissimo e Un altro giorno ancora.
recensione
Lei: Elisa Hoffman, ultima di cinque fratelli, vive per la famiglia e per l’equitazione.
Lui: Andrea, un ragazzo terribilmente bello e ricco.
Non ho mai letto nulla di questa autrice, leggendo online le varie recensioni su questo romanzo ne sono stata colpita. E quindi ho deciso di acquistarlo sullo store di Amazon. Scelta veramente, ma veramente molto saggia e giusta la mia. Bianca mi ha tenuta incollata alle pagine del suo romanzo fin dal primo capitolo, e devo davvero ringraziarla perché mi ha permesso di uscire da un periodo in cui non riuscivo più a leggere nulla. Ora la mia fame di libri è tornata, più forte che mai!
Insomma, lettori miei che posso dirvi? Io l’ho adorato. Già solo per il fatto che mi ha tenuta incollata alle pagine vale 5 stelle, ma non è solo per questo. Ma proprio per le emozioni che Bianca è riuscita a regalarmi: dolcezza, tristezza, odio, senso di famiglia, di coraggio, di forza, ma soprattutto amore. Che non sarà per forza quello tra i due protagonisti, ma anche l’amore nel senso di famiglia che ci sarà tra Elisa e i suoi 4 fratelli e tra Andrea e Bianca (no, non l’autrice, ma la sorella di Andrea). Quindi non potete non leggerlo! E subito anche! Forza!
Lui: Andrea, un ragazzo terribilmente bello e ricco.
Non ho mai letto nulla di questa autrice, leggendo online le varie recensioni su questo romanzo ne sono stata colpita. E quindi ho deciso di acquistarlo sullo store di Amazon. Scelta veramente, ma veramente molto saggia e giusta la mia. Bianca mi ha tenuta incollata alle pagine del suo romanzo fin dal primo capitolo, e devo davvero ringraziarla perché mi ha permesso di uscire da un periodo in cui non riuscivo più a leggere nulla. Ora la mia fame di libri è tornata, più forte che mai!
Nella vita vera sono altre le cose importanti. E quella che più conta per me è che sia chiaro, lapalissiano, che non voglio rogne sentimentali.Non voglio cioccolatini a San Valentino e non voglio la telefonata della buonanotte. Non voglio un ragazzo tutto mio. Non sogno marito e figli. Allargare la propria cerchia di affetti vuol dire esporsi alle cose che possono andare male. Può sembrare un discorso cinico, ma lascio l’ottimismo agli avventati. Poiché la vita mi ha già preso a calci un paio di volte, ora adotto le mie precauzioni. Disarmo la sfiga, limitando il numero di persone che mi possono ferire. Da quando ho messo in pratica questa regola, la vita fa meno paura.Voglio anche ringraziare Bianca per aver scelto di creare Elisa così. Finalmente lettori miei, siamo davanti ad una ragazza super cazzuta, (lo so che non si dice, ma non riesco a trovare un altro aggettivo che sia migliore). Ama i suoi fratelli che sono tutta la sua famiglia, dopo aver perso entrambi i genitori, ma soprattutto la mamma che era il collante; dalle parole scritte nel romanzo, infatti si evince che fosse una donna molto saggia, ma soprattutto amante dei cavalli. Quei cavalli con cui riusciva ad instaurare un rapporto di fiducia ed amore. Stesso dono che ritroveremo in Elisa.
«Non ho problemi, io. Voglio solo darti uno strappo a casa».«No».«Perché?».Rispondo di pancia. Sono troppi giorni che sto male. E lui non ha la decenza di capire!«Perché adesso io ti odio», lo dico e mi tolgo un peso. «Intendiamoci, non che prima ti amassi. Però ti tolleravo. E questo nonostante tu sia un mezzo psicopatico che misura la distanza tra casa mia e il maneggio. Perché ti svelo un segreto: non è una cosa normale, okay? Ma tu sei libero di essere un maniaco. Libero di razionalizzare tutto, per quanto sia un enorme spreco di tempo perché la maggior parte delle cose non ha un cazzo di senso», prendo fiato. «Quindi, merda, in tutti questi anni era “vivi e lascia vivere”, un tacito accordo sottoscritto da me e da te. Ti ho pure fatto le mie congratulazioni quando ti sei messo con Agata Fibonacci! Benché da piccoli fossimo abbastanza d’accordo sul fatto che Agata fosse una stronza, ma, vedi? Non ho mai interferito con la tua vita! Quindi perché diavolo mi hai fatto questo?».Lui stringe i pugni. «Elisa è quello che sto provando a dirti da undici giorni».È serio, ha la voce di uno convinto che si possa sistemare, e questo mi chiude completamente la vena.«Fanculo», lo interrompo. «La verità è che non me ne frega niente! Perché tanto non ti perdonerò mai», e la voce si spezza sul “mai”, perché lo sento assoluto come un impegno. «Mi hai preso più di un cavallo, mi hai preso la prima cosa bella da quando è morta mia madre. Quindi, da oggi, evitiamo le stronzate tipo ti do un passaggio, evitiamo che vieni nei posti dove lavoro, evitiamo le ramanzine sui quarantenni sposati che ci provano con me. Evitiamo ogni cosa perché, se prima era vivi e lascia vivere, da oggi io e te non siamo niente».Non mi prendo neppure il disturbo di guardarlo in faccia.Lo supero e taglio giù per la campagna scura.Elisa infatti, sarà capace di domare Sparkle. Un cavallo impaurito, ma che sarà molto portato per le gare. Sarà proprio lui, in un certo senso, il fulcro di tutta la storia. Il legame tra Elisa e Sparkle sarà di vero amore, e no non è un’esagerazione ma la realtà dei fatti, perché i due riescono a sentirsi senza neanche vedersi. Ma sarà proprio quando Elisa finalmente potrà comprarlo che entrerà in gioco Andrea. Comprando quel magnifico esemplare al posto suo. Sarà proprio qui che inizieranno i guai, perché tra Elisa ed Andrea inizierà un rapporto di vero odio. Più da parte di Elisa in realtà.
Il punto è che io non sono una santa. Leone lo sa, perché noi ci siamo sempre confidati tutto. Ma Dante no. Dante pensa che io abbia baciato solo il mio orsacchiotto.Lui è il fratello-padre anche per questo. Non mi concede scatti di crescita, e poiché parlo solo di cavalli e non porto ragazzi a casa, lui immagina che nella mia vita ci siano solo i cavalli.Non posso neppure spiegargli a cosa mi servono, precisamente, i ragazzi con cui di tanto in tanto entro in confidenza. Fossi un uomo, e mi proclamassi contrario agli impegni ma disponibile al sesso nessuno ci troverebbe nulla di strano. Ma, poiché sono una ragazza, la questione diventa inaffrontabile.Dovrei dirgli del perché ho cominciato. Dovrei raccontargli che è successo poco dopo la morte della mamma. Dovrei ricordargli che stavo un po’ a pezzi, che quando il dolore era troppo cercavo di cambiare qualcosa di me stessa, che fosse il colore dei capelli, o la mia pelle. Dovrei dirgli che ho cominciato a farmi i tatuaggi nell’illusione di fissare i punti fermi, i ricordi erano le uniche zattere nel naufragio che ci aveva travolto.Dovrei anche dirgli di quella stupida festa a cui un paio di compagne di scuola mi costrinsero ad andare. Dovrei dirgli che non mi aspettavo nulla da quella serata, e invece mi si rivelò un mondo.Quella sera sono stata con il mio primo ragazzo. Si chiamava Jacopo, aveva fama di essere un tipo poco serio. Imboscata con lui sui divanetti, ho scoperto che, se facevo certe cose, la coscienza galleggiava e si perdeva. Che era bello in sé, che mi piaceva.E poi verrebbe la parte in cui confesso a Dante di aver deciso di riprovarci ancora, con altri ragazzi, di aver spogliato gradualmente ogni gesto di qualsiasi valore emotivo, privandolo del sostrato culturale per cui dai il tuo corpo in cambio di chissà quale promessa eterna.E infine sarei costretta a concludere che per me i ragazzi sono una terapia omeopatica. Io mi concentro solo sulla chimica. Il benessere che si sprigiona dalla vicinanza è oggettivo: c’è la dopamina associata agli input visivi, ci sono i neurotrasmettitori dell’eccitazione, che, guarda caso, sono gli stessi scatenati dal cioccolato. Non ne abuso, questo no, ma mi prendo tutti i benefici, senza le menate dell’amore e della fedeltà.E, finora, ha funzionato alla grande. Sono una ragazza carina, ho il buon senso di provarci senza forzare, di farmi avanti solo con i ragazzi single e, se uno si affeziona, io tronco. Sono per il rispetto assoluto e per la chiarezza totale.Ma, ovvio, non è il genere di filosofia che condividi con il tuo padre putativo.Finisco la cena. In silenzio.Ma ora parliamo di Andrea. Cioè wow. L’ho adorato. Veramente è il classico gentiluomo, bello, sofisticato, ma tanto tanto chiuso in sé stesso. Dopo il tradimento della mamma a suo papà, infatti, lui non riuscirà a perdonare. Terrà tutti ad una certa distanza per evitare che possano nuocergli nuovamente. Andrea è l’incarnazione della solidità. In che senso? Nel senso che ci sarà sempre per chi ama e a cui vuole bene. E soprattutto si annullerà pur di far stare bene gli altri.
«Cosa vuoi?», chiede.«Tranquillo», alzo le mani e mi avvicino cauta, come farei con un cavallo. «Non ti tocco. Però non puoi andare avanti così», gli dico. «Non puoi tagliare fuori un amico per uno stupido errore».«Non dovrei “tagliarlo fuori”? Da che pulpito», mi accusa. E, prima che mi accorga di ciò che sta facendo, è lui che mi tocca, mi prende il braccio e mi solleva la manica fino a scoprire il polso, indica il “5” che ho tatuato. «Tu ti sei fermata a cinque, Elisa. Cinque persone, tu e i tuoi fratelli. Questa è la famiglia, il cerchio magico. Magari all’inizio l’hai alzato per proteggerti, ma ora ci sei intrappolata dentro. Hai chiuso fuori il mondo intero, e neanche lo vedi se qualcuno prova a entrare, neanche ti sforzi di capire».Questo è un capovolgimento inatteso, cerco di ragionare ma è dura. Mi sento svelata, mi sento nuda. Come ha fatto a indovinare?Nel silenzio affogo e cerco una replica qualsiasi.«Okay, può darsi che l’abbia fatto», cedo, la gola secca. «Ma non stiamo parlando di me. Davvero perderai Massimo, senza muovere un dito?»«Io mi fidavo di lui».«Oddio, e allora? A turno freghiamo e siamo fregati. Deludiamo e siamo delusi. Ma mica sempre si fa apposta! E non è che ti metti in salvo pianificando tutto». Prendo fiato. «E visto che siamo in argomento, porca miseria, deciditi a vivere, Andrea! Comincia piazzando la tua mossa, perché non puoi sempre aspettare quella degli altri. Prendi un rischio, per la miseria. Perché di là», e indico la stanza dove si svolge la patetica cena sociale, «finalmente c’è una ragazza che può aiutarti a capire se hai un problema, oppure no. Se sei “spento”, oppure no. È tempo di fare una cazzata. Metti in pausa la testa e fai qualcosa di sbagliato».Lo dico e nella penombra colgo un cambiamento attraversargli lo sguardo. Andrea ha l’aria di aver appena accettato la sfida.Ma non lascia la stanza, non si precipita a baciare Chantal.Resta e afferra il mio viso con entrambe le mani. Resta e si ferma sulla mia bocca.Con la sua.Sono io la persona con cui ha scelto di sbagliare.Il cuore si paralizza nella sorpresa e poi esplode. Andrea ha schiuso le labbra. Mi si spalanca una voragine nello stomaco, mi aggrappo ai suoi polsi e mi dico che no, per niente al mondo ricambierò un bacio di cui non capisco neanche il motivo.Ma la mia bocca ha già disertato, stringe un patto con la sua, ignorando i nostri cuori.Quello che ne esce è un bacio senza precedenti. È un bacio che li mette in fila tutti e li manda a casa.Un bacio che non c’è proprio paragone.Da qui si ricomincia, da qui li misurerò tutti.Come può il Bacio Supremo originare da premesse così assurde?Non lo so, ma quando Andrea si allontana, appoggia la fronte alla mia, tiene gli occhi chiusi e sospira, io vorrei solo che ricominciasse.Non ci sono frasi che possano competere con l’assenza di parole di Andrea. Il suo silenzio è una dichiarazione che mi strappa il cuore. Il suo respiro mi tiene in sospeso sull’abisso. Mi accarezza la pelle e mi taglia le gambe.Dopamina ai massimi livelli.Cerco un barlume di lucidità, ma perdo in partenza e, al diavolo la coerenza, proprio come in un libro scritto male, mi scordo di essere infuriata con lui, gli passo la mano dietro la nuca e stavolta lo bacio io.La sua bocca è la cosa più buona su cui abbia posato la mia.La sua lingua, mi fa venire voglia di essere nuda. Le immagini di lui senza vestiti, le sensazioni che mi ha lasciato, ogni volta che l’ho sfiorato, ogni volta che ho desiderato toccarlo, arrivano tutte insieme e reclamano il conto.Mi si rivela l’ovvio: non si può stare accanto a una persona così bella e non desiderarla.Musica in lontananza, stonate al karaoke, il fruscio della sua camicia sotto le mie dita, il suo respiro strozzato sulle mie labbra e poi un suono che non c’entra e che ha il potere di agghiacciarmi.Una voce.Con Elisa scoprirà la vera passione, il vero amore. Ma entrambi sono due anime distrutte, dai dolori del passato, e dalla poca fiducia che hanno nel prossimo. E sarà proprio questo che li porterà ad allontanarsi, forse, per sempre.
Insomma, lettori miei che posso dirvi? Io l’ho adorato. Già solo per il fatto che mi ha tenuta incollata alle pagine vale 5 stelle, ma non è solo per questo. Ma proprio per le emozioni che Bianca è riuscita a regalarmi: dolcezza, tristezza, odio, senso di famiglia, di coraggio, di forza, ma soprattutto amore. Che non sarà per forza quello tra i due protagonisti, ma anche l’amore nel senso di famiglia che ci sarà tra Elisa e i suoi 4 fratelli e tra Andrea e Bianca (no, non l’autrice, ma la sorella di Andrea). Quindi non potete non leggerlo! E subito anche! Forza!
Sto per dirgli di lasciar perdere, di riparlarne domani, ma lui è più rapido.Mi stringe in un abbraccio e mi spiazza con un bacio. Stavolta si prende il suo tempo, un attimo sottolineato dalle carezze, un instante trattenuto dalle sue braccia. E mi chiedo quanto durerà il nostro momento, perché già mi uccide che possa finire troppo presto e magari il pensiero sta uccidendo anche lui. Nessuno mi ha mai abbracciato così. Come se avesse paura di vedermi sparire.Mi spinge verso la branda. Era piccola prima e diventa minuscola non appena Andrea si sdraia sopra di me. Ma lui non sembra accorgersene e di certo per me non è un problema, in questo momento sono per l’abolizione di ogni distanza, per l’estinzione dello spazio. Non deve esserci niente tra la sua pelle e la mia bocca.Si gira di schiena, mi trascina sopra di lui.«Scusami», sussurra, «scusa per i preservativi. Non sono abituato a…».«Tranquillo», ansimo, le mani sotto la maglietta, «cominciamo piano e vediamo».Stava socchiudendo gli occhi, ma li riapre di scatto. Vedermi addosso tutto quel blu, mi manda in confusione. «Elisa, hai detto cominciamo…».«Ho detto…».«Cominciamo», mi imbecca, le mani si chiudono forte sui miei fianchi. Non si limita a toccarmi, mi trattiene. Non ho compreso di danzare sul precipizio finché non ho sentito con quale forza Andrea mi sta tenendo in salvo.«Sì, ma tranquillo, mica nel senso che si comincia chissà cosa!» preciso. «Facciamo giusto un test».Lo spingo giù, con la schiena sul giaciglio, e mi metto a cavalcioni su si lui.«Un test?», ripete, cercando di alzarsi sui gomiti. «E domani?».Gli sollevo la maglietta, la sua pelle è solida e levigata. È marmo. È velluto. «Domani amici come prima?», dico senza convinzione.«Quindi domani è finita?».Non sa ancora a cosa stiamo andando incontro, eppure sembra avere la mia stessa paura di vederla svanire troppo presto. E forse è per questo che ho di nuovo la sua bocca sulla mia. Forse è per questo che mi bacia in un modo così struggente da spezzarmi il fiato. Per ricordarmi che questa cosa potrebbe essere difficile da accantonare. Che è già difficile.«Forse finisce», dico sulla sua bocca. «O forse ci prendiamo un altro giorno ancora, chi lo sa…».Mi bacia di nuovo. Non capisco come possa riuscire a metterci così tanto cuore da spezzarmi. Mi sta portando sull’orlo delle lacrime, solo con un bacio.E poi il suo respiro tronco, l’elastico dei boxer che sfiora l’addome, la mia bocca che gli sfiora la pelle, le sue dita su di me. È come se mi stesse rimodellando, con i suoi sospiri e le sue mani. È come se non fosse più lui, come se non fossi più io.Siamo un noi di una chiarezza assoluta. Di una bellezza straziante. Siamo due nomi per una cosa soltanto.E niente, ormai è chiaro: questo ragazzo è la cosa più accesa che abbia mai toccato. Questo ragazzo brucia.E io con luiNoi come sempre ragazzuoli ci sentiamo presto. Come sempre vi abbraccio e vi auguro una splendida domenica. A presto, un caro saluto.
Eleonora ❤
La mia valutazione finale è una principessa:
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