Intervista A Bianca Ferrari

Intervista A Bianca Ferrari

E finalmente eccomi qui con un’altra meravigliosa intervista. Oggi tocca alla cara Bianca Ferrari. Sì, signori e signori, l’autrice del romanzo ‘Wild Lake’ 😉 Voglio ringraziare Bianca per la sua gentilezza e disponibilità. ❤ Ah, l’intervista è perfetta! 😉Lo so, lo so… smetto di parlare, così partiamo… Buona lettura…

l'autrice


Bianca Ferrari, Ã¨ lo pseudonimo di una donna qualsiasi che, abbandonate da tempo le velleità artistiche della sua vita precedente, si è riscoperta desiderosa di raccontare storie romantiche, dense di sentimenti   e di emozioni. Con l’obiettivo di far battere i cuori dei lettori per i  
personaggi che animano la sua fantasia, di trasmettere messaggi positivi di forza, resilienza e determinata volontà di crescita, narra vicende in cui l’amore (per se stessi, per la vita e per la persona giusta) vince tutto,  perché fervida sostenitrice che “La bellezza salverà il mondo”.




l'intervista

1. Parlaci di te: chi è Bianca come persona e come autore?
È una domanda cui può sembrare semplice rispondere, ma per me è una domanda davvero particolare. Bianca come autore è una neonata. Ho sempre odiato scrivere (e ho aneddoti su aneddoti a testimonianza di ciò), poi meno di due anni fa, in un momento particolare della mia vita, l’epifania: scrivere mi piaceva. È stata una sorpresa per me quanto per la mia famiglia, eppure sono qui.
Come persona… sono un universo caotico di contraddizioni, che si danno battaglia o manforte a seconda del giorno e del momento.
2. Cosa vuol dire per te scrivere?
Leggo da quando ho quattro anni, immedesimandomi nella vita dei vari personaggi. Ho studiato teatro per dieci anni, interpretando le emozioni altrui, amplificate, intense, profonde. 
Ecco, scrivere è come aver scoperto un connubio tra queste due passioni. Scrivo per sapere come lettrice come va a finire la storia. Scrivo per vivere vite che non sono le mie, per fare il pieno di emozioni che non si possono replicare: come il primo bacio… awwwww.
3. Da dove ha origine la tua passione per i romanzi?
Dalla mia infanzia e adolescenza sfigatissime. Ero una bimba e poi una ragazza abbastanza sola (non si direbbe, perché ho un lato sociale molto sviluppato); i miei “amici” erano i bibliotecari della Biblioteca Civica di Torino, dove ho frequentato prima la sezione ragazzi, poi ho fatto il pieno in quella adulti, leggendo per scaffale e autore tutto ciò che si poteva leggere. Poi ci ho studiato per la tesi.
Però a ripensarci, oh, in diciotto anni di frequentazione non ho mai avuto un flirt.
4. Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita?
Ah, questo ce l’ho! Anna Karenina e Madame Flaubert: leggendoli ho capito esattamente il tipo di donna che non sarei MAI stata. E devo ammettere di essere riuscita nell’intento.
5. C’è uno scrittore/scrittrice che consideri il tuo mentore?
Assolutamente nessuno. Per il semplice motivo che non ho mai letto un romance prima di cominciare a scriverne uno. E gli autori che più amo sono inarrivabili e con uno stile lontanissimo dal mio (purtroppo per me). Ho degli scrittori che amo visceralmente – Jo Nesbo, Agatha Christie, Agota Kristoff, Josè Saramago – ma non mi paragonerei a loro neppure come umile alunna.
6. Hai un luogo/stanza dove preferisci scrivere?
Se ve lo dico promettete di non dirlo a nessuno? 
Sicuri?????
Va beh, una confidenza. A me piace scrivere al lavoro in pausa pranzo. Perché a casa ho i bambini, il marito, la tv, il cellulare, la cena da preparare, la lavatrice da stendere, i gatti che vomitano. Insomma, un caos. E la sera sono spesso molto stanca per concentrarmi.
7. Come nasce l’idea del tuo libro?
In pratica ho romanzato la storia d’amore tra me e mio marito.
Un segreto che vi posso svelare è che l’SMS che Nathaniel manda a J. Lee con la canzone di Johnny Cash l’ho ricevuto davvero.
8. In quale periodo storico ti piacerebbe vivere? 
Io sono una persona drammaticamente proiettata nel futuro. Sono più curiosa di sapere cosa sarà che di indagare su ciò che è già stato. Anche se credo che stiamo perdendo valori, profondità e onestà, andando avanti.
9. Hai già in mente quale sarà la prossima storia che scriverai?
Al momento ho già scritto nuove storie, presenti su wattpad (user: bianca__ferrari col doppio underscore) e ho molti progetti. 
All’attivo ho una storia breve natalizia – Snow Globe – che vorrei ampliare per renderla vendibile.
Poi ho una storia che è stata molto apprezzata – Partita Doppia – che dovrei revisionare e della quale sono a metà del sequel – Doppia Sfida –.
Infine, ho intrapreso la follia di due collaborazioni: la prima sarà un romanzo rosa d’avventura scritto a quattro mani. La seconda è una storia a tematica omosessuale che stiamo scrivendo addirittura a sei mani.
Se continuo così la prossima mi trasformo in un polipo :D
10. Quanto tempo impieghi per scrivere un libro, hai qualche musa ispiratrice? 
Ci impiego un sacco perché ho poco tempo libero. Direi intorno ai nove mesi tutti. In pratica una gravidanza. Non ho una sola musa ispiratrice, in pratica ripropongo tutto ciò che vedo nella realtà. Magari nella storia succede una roba incredibile, ma io ho solo riportato qualche frase del panettiere. Tante cose che ci sono nelle mie storie sono cose realmente vissute e rivisitate in forma narrativa.
11. Che sensazioni ha provato nello scrivere “WILD LAKE”? 
Immense. Magari poi non arriva, io posso capirlo, perché è questione di differenti sensibilità e corde emotive, oppure potrei non essere così brava da riportare quelle emozioni su carta, ma per me è stato davvero commovente. Cioè Nathaniel è praticamente perfetto e J. Lee è quanto di più caro ho al mondo, artisticamente parlando.
12. Autocitati: la frase del libro che senti più tua.
Sott'acqua non c'era rumore, non c'erano parole, la vista era sfocata, ma i colori rimanevano vividi e intensi. C'era solo lei: nessun futuro, nessun passato, solo la sua liquida essenza fusa con l'elemento cui si sentiva più affine.
Tutto ciò che rimaneva di lei erano dei cerchi nell'acqua, che piano piano aumentavano la distanza tra le proprie spire.
13. Cos’hai provato quando, dopo aver pubblicato il romanzo?
Lo scoprirò domani: per ora grande senso di responsabilità, grande ansia, grandi manie di perfezionismo e grande stanchezza. 
Spero che arrivi il tempo di tirare il fiato, di guardare lo schermo e leggere Bianca Ferrari, Wild Lake e poi ancora… di avere il mio libro (fa impressione dirlo) in mano.
14. Consigliaci un libro non tuo.
Non posso non consigliarvi il libro della mia collega e amica Erika Lenti, la sua Semplicemente… Giò è una rossa dal carattere frizzante alle prese con due fratelli decisamente attraenti! 
Per quanto riguarda il gotha dell’editoria, invece, mi permetto di STRAconsigliarvi Trilogia della città di K di Agotha Kristoff, ma dovete avere voglia di essere straziati dalla penna dura e violenta dell’autrice.
15. Quale sarebbe il tuo sogno da realizzare?
Come Bianca persona mi piacerebbe avere un terzo figlio per completare la famiglia, come l’ho sempre immaginata. Come Bianca autrice spero di non stufarmi mai di scrivere, di continuare a migliorare senza però perdere la freschezza delle mie emozioni.
16. Qual è il prossimo passo di Bianca Ferrari?
Revisionare Partita Doppia e provare a lanciarlo sul mercato. Credo molto in quella storia e spero possa avere spazio nell’editoria.
17. In genere concludo le mie interviste facendo sempre la stessa domanda. E ovviamente la propongo anche a te: voglio farti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma che vorresti ti venisse fatta. Qual è? E qual è la risposta?
Come recita il titolo di un famoso film (durante la quale visione confessai a mio marito d’essere innamorata di lui): chiedimi se sono felice.
Sì.

Avete visto che carina? Ringrazio di nuovo l'autrice. Vi abbraccio.. e buon weekend a tutti voi...
Eleonora ❤

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